jol

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theobaldo
00martedì 27 giugno 2006 15:49
come vi avevo promesso....l'arrivo di Jol
Quando finalmente traslocammo in un appartamento che era esattamente il doppio di quello dove abitavamo,mio figlio ci ricordò la promessa fatta : se nella nuova casa si fosse potuto tenere un cane lo avremmo preso. Ogni promessa è debito così,dopo tre anni dalla scomparsa della nostra vecchia cocherina, arrivò un nuovo bestiolo.Mio marito voleva un cane di media taglia e il veterinario ci consigliò un boxer. Ne portammo a casa uno fulvo di cinquanta giorni e sei chili di peso.Il cucciolo più insulso che si potesse trovare sulla faccia della terra :dal suo arrivo si era piazzato sotto una seggiola e a nulla erano valse tutte le nostre attenzioni e coccole.Se ne stava là,indifferente a annoiato. All’ora della pappa gli preparai,secondo le istruzioni del suo allevatore,una pappina di semolino integrata da un omogeneizzato al pollo,gliela mescolai ben bene nella sua ciotola e mi ritrovai un piccolo tornado abbarbicato a una gamba che reclamava,con slinguazzate e uggiolii festosi il suo pasto. Ed e stato amore totale.E’ meglio stendere un velo pietoso sui tre mesi successivi : pipì e popò erano all’ordine non del giorno ma dei minuti,era un continuo sgridarlo e cercare di insegnarli a rispettare gli orari,corse veloce ai giardini subito dopo la pappa o il risveglio e lo straccio sempre in mano.Poi,quando ormai ero al limite della sopportazione,ecco la meraviglia della meraviglia :i bisognini si fanno solo ed esclusivamente fuori casa e ,se proprio scappa, ci si fa capire andando ad ansimare davanti alla porta di casa. Però,la prima sera che viene lasciato in casa solo per una uscita senza di lui,al ritorno ci troviamo davanti a una bagnata e puzzolente vendetta. Per il resto sono talmente tanti i bei momenti e l’amore che ci ha donato che è quasi impossibile ricordarli tutti. Tra i tanti c’era il suo intromettersi sempre fra noi seduti in poltrona, venire a sgridarci quando sentiva il tono di voci alterarsi, reclamare la mia attenzione quando,seduta sul divano leggevo o cucivo e lui immancabilmente piano piano,a colpi di muso,spostava il libro o il cucito e mi veniva in braccio.Ogni volta che si passava davanti alla scuola di mio figlio,si fermava sempre per controllare che Max fosse lì,abituato com’era a vederlo con lo zaino degli scout,annusava tutti quelli che gli assomigliavano.Quando Max andò militare e ritornò a casa in licenza solo dopo un mese,Jol non accettò subito le sue carezze ed ai suoi richiami si girò dall’altra parte come se fosse offeso dalla sua lunga assenza. Ma una volta capito che non era un abbandono,lui era sempre il primo a sentirlo arrivare al sabato a mezzogiorno e non vi dico le zompate e le slinguazzate.Quante passeggiate nei boschi,i giochi con la palla,il rotolarsi sui tappeti in una lotta impari,con lui che immancabilmente abbassava le orecchie e ti guardava con gli occhi languidi quando si rendeva conto che aveva stretto un po’ troppo i denti.Sono stati undici anni unici.Certo a volte scocciava un po’ accompagnarlo nelle sue passeggiatine fisiologiche in special modo quando il tempo era brutto però che bello vederlo scorrazzare nelle neve e poi avvolgerlo nel salviettone per asciugarlo cercando contemporaneamente di scansare i suoi « baci » sbavosi! E vederlo attraversare il ponte saltellando di corsa perché l’asfalto scotta! E chiamarlo per fare il bagno e vedere come prontamente sale sulla bilancia per farsi pesare piuttosto che entrare nella vasca! E vederlo mettersi davanti alla porta accanto alle valigie per ricordarci che viene anche lui! E vederlo agitare freneticamente il mozzicone di coda ogni volta che ti rivolgi a lui! E quando non stavi bene che ti si stendeva lungo il fianco e uggiolava per confortarti! E …e…e….. troppi sono i ricordi ! E quando da torello che era cominciò a dimagrire e apparve quella brutta palla sul fianco e inutile fu l’intervento con quanta dignità accettò tutto il dolore e il nostro amore fu totalmente ricompensato dal suo ultimo grande regalo. Morì tranquillo e sereno nella sua branda,senza un lamento,liberandoci così dal prendere la terribile decisione di fargli fare quella fatale iniezione.Quella sera piangemmo tutti e tre,poi lo seppellimmo nel giardino di un amico e riorganizzamo la nostra vita. Non più uscite fisiologiche all’alba e alla sera tardi, non più corse nei prati,non più coccole sbavose,non più peli sui pantaloni,niente palline e pupazzetti seminati per casa,niente…………………………………………………………….ma dopo meno di un mese ecco spuntare Theo,ma questa è un’altra storia


Ale e Casper
00martedì 27 giugno 2006 16:28
Ho risposto al 3D dedicato a Theo per entrambe le storie, ma un piccolo pensierino anche a Jol dovevo venire a farlo! [SM=x1153407]

Splendido racconto!!!
Vega boxer
00martedì 27 giugno 2006 16:32
Ciao Jol e ciao Theo
paolosa
00mercoledì 28 giugno 2006 10:41
che bel racconto, pero' e' proprio cosi', i nostri amici, sono talmente casinisti, che quando non ci sono piu' ti sembra che la vita sia d'un colpo diventata disperatamente vuota.....Ognitanto ti giri di scatto perche' ti sembra di aver udito il loro russare, e invece no...... senti un vaso cadere, sei già pronta ad infuriarti per accorgerti che era solo il vento...ma si puo' vivere una vita cosi'?????
Ciao cucciolotti ora che la sofferenza e' tutta e solo nostra
Framac.
00mercoledì 28 giugno 2006 12:01
un bacio anche a te jol
KYCE
00mercoledì 28 giugno 2006 13:31
[SM=x1153407]
elisa masutti
00mercoledì 28 giugno 2006 15:12
oddio che storie...entrambe splendide ognuna con la sua particolarità...
Ciao Jol...ora corri sereno sul ponte dell'arcobaleno.. [SM=x1153408]
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