29/08/2008 19:14 |
|
|
Quando ero ragazzina la mia comitiva aveva come luogo di ritrovo il piazzale adiacente l'università. Il custode aveva una boxera tigrata di nome Duschka che spesso usciva nel piazzale in cerca di coccole, e anche perchè lì vicino c'era un chiosco di panini/patatine/bibite. La tattica era la seguente:
si metteva accovacciata vicino ai clienti del chiosco con lo sguardo che io chiamo "sto per morire di fame", con questo muso prognatissimo e dolcissimo ovviamente sbavante. Chiunque, a meno che non avesse un cuore di pietra, cedeva e smollava una patatina, o un pezzo di panino ecc.. A quel punto Duschka era sua amica per tutta la vita.
Quando arrivavamo noi ragazzi e ci mettevamo sulle panchine ai bordi del piazzale lei veniva a farci le feste e stava con noi dei pomeriggi interi. In un certo senso era un pò il nostro cane, e forse è stato un pò il mio primo boxer.
Questa primavera io e mio marito ci siamo trasferiti in campagna in una casa con giardino e decidiamo di adottare un cane. A lui i boxer piacevano molto, perchè da bambino il suo vicino di casa ne aveva uno ed è stato il suo compagno di giochi. Io mi ricordavo di Duschka e mi sarebbe piaciuto avere un cane simile.
Veniamo a sapere che vicino a casa nostra un privato ha una cucciolata di boxer. Andiamo a vedere questi 6 diavoletti; 70 giorni, vispi e vivaci, erano uno spettacolo, io li avrei presi su tutti.
5 erano già "assegnati", rimaneva, guarda caso, una femmina tigrata.
Io l'ho presa in braccio e ho rivisto la stessa dolcezza di occhi di Duschka. L'ho accarezzata sulla testolina e ho esclamato "Ciao Duschka!", mio marito a quel punto ha capito che il nome era già deciso!
|
|
|
|
|