Com'è arrivato il vostro primo boxer?

pellicciotto., 04/05/2011 15.53:

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Che bello leggervi, confesso che l’ho fatto più volte prima di decidermi a scrivere la mia…
Il mio primo boxer, …il mio primo boxer si chiamava Lord, a dir la verità non era proprio mio ma del nonno, anzi a dir tutta la verità io non l’ho mai nemmeno conosciuto…un fantastico boxer fulvo con una stellina bianca sul petto, discendente da una grande linea di sangue olandese ma con un difetto, qualcosa tipo la mancanza genetica di un dente ma chissà, questo è quanto ricordo io, insomma è arrivato al nonno, era un microbo da svermare e con tutte le orecchie incerottate e non se ne è più andato sino al compimento di 14 anni suonati..
In casa dei nonni non erano mai mancati cani, il nonno aveva la capacità di recuperarli dalle situazioni più assurde e trasformarli, ovviamente con l’aiuto della nonna...ma Lord…
Mia mamma e sua sorella avevano addirittura inventato un linguaggio per parlare con Lui..(che poi, noi figli, abbiamo scoperto esser lo stesso con cui ci parlavano da bambini)…ma Lord era quello più presente in tutti i racconti, si, ovviamente ricordavano anche gli altri..ma Lui era il più..era quello di cui c’è la foto ancora appesa al muro, così fiero e dolce.. quello che rubava le tagliatelle fatte in casa dalla nonna e quando beccato faceva il finto tonto infilandosi piano piano in bocca un filo di pasta che ancora pendeva dalle labbra, che dormiva accanto al nonno, che si faceva far tutto dalle “ragazze” di casa, che si accoccolava vicino alla nonna mentre cuciva, che faceva lunghe scarpinate col nonno in montagna, che aveva la sua poltrona personale,che nel momento del bisogno ha difeso il suo padrone uscendone tutto pesto ma vincente…che dopo di Lui mai più boxer per non far confronti…
Insomma sono cresciuta con l’amore per i cani, ma soprattutto con l’amore per i boxer, da bambina mi vantavo raccontando agli amici di Lui, e dicendo che io non gli avrei tagliato le orecchie e la coda, se mi capitava di vederne uno la mia fantasia partiva, e neppure dopo aver visto “4 bassotti per un danese” ho cambiato idea, ammetto che per un secondo ho pensato alano, ma io volevo un boxer..e OVVIAMENTE..a casa mia non si potevano avere cani!!
Se penso a che testa ho fatto ai miei genitori… a quante scuse fantasiose han dovuto raccontarmi, per me era semplice, avevamo tanto verde si poteva avere un cane, crescendo ho capito che c’era un regolamento e quindi, niente cane..ma in me cresceva la consapevolezza che appena avessi potuto sarebbe arrivato il mio boxer..
Son passati anni, ovviamente la parola “boxer” non era più costantemente nei miei discorsi..è arrivato Fabri, il mio compagno, che da bambino aveva dovuto sdraiarsi a terra fingendosi morto per sfuggire all’attacco di un cocker..(non ridete che quando scoprirà che l’ho messo nero su bianco mi ucciderà), e quindi un po’ diffidente con i cani..e abbiamo deciso di prendere casa…una casetta da risistemare a cui per un anno abbiamo dedicato ogni sera dopo il lavoro, ogni weekend e festa comandata (se ci penso ora e conto le distruzioni mi vien da ridere)…Ci siamo trasferiti, i lavori da fare erano (e sono) ancora tanti..ma in me cresceva la consapevolezza che stava arrivando il momento dell’avverarsi del mio sogno..un’altro ma che periodo felice..così ne abbiamo parlato, parlato, parlato e siamo partiti con la ricerca di informazioni… mancava solo una cosa, dirlo ai miei genitori, sapevo che per realizzare il mio sogno avrei avuto bisogno del loro aiuto, noi lavoriamo tutto il giorno, avevamo pensato già a tutto, ma con il loro aiuto sarebbe stato diverso..sono praticamente corsa a casa dei miei per comunicargli la bella notizia..(poveretti secondo me si aspettavo dicessi “ci sposiamo”)..cmq..ho visto gli occhi di mia mamma brillare..e poi elencarmi tutti i contro..ma ne avevamo parlato così tanto ed eravamo decisi, in più ora avevo la certezza che mia mamma era con noi, quel luccichio negli occhi era inequivocabile, anche se ripeteva è il “vostro” cane...
