Attenzione al cane poliziotto Vito!
pubblicato da Redazione, il giorno 27/02/2004, alle ore 10:09
Credo che ogni allevatore sogni di vedere qualche suo pargoletto arruolato nell’arma della polizia. Sarebbe l’ottimo segnale a conferma della giusta strada percorsa dall’Allevatore, perché per diventare dei cani-polizotti sono richiesti dei requisiti quasi impossibili. La principale qualità richiesta ad un cane che presti servizio nella polizia è la salute e se si pensa al boxer ed ai suoi problemi si può constatare che è più facile far passare un cammello nella cruna d’un ago che riuscire a far arruolare un boxer in polizia.
Non è in ogni modo un impresa impossibile. Possono essere utili nell’affrontare questa impresa la testardaggine finlandese, l’esperienza e la capacità di cooperazione che, per i finlandesi, non è così facile. Un pò di fortuna non guasta!
Era inizio d’Agosto quando “Vito” (Guardia Attila) fu esaminato per la prima volta dagli agenti della scuola Stukenbrock per cani poliziotti. Il cane risulta idoneo e inizia subito la ricerca per un conduttore. Compito non facile, trattandosi di un boxer.
La seconda cosa che potrebbe ostacolare un cane proveniente da un allevamento “civile” a diventare un poliziotto a quattro zampe deriva dal fatto che la polizia tedesca preferisce utilizzare cani provenienti dai propri allevamenti. Sono presi in considerazione cani di provenienze diverse, soltanto quando questi sono sprovvisti di cani propri, o se questi cani non risultano idonei. Subentra anche l’aspetto economico, come in Filanda, cosi anche la polizia tedesca non dispone di molte risorse per l’acquisto dei cani. Nonostante questo, gia a fine Agosto la polizia di Wuppertal manifestò, il suo interesse al cane, e fu fissato un incontro per l’inizio di Settembre.
A casa nostra vennero il Commissario Vollmer e due suoi colleghi della Diensthundestaffel di Wuppertal. Volevano sottoporre “Vito” personalmente ai test, prima di portarlo “ipoteticamente” con loro. Eh, che importa, lasciamo che lo sottopongano ai ripetuti test! Prima di iniziare, davanti ad una tazza di caffè potevo scorgere il loro scetticismo. Domandai se desideravano conoscere il cane prima in casa. Va bene. Quando feci uscire il cane dal recinto, mi venne da ridere sotto i baffi: ”Fra un pò passano tutti i dubbi!”
Non feci entrare, come al solito dall’ingresso il cane, ma lo lasciai entrare dalla cantina per salire liberamente e molto rumorosamente sino alla cucina. Per controllare subito chi e cosa si trovò li.
Peccato che non avessi una telecamera per immortalare quell’attimo! Quando Vito si precipitò nella cucina tutti rimasero immobili. Solo Vito continuò con molto interesse la sua azione: “conoscere gli estranei”!
Quando i signori ripresero l’uso della parola, i primi commenti furono: “Wow! E questo cosa è?” I signori si aspettavano tutt’altro. “Ma, questo ha un muso vero e si comporta come un vero cane!” E poi: “ Un cane con quest’imponenza impressiona i suoi rivali soltanto con l'aspetto fisico, senza doverlo mordere!" Si, perché Vito è quasi nero, di stazza grande e fisico asciutto ma con una muscolatura molto sviluppata. Lui è un boxer dei "vecchi tempi". Dopo questi commenti ho sussurrai all’orecchio di Vito: " uno a zero per noi.”.
Siamo usciti, per fare i test comportamentali. Con la macchina ci siamo allontanati dal suo territorio. "Adesso proviamo un pò come morde, hai una museruola per Vito?" Risposi che non avevo nessuna museruola e che Vito non sa cosa sia. Volevano provare senza la manica, perciò utilizzarono una museruola per pastore tedesco che avevano in machina, che naturalmente non era adatta per Vito. Anche qui trapelava il carattere di Vito, per niente disturbato dalla fastidiosa museruola che per lui era una novità. Come avere una scarpa 36 per un piede taglia 42! L'attacco fu eseguito senza manica e con la fastidiosa museruola, nonostante ciò l'esame fu superato brillantemente.
L'esercizio più impressionante era l'aggressione al conduttore. Il cane fu messo al guinzaglio con la museruola. L'aggressore scappò per circa 50 metri lungo un sentiero nel bosco per poi addentrarsi per circa 40 metri nel bosco. Il cane fu lanciato soltanto quando l'aiutante fu completamente sparito nel bosco. Il cane dovette scovare e segnalare l'uomo abbaiando. Compito che Vito superò brillantemente se si pensa che tutto questo per lui erano dei compiti assolutamente sconosciuti. Signor Vollmer (46), il conduttore di Vito, spiegò che questo test serviva a verificare la capacità del cane di lavorare senza essere aiutato."Tanti cani inseguono la persona, ma se questa non si scorge più, interrompono l'azione.”. Il cane deve usare il naso e deve affrontare l'avversario con sicurezza, fermarlo, abbaiare finché non arriva il suo conduttore. Per rendere l'idea: il cane deve essere sicuro di se e coraggioso. Se non dovesse inseguire la persona o abbandonare il suo conduttore, non supera ovviamente il test. Se il cane si distrae e perde di vista la persona, questo potrebbe avere delle conseguenze pericolose. Il cane è spesso l'assicurazione sulla vita dei poliziotti.
L'olfatto fu esaminato con dei test di ricerca d’oggetti e con delle brevi piste. Anche l'attitudine al lavoro del cane fu testata. Ma le capacità di Vito hanno stupito gli esaminatori: " Non s’incontrano spesso dei cani di questa fibra, a qualunque razza esso appartenga. L'esame durò due ore e mezza, il cane ne risente abbastanza ma nessuna prova era impossibile da superare; si vedeva che i test furono eseguiti da veri cinofili.
Dopo gli esami tutti i dubbi furono spazzati via. Alla domanda, perché volessi vendere un cane del genere, risposi con ironia: " Vito è un cane da lavoro ma non un cane da esame. Lui è in grado di raggiungere i 100 punti nella difesa, ma nell’ubbidienza soltanto 95 - e questo non mi basta”.
A parte gli scherzi, io voglio soltanto il meglio per la razza. Vito è sano come un pesce (bacino, schiena, cuore), è questo al giorno d'oggi è gia un miracolo. Per la forma fisica sarebbe un maschio-V, ma nessun allevatore, tranne me l'userebbe come stallone perché non è un soggetto titolato. Spero che Vito superi gli altri test a cui lo sottoporranno a Wuppertal, e che diventi a tutti gli effetti, un bravo cane poliziotto, cosi sarà eventualmente usato anche per l'allevamento.
"Fai vedere cosa sai fare!" ho sussurrato nell’orecchio a Vito quando sono salito sulla volante che lo portò a Wuppertal. La Dienststaffel di Wuppertal ha in questo momento 20 cani poliziotti.
Durante le quattro settimane di prova, il cane fu esaminato in mezzo ad una folla di persone, su diversi terreni e in capannoni resi poco visibili da scaffali alti e al buio.
Vito, cane finlandese che provenne dall’allevamento "Boxerwache, Attila", divenne all’età di 2 anni un cane poliziotto a tutti gli effetti. Presta servizio preso la Diensthundestaffel a Wuppertal.
Il signor Vollmer racconta che Vito si è ambientato bene nella famiglia del suo conduttore, che ha moglie e due figlie quest’ultime hanno stretto subito amicizia con Vito. Commissario Vollmer è agente da 26 anni, 20 di questi gli ha trascorsi come conduttore. Vito è il suo primo boxer, tutti gli altri cani erano pastori tedeschi. Nella Dienststaffel di Wuppertal, Vito è per il momento l'unico boxer. In tutto il Nordrhein Westfalen ci sono soltanto 2 boxer arruolati, il 0,7 % di tutti i cani agenti.
Tutti i giorni Vito e il commissario si allenano. " La cosa migliore di Vito è il suo temperamento, il coraggio e i nervi saldi. Ha anche un buon fiuto!" cosi loda Johannes Vollmer il suo nuovo partner.
Allora: Tanto successo a Vito!
Testi e immagini:
Allevamento von Finn (D),
K.Renner e l'allevamento Boxerwache (FIN),
H.Pohjoisaho