00 21/06/2006 14:47
Io l'addestramento sportivo finalizzato alla gara, lo vedo semplicemente come una naturale conseguenza nel caso in cui coincidano le qualità naturali del cane con le capacità del conduttore e la passione.
Non mi trovo nel fare distinzioni così evidenti.

Per me la base è sempre la stessa: imparare a gestirlo, a comunicare (a farsi ascoltare, a saperlo stimolare ecc) e soprattutto a farlo divertire e sfogare nel modo più corretto.

Nell'obbedienza ci sta la condotta quanto qualsiasi cosa utile o inutile si faccia al campo, come un salto o una palizzata che all'atto pratico nella vita di tutti i giorni non serve, ma che stimola il boxer non facendolo annoiare facendogli invece fare sempre le stesse cose e allena noi nella comunicazione con lui.

Tutto può (e imho DEVE) essere preso con la finalità di divertirsi insieme, imparando a comunicare e se poi arrivano passione e risultati, il passo "hobby"/"agonistica" è davvero breve [SM=g27828]

Sono invece assolutamente contraria all'avvicinamento all'addestramento unicamente finalizzato alla gara (e probabiblemnte troppo ansioso e spinto verso l'agonosmo), questo approccio, secondo me, troppo spesso fa perdere il giusto equilibrio nell'addestramento e, soprattutto, nelle attenzioni rivolte alle esigenze del nostro boxer (che per me devono SEMPRE essere al primo posto).

Ale, il branco e Casper dentro di me per sempre!
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