storie di brutto allevamento...
Stasera sono venuta a conoscenza di ciò che mi era stato accennato tempo fa,di quello che avrei voluto sapere prima...
Adesso,lo pubblico anche qui,perchè ritengo doveroso,da parte di chi alleva,non fare questi maneggi e porcate..
Da una discussione,si sono aperte le cateratte del cielo,e son cominciati ad uscire i nomi e cognomi.Sia di chi ha acquistato,sia di chi ha allevato...
Un documento ufficiale è questo.
copio e se capisco come allegare un pdf lo faccio( documento originale):
Convegno di Allevamento Boxer Club Italia Firenze 24 ottobre 2009
B come BOXER e non B come business
Buongiorno a tutti
Mi chiamo Giulia Ceppa e sono venuta fin qui oggi, pur non essendo allevatrice, per raccontarvi
personalmente la storia di Quarzo.
Forse alcuni di voi già conoscono la sua storia, Quarzo è cardiopatico, è affetto da stenosi
polmonare di media gravità di tipo B, una delle patologie a componente ereditaria che affliggono la
nostra razza. E’ stato operato un mese fa dal dott. Bussadori a Milano per ridurre la gravità
della patologia ed ora siamo in attesa di fare il primo controllo post operatorio. Quarzo sta
meglio e spero che questo risultato rimarrà stabile nel tempo.
Quarzo è figlio del cattivo allevamento che si pratica in Italia! Suo padre è affetto da similare
patologia: una stenosi aortica media, ciò nonostante è stato ugualmente usato in riproduzione.
Sono qui a chiedere a nome di Quarzo e di tutti i suoi fratelli, come sia possibile che oggi un
simile fatto sia accaduto, con la cultura cinofila che tutti coloro che allevano fregiandosi di un
affisso ENCI dovrebbero possedere.
E’ impossibile non chiedersi come possa essere accaduto che proprio l’allevatore che in questo
momento riveste il delicatissimo ruolo di delegato all’allevamento, sig. Giorgio Milan, abbia
deciso di utilizzare almeno 5 volte (stando alle risultanze di BOL) un cane cardiopatico con
proprie fattrici ed abbia poi permesso ad altri allevatori di fare lo stesso.
Con l’allevatore di Quarzo, persona di assoluta buona fede che ha peccato solo di ingenuità nel
ritenersi al riparo da spiacevoli sorprese nell’affidarsi ad un allevatore che ha contribuito alla
storia del boxer italiano e che dovrebbe essere faro e guida per tutti i giovani allevatori, ho
risolto la questione, egli ha pagato infatti l’intervento di Quarzo come gli avevo richiesto. Si è
comportato da persona corretta e responsabile ed ha pagato cara una lezione che gli poteva
essere risparmiata.
Ogni allevatore che intenda lavorare bene e sia associato al BCI dovrebbe trovare all’interno
del Club la garanzia e il rispetto delle regole.
Altrimenti sorge spontanea la domanda: il Club a cosa serve?
Ritengo che, in questo momento particolare, dove molto si discute sull’andamento della razza,
certe cose non possano essere tollerate, ho scritto pertanto una lettera indirizzata al delegato
ENCI del BCI chiedendo che la mia istanza venga portata al Consiglio Direttivo.
Chiedo oggi pubblicamente che cosa intenda fare il Club a tale proposito, poiché ritengo tale
fatto di assoluto impatto negativo per l’immagine del Club stesso.
Prego tutti voi allevatori qui presenti, che certamente già lavorate bene, di attenervi al rispetto
delle regole etiche e ricordarvi che ciò che fate nascere entra a far parte di famiglie come la
mia, dove il boxer a tutti gli effetti diventa un membro della famiglia e come tale va rispettato
già dal momento in cui si pianifica la sua nascita.
Strumenti come BOL non vanno solo contestati, ma, se necessario, vanno migliorati,
completati, per dare modo, a chi voglia farlo, di informarsi e poterne trarre sia indicazioni utili
in allevamento, sia, per l’appassionato, informazioni che aiutino nella scelta del proprio futuro
compagno di vita.