Come tutti, il mio boxerotto mi regala grandi momenti ogni minuto, scegliere un episodio unico diventa difficile, anche perché nel giro di 5 minuti potrebbe essere spodestato, ma voglio raccontare una cosa che non ho ancora raccontato qui sul forum. Lo racconto solo ora perché ci ho pensato parecchio su, è stata l'ennesima dimostrazione della maestosità di questa razza, della loro incredibile affidabilità coi bambini, della loro impensabile capacità di valutare le situazioni e i pericoli.
Venerdì 27 settembre scorso si celebra il matrimonio di mio fratello, Opie è ovviamente invitato. Passa la mattina a giocare con tutti i bambini (o meglio a farsi torturare senza fiatare), partecipa alla cerimonia senza fare neanche un rumorino e poi si va al pranzo, nella stessa location.
Dopo gli antipasti ci accomodiamo ai tavoli nel pratone, di fianco al tavolo della famiglia dello sposo c'è una delle travi che tiene la struttura ombreggiante e lo lego a quello, a meno di un metro dalla mia sedia, in un posto dove tutti possono vederlo e dove lui può vedere tutto e tutti. Ovviamente si accuccia e non si vede e non si sente, come suo solito. L'ambiente è molto elegante, la gente ai tavoli parla a bassa voce, c'è un silenzio irreale, il rumore più forte sono i cinguettii degli uccelli sugli alberi.
Dal nulla, a rompere questo silenzio, Opie scatta in piedi e comincia a tirare come un ossesso, facendo vacillare l'intera struttura portante (che paura!), abbaiando (!!!!! Opie?! Sì, proprio lui!) in modo strano, con una tonalità ben diversa dal suo tono basso e baritonale, sembra quasi un abbaio misto a guaito, alto, sembrava totalmente impazzito. Le persone si girano tutte, molte non si erano neanche accorte che ci fosse un cane al matrimonio, qualcuno anche infastidito. Guardo Opie ma non capisco, tutta la mia famiglia si gira a guardarlo ma nessuno capisce. Non stava succedendo niente, niente gatti, niente animali, niente aspirapolveri o tagliaerba, nessun cameriere si era avvicinato a qualche bambino (cosa che fa molto incazzare Opie e di cui avevamo avvisato il catering).. Mi avvicino e niente, non si calma, allora decido di mettermi dietro di lui e fissare nella sua stessa direzione. Noto una cosa ma non dico niente a nessuno, non vorrei far figuracce. Mentre Opie continua con quel baccano infernale tra l'imbarazzo generale, mi dirigo verso una bimba di 19 mesi che, seduta su uno di quei seggioloni alti da bimbi, si era girata dando le spalle al tavolo, gambette fuori dal seggiolino ed equilibrio molto precario. Opie continua a fare un casino assurdo. Prendo in braccio la bimba, la giro e la metto seduta correttamente; d'improvviso Opie smette di abbaiare e comincia a scondinzolare come un pazzo. Quando torno da lui mi salta addosso tutto contento e mi slinguazza tutto. La mia famiglia era incredula, come tutti quelli che hanno seguito ogni passo della storia. La mamma della bimba era contenta per il cane ma furiosa con la mamma che aveva in custodia la bimba. Tornando al tavolo tutti mi chiedevano: "ma sul serio abbaiava per paura che la bimba cadesse?". E non sapevo che rispondere. Considerando episodi simili successi in passato credo sia proprio così. Sì, se penso che le mie nipoti non possono scendere le scale se lui non è sul gradino appena sotto il loro... beh, sì, credo fosse preoccupato per la bimba.
Poi magari non è così, ma anche dai racconti dell'accaduto che gli invitati hanno fatto su FB, anche non lo fosse, mi fa piacere che si fosse allertato proprio per la bimba.
Forse non è il ricordo più bello che ho di Opie, se penso a lui penso prima a come mi sbaciucchia prima di addormentarsi la sera perché in quel momento sono proprio in paradiso, ma di sicuro è l'episodio che mi ha stupito di più finora. Cribbio, ma davvero questi angeli riescono a capire come noi usiamo le sedie, a capire che la bimba era seduta male, a capire che l'equilibrio era precario e che se fosse caduta si sarebbe fatta male?! Ma come lo ha capito? Chi glielo ha insegnato? E poi ti rispondi.. "è un boxer".. eh... è un boxer... davvero.. Che razza incredibile, ogni giorno di più.
