Odio quando ho scritto un papiro e poi lo perdo... va beh così imparo a copiare prima di inviare...
Abbiamo preparato il cane, gli esercizi sono perfetti, sappiamo le qualità del cane... però per me c'è sempre l'incognita gara ovvero come il cane reagisce allo stress del conduttore.
Questo è ancora più evidente in due casi :
cane con rapporto strettissimo con il conduttore, binomio che vive insieme al 100%, che si adorano e coccolano a vicenda.
cane lavorato totalmente in rinforzo positivo per cui l'approvazione del conduttore diventa importantissima
Per questo secondo me è fondamentale seguire il concetto di avere meno differenze possibili tra allenamento e gara, quindi niente aiuti evidenti, nessuna cosa in vista, atteggiamento del conduttore ed espressione dello stesso da gara.
Altra cosa basilare secondo me è l'atteggiamento positivo e soddisfatto del conduttore durante e dopo la gara. Non c'è niente di peggio secondo me per un cane di trovarsi in gara con un extraterrestre al posto del suo conduttore, non ricevere premi e sentirsi sempre che il suo amico è sempre arrabbiato ed insoddisfatto.
Ma resta comunque quella adrenalina che in allenamento per quanto simuliamo non possiamo mai riprodurre.
Allo stesso tempo se abbiamo lavorato bene c'è un momento magico per cui è proprio quell'adrenalina che aumenta le prestazioni in gara, un momento per cui il cane adora andare in gara, indipendentemente dalla mancanza di rinforzo tipo gioco, cibo, perchè diventa rinforzo lo stesso ambiente, l'eccitazione, gli applausi..
Quel momento è arrivato al 100% con Onice, tanto che adesso ad 11 anni quando si trova ad una gara vorrebbe gareggiare anche lei e salta letteralmente in campo. Al Trofeo Enci quando le ho fatto fare il cane in bianco non voleva neppure il cibo perchè per lei gara è gara e quindi il suo rinforzo era andare avanti negli esercizi, la tensione, gli applausi.
Con sua figlia credo che ancora non siamo arrivati a questo livello. In alcune gare è positiva, in altre gasata, in altre fuori di capa. Al mondiale ad esempio era allegrissima, felice ma veramente difficile da contenere. Evidentemente i due giorni di viaggio, lo stare in kennel per quasi tre giorni all'interno dell'expo con più di 20.000 cani e 50.000 spettatori avevano creato in lei tantissima adrenalina. Però è stato allo stesso tempo una sensazione esaltante, rendersi conto che se avessi potuto fare due gare invece di una sarebbe stata anche migliore... devo però capire come gestirla per evitare errori come quello sulle posizioni a distanza e sul resta in piedi e seduto, errori che in situazioni di gara "normale" non accadono. Certo che l'ordine degli esercizi decisi all'ultimo senza una bella condotta a stemperare...
www.youtube.com/watch?v=6FW7jGZAIuc
Altra cosa importantissima secondo me è non prestare attenzione se non al tuo cane, restare sempre con lui. In obedience non guardare i voti dei giudici, guardare il meno possibile lo stewart. Far sentire al cane che sei padrone della situazione, leader nell'ambiente.
Io per esempio ancora non ci riesco in ipo, soprattutto nell'ultima gara che per me è stata la prima così importante. Ed in effetti questo lo noto negli atteggiamenti di Velvet così diversi in pista, obbedienza ed attacchi. Poveretta pagherà un po' per me, spero di imparare alla svelta.
Non so se vi è successo di uscire da una gara magari con un punteggio non brillantissimo ma strafelice per l'atteggiamento vostro e soprattutto del vostro cane, insomma per la sensazione di essere un binomio, magari con errori tecnici ancora da risolvere ma essenzialmente una squadra.
Come sono le vostre esperienze tra gara ed allenamenti, le sensazioni, le vostre idee ??
Sono curiosa...