Per me tutto l'U.D. è fantastico.
Sono tre momenti diversi.
Nella pista e nell'attacco il boxer esprime tutto il suo essere.
Utilizza le sue qualita' naturali, il nostro compito è solo indirizzarle nella direzione giusta.
Nella fase B invece siamo noi che conduciamo il "gioco".
Li si evidenziano le nostre capacita' e quanto siamo riusciti a costruire un buon rapporto con il nostro amico.
Per me, non a caso, questa fase è la piu' difficile perchè so che Thor se vuole qualche scherzo me lo può combinare.
Condivido con Amelia che il silenzio della campagna gli odori di una pista che stai tracciando danno un gran piacere e soprattutto, almeno per me, è il momento in cui "sento" di più il legame che c'è tra me e il mio amico a 4 zampe.
Quando Thor mi fa un buon riporto o un ottimo invio in avanti la soddisfazione è grandissima perchè non sono esercizi "naturali" per lui e comunque li fa perchè sono io che li chiedo e senza usare metodi "violenti".
La fase C è esaltante!
Però non perchè il cane "morde", ma perchè nonostante la sua "esaltazione" ti ubidisce!
Un lascia ben eseguito quando capici che lui non vorrebbe lasciare o un terra davanti al figurante che sta preparando un tentativo di fuga.
Vedi tutti i muscoli e l'attenzione del cane pronto a scattare ma non si muove perchè tu gli hai detto di stare li e di vigilare sull'uomo cattivo, e lui è li vigile ma pronto a scattare quando il figurante scappa.
Tutto l'U.D. è bello perchè rafforza il rapporto tra te e il tuo cane, forse è questo il succo del mio discorso e il perchè questo sport mi ha "incatenata".
Forse qualcuno penserà che sono solo una persona "incantata" ma io vivo in questo modo la mia esperienza.
Non vi nascondo che copro tantissimi chilometri solo perchè durante la settimana voglio allenarmi nel "mio" ringh fuori dai normali orari di campo.
Tutto ciò non solo per migliorarmi ma anche perchè vivo quei momenti da sola come "preziosi" per aggiungere un un altro mattone alla mia esperienza di boxerista.
ciao
[Modificato da Marisa48 26/04/2007 13.42]
Quando non si può attaccare il ragionamento, si attacca il ragionatore.
(Paul Valery)