Rieccomi qua per raccontarvi qualcosa su Uto e la nostra passione, il Mondioring.
Prima di tutto va detto che Uto ha sempre giocato in categoria 1. La classe 2 sarebbe stata difficile ma non impossibile; teoricamente avrebbe avuto i punti necessari già alla sua quarta gara (richieste 2 gare con almeno 160 punti su 200), ma il salto di qualità avrebbe comportato maggior allenamento e una tempra che il mio “patatone” non ha. La classe 3, il top dei top, meglio lasciar perdere …..riservata quasi esclusivamente ai malinois, i marines della situazione.
Il mondioring è stato per noi un gioco bellissimo, puro divertimento, allenamenti compresi. Non sono mai stati utilizzati metodi coercitivi, al massimo bastava alzare un po’ la voce e quel sensibilone di Uto capiva al volo di aver fatto qualcosa di sbagliato e alla fine di ogni esercizio si è sempre guadagnato il suo adorato salsicciotto.
La pseudo-gara di Montafia (quella vista da Animabella nel lontano 2003) non era una prova ufficiale ma una semplice rappresentazione; il mondioring ha fatto il suo ingresso ufficiale in Italia solo nel 2004, dopo aver avuto il riconoscimento Enci. Uto ha infatti giocato le sue prime due gare in terra straniera, ovvero in Francia.Una volta rotto il ghiaccio e superata la forte emozione della prima gara a Montecarlo, siamo avanti a muso duro…o meglio a muso schiacciato fino a luglio 2007 conquistando 11 volte il podio su 19 gare e ben 2 volte sorprendentemente primo. Sorpassare qualche muso lungo è stata proprio una bella soddisfazione e come mi disse alla fine di una gara un figurante\addestratore francese è stato come “gareggiare con una Cinquecento in mezzo a tante Ferrari”.
Che bello, ci siamo veramente divertiti tanto: ogni gara organizzata a tema, dal mare al campeggio, dalla scuola al party, dalle favole alle Mille e una notte; il campo allestito in base al tema, ovvero ricche scenografie, giudici vestiti come mago Merlino e assistenti di campo mascherati, e che dire dei conduttori stessi “costretti” ad indossare copricapo stile Pinocchio? In ogni gara il cane entra in campo senza collare e guinzaglio e l’ordine degli esercizi viene sorteggiato, per cui un concorso non è mai uguale all’altro. Anche il riporto cambia di volta in volta, spaziando da scarpe a pupazzi di gomma o peluche, da scope a fiori finti, e chi più ne ha più ne metta.
Uto non è mai stato un soldatino telecomandato, il suo comportamento in gara è stato quasi da “kazzaro”: ogni volta, quando ad inizio gara io dovevo presentarmi al giudice, lui, in posizione terra, non faceva che grattarsi e sbadigliare, come dire “che palle, la solita storia, ma quando si comincia veramente a giocare?” perché per lui ogni gara è sempre stata un gioco. Che fatica condurlo con la sola voce tra un esercizio e l’altro, quando lui non pensava ad altro che alla fase finale, quella più divertente, quella degli attacchi e della difesa, quella in cui poteva finalmente scatenare la sua lucida follia sui figuranti imbottiti stile omino Michelin.
E’ un vero peccato dover solo assistere alla gare degli amici malinois, purtroppo però la palizzata della classe 1 è alta 1,80 mt e il mio vecchietto non ce la fa più a balzare lassù con una spinta di reni come ai bei vecchi tempi; è giunto il momento di dire basta perché tutto deve rimanere un divertimento per entrambi, senza alcuna forzatura.
Siamo la prova vivente che il Mondioring non è fantascienza per un boxer, anzi ne può stimolare la sua innata curiosità. Requisiti fondamentali: un cane con buon temperamento, un valido addestratore che conosca le differenze di allenamento tra un boxer e un malinois e soprattutto una buona dose di tenacia e perseveranza. Modestamente, sono stata particolarmente fortunata poiché ritengo di aver trovato tutti i requisiti necessari.
Per concludere, vi dico che Uto continua, seppur con minor frequenza, a divertirsi un kasino sul campo di addestramento e va letteralmente fuori di testa appena vede il figurante…..che bello mordicchiare quella giacca.
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Ciao a tutti.