Ciao a tutti, non so se Vi ricordate di noi, io e Woody, il boxerino di meno di 3 anni con una gravissima forma di stenosi subaortica. Mi avete aiutato tanto quando avevo chiesto consigli, aiuti, spiegazioni, mi avete consolato, ci avete incorraggiato.
Beh, ora sono solo io, lui non e' piu' qui accanto a me. Ultimamente era stanco povero amore mio, affaticato, dormiva spesso ma da bravo boxer neanche in queste condizioni se intravedeva un motivo di gioco riusciva a stare fermo. Martedi' sera aveva una siamo stati in clinica Malpensa per una lastra di controllo ed esami del sangue per tutt'altro problema. Giovedi' sera ci aspettavano gli esiti dell'emocromo, tutti in ordine e un'ulteriore lastra. Procedeva tutto bene, nonostante fosse peggiorato con il suo cuoricino, prendeva ormai i diuretici i polmoni erano puliti, nessuna traccia di versamento. Ma il momento di farlo scendere dal tavolo della radiologia ha avuto uno dei suoi collassini, respirava affannosamente e la lingua iniziava ad impallidire. L'abbiamo fatto scendere, con noi li accanto gli hanno attaccato l'ecc, nessun segno di aritmie, nulla che al momento fosse spiegabile, sembrava uno dei suoi soliti affanni, le pausette come le chiamavamo noi. Si metteva seduto, riprendeva fiato, due carezze per rassicurarlo, si prendeva i suoi tempi poi si alzava e se ne andava tutto allegro come se nulla fosse successo lasciandoci sempre di sasso dopo attimi di paura folle, di stucco ma sempre sollevati, felici. E mentre parlavamo di come questi episodi fossero sempre stati anomali, l'ecc ha iniziato a suonare, in un attimo sono stati presenti tutti, e' intervenuto il dott Santilli per rianimarlo ma il mio amore ha deciso che stavolta non ce la faceva ad alzarsi e trotterellare via. E' stato un attimo, lui e' svenuto quasi subito, hanno tentato in tutti i modi ma come ci hanno chiamato e ci siamo ritrovati il mio tesoro intubato, indifeso, in coma e ci hanno chiesto se volevamo che andassero avanti con il defibrillatore non ce l'ho fatta a sottoporlo a quella tortura. Era un respiratore che lo teneva attaccato ad un filo, non c'era altro, l'egoismo ci diceva di andare avanti, che tre anni sono stati troppo pochi per noi ma l'amore per lui, quegli occhi stanchi che avevo visto nell'ultimo periodo, la fatica che faceva anche solo a fare una passeggiata di pochi metri abbiamo deciso che se lui voleva andare era giusto lasciarlo andare, era sua la scelta, noi non dovevamo fare altro che rispettarla. Amore mio, se n'e' andato con quello che poteva sembrava un sospiro di sollievo, sembrava sollevato, sereno e sul suo musino non c'era traccia di devastazione. Ci ha fatto un regalo enorme, nell'ultimo anno il terrore di lasciarlo solo anche per poco era quello di rientrare e trovarlo morto e rimanere nel dubbio di chissa' quali sofferenze avesse patito, oppure che un edema polmonare ci portasse a dover prendere una tragica decisione. Invece, che sia stato il fato a volerlo ma a me piace pensare che sia stato il suo ultimo regalo, ci ha lasciato mentre lo accarezzavamo, in una clinica, con 5 veterinari attorno di cui uno cardiologo che non ha bisogno di presentazioni nell'ambiente che sono intervenuti subito. Ci ha dimostrato che era giunto il suo momento, che lo stava vivendo con noi, ci ha mostrato di essersene andato in un attimo, senza soffrire e che nessuno avrebbe potuto fare nulla. Non ci ha lasciato domande senza risposta, rimorsi di non sapere cosa succedeva o senso di impotenza per non poter e saper intervenire. Ci ha lasciato 3 anni e mezzo di splendidi ricordi ma anche un vuoto immenso che ora sembra impossibile colmare. C'e' ancora la forma della sua schiena sul divano, nell'angolo in cui si sedeva e non sono riuscita ancora a sistemare i cuscini per toglierla. Ci hanno detto che siamo stati sfortunati, ma non e' vero, lui e' stato sfortunato con la sua salute, noi siamo stati fortunati di averlo avuto con noi, Cio' che ci ha dato in questi intensi di 3 anni per noi e' come se fossero stati 15. Il male che sentiamo ora e' veramente immenso, tutto cio' che ho attorno mi parla di lui e ancora mi sembra che non sia vero, di vivere un incubo. So che molti di voi possono capire e vi ringrazio per questo sfogo, che sembrera' lunghissimo ma che forse mi serve in un certo senso per rendere piu' reale la situazione.
E grazie per l'aiuto che mi avete dato in passato, se l'ultimo anno e' riuscito a vivere bene, con una persona determinata e forte che si e' dedicata alle sue cure lo deve anche all'incoraggiamento che ho avuto da molti di voi.
Arrivederci topolino mio, corri amore, corri piu' che puoi ora sul ponte dell'arcobaleno, corri come non hai potuto piu' fare nell'ultimo anno con l'espressione beata, felice e pensa alla tua mamma a due zampe che se avesse potuto, se fosse stato possibile ti avrebbe dato anche un pezzetto del suo cuore per risparmiarti anche solo la minima sofferenza