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Bosi, grande teorico e grande allevatore?

Ultimo Aggiornamento: 18/07/2009 13:24
14/07/2009 17:56
 
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Amelia io da ignorante credevo che il boxer ipertipico non fosse un modo per gli allevatori per fissare una linea di sangue ma una scelta dovuta a canoni funzionali. Qualcuno ancora oggi dice io preferisco il boxer ipertipico.

Sostanzialmente gli allevatori per fissare più facilmente il tipo hanno spinto sull'ipertipo, peccato che molti si trovavano ad andare a expò con boxer ipertipici, che dovevano vincere per mantenere fiorente il business, quindi con giurie compiacenti la moda è diventata l'ipertipo. E' andata così o me lo sono immaginato io?

"La libertà individuale è la maggiore benedizione per un uomo, per un cane è l'ultima parola della disperazione". (WILLIAM LYON PHELPS)
14/07/2009 18:40
 
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No, messa così la fai passare per ciò che non è! Nessun bisines allora, nessuna giuria compiacente..solo bilancia che guardava altrove....parlo di anni '80 dove sono iniziati i nasetti cortissimi(perchè tu pensi sempre solo a quelli quando parli di iper tipo vero?)

E pure io ti dirò sempre ..meglio l'ipertipo dell'ipotipo, sempre!

Trovami uno solