Alla mia bambina, la mia piccola figlioccia pelosa e morbida, che riusciva a tornare a casa, dopo essersi fatta chilometri di corse, tutta sporca di terra fin sopre le orecchie. Alla mia bambolina, che quando giocavamo sull'erba mi saltava addosso, mi buttava per terra e mi leccava fino a sfinirmi. Ed era un bello sfinimento, dolce, morbido, pieno d'amore. A lei con la quale ho condiviso il mio mare, questi ultimi sette anni fatti di fatiche, di dolori...che quando stavo con lei dimenticavo il mio pugno sullo stomaco, le mie ore passate in silenzio...lei riusciva a riportarmi bambino, spensierato, felice...mi cappottavo con lei sui prati, ci addormentavamo sul letto come due bambini dopo aver corso per ore. L'ho amata in silenzio, con il mio solito modo di fare da finto duro...e lei mi conosceva, sapeva.......sapeva tirarmi su, sapeva mostrarmi un aspetto leggero del quotidiano. Sapeva riportarmi nel cuore quelle sensazioni uniche che ho vissuto e vivo nel mio mare, quando mi immergo e tutto e silenzioso, divertente, da scoprire....
Mi si metteva a pancia in su, scuotendo il capo come una birichina...e allora le accarezzavo la pancia e lei si scioglieva.
E nelle lunghe ore di studio, sui miei pesanti libri di diritto, mi si stendeva sui piedi sotto la scrivania...ed io la lasciavo fare, anche di estate...perchè quel tepore sui piedi era il suo amore,la sua presenza, il suo accompagnarmi in quelle ore interminabili di studio...per poi fare una break, io e lei fuori a correre come due sforzennati...con la gente che a volte si fermava divertita a salutarla, altra che forse temeva per la propria incolumità, nonconoscendo invece il carattere docile del boxer.
Una volta ero steso sul letto di mia sorella, stavo male...lei è salita sopra e mi ha messo il muso sulla mia bocca...e i sono commosso.
Mi mancherà questo nostro dialogare a gesti, questo farci compagnia, questo nostro condividere le gioie ed i dolori. Perchè quando stavo male lei lo sapeva e veniva vicino...e quando magari tornavo a casa felice come una pasqua, dopo aver passato un esame, festeggiavamo assieme.
Quando fuori pioveva, al ritorno dalla corsa, le dicevo seduta e resta (fuori dalla porta)...entravo in casa a prendere i suoi panni e le asciugavo le zampette e tutto il resto: e lei rimaneva ferma, con l'aria buffa da bambina che si lascia pulire, simpaticamente incosciente di quello che le facevo.
E che belle le camminate sul lungo mare, le onde vicine e lei alla mia sinistra.Il massimo per me, Karin ed il mio mare. POtrei vivere di loro tutta la vita, senza niente di più!
Ma adesso è giunta la sua ora e domani si addormenterà: e per quanto soffra voglio ricordarla così...non voglio pensare cheè finita, voglio pensare a ciò che ci siamo dati reciprocamente...ma più che altro, e voi lo sapete, a ciò che mi ha lasciato lei.
Perchè un boxer da l'inimmaginabile e la mia Karin mi ha dato il suo tutto, fatto di amore e graatuità, pazienza condivisione, allegria e tenerezza...e, diciamolo, anche qualche incazzatura, perchè era proprio testona la mia Karin.
[Modificato da blum@re 27/04/2007 0.42]