Siamo partiti subito con la ricerca..noi, pochi soldini, e tanto entusiasmo, abbiamo pensato di “adottare” un boxerino bianco e rigorosamente maschio, dopo un po’ abbiamo trovato l’esserino che faceva per noi..era nato il 17 di aprile, era un venerdì 17, voi non mi conoscete ma gli amici ridevano dicendo che era nato per me, unico rimasto della sua cucciolata..bhè siamo andati a conoscerlo abbiam fatto due chiacchiere con l’allevatore…lo avremmo portato a casa con noi dopo qualche settimana...non vi descrivo l’entusiasmo con cui siamo tornati a casa e abbiamo cominciato ad allestire il tutto…mai avrei pensato si sarebbe trasformato in un ricordo triste..circa due settimane prima di andar in allevamento per portarcelo via definitivamente e appena prima di un nostro ulteriore incontro, chiamano Fabrizio per dire che il cucciolo aveva avuto delle “complicazioni” e che non erano riusciti a salvarlo…penso a quanta tristezza avesse in corpo e con quale dolcezza lo ha comunicato a me..il mio castello di felicità si è sgretolato..non riuscivo a farmene una ragione, il destino/caso/fato non poteva essere così perfido...per un po’ non ho voluto far nulla, troppa tristezza, e il pensiero di soffrire così tanto per la perdita di un esserino che non avevamo neppure portato a casa, ma che già aveva un nome, mi spaventava…passa un po’ di tempo..io piano piano ricomincio a guardarmi intorno a leggere pedigree e a cercare i nomi dei cani che vi comparivano..e non so come mai, ma continuavo a finire sempre nello stesso allevamento…fino a che, un giorno ho incontrato il mio mb..non c’era neppure una foto..ci ho pensato, pensato e ripensato..poi ho preso coraggio e ho chiamato, mi risponde una voce ferma ma gentile che mi fa tante domande e ascolta le mie..bhe mi dice che mb è molto simpatico e che ha due macchie proprio sugli occhi e assomiglia ad un pirata…ci accordiamo per vederci..chiamo Fabrizio ci organizziamo e do conferma..
L’allevamento era lontano da casa, ma non quanto lo è sembrato a me, arriviamo e ci accoglie una boxera…era la mamma del nostro mb che sembra un pirata..finalmente lo conosciamo, è una meraviglia con delle zampe enormi e lunghissime, delle orecchie giganti e tanta voglia di vedere il mondo..e..senza labbrone pendulo..quello è arrivato dopo..è stato amore a prima vista, due occhietti tanto dolci ma così strafottenti...non sto a dirvi con quanta agitazione ho vissuto l’attesa del fatidico giorno..
Quella notte non ho dormito..la mattina presto siamo partiti armati di pannoloni assorbenti, copertine, ciotoline e…bhe arriviamo a destinazione e l’allevatrice ci dice che mb che sembra un pirata, oltre a non soffrire assolutamente la macchina ha anche un bel caratterino..tante raccomandazioni e consigli, le ultime domande..e ci mettiamo sulla via del ritorno…3 ore di tranquillità assoluta, niente pipì in macchina e quando non dormiva guardava dal finestrino o cercava di buttarsi nel baule...ahah..arriviamo a destinazione, c’era la mia famiglia che ci aspettava…lo prendo in braccio, lo porto in casa, lo metto sul pavimento: “vi presento Rufus”.

E…questa è la nostra storia, non son passati neppure 2 anni anche se a noi sembra una vita (a volte quando contavo i mesi confondevo ancora le date di nascita, che vergogna povero ammoredellamamma che genitore snaturato, si, Lui ha mamma, nonni, zii)...e per quanto io fatichi, spesso, a comprender come funzionino le cose del mondo…forse questa volta è proprio il caso di dire..era destino…tristemente ma meravigliosamente destino!

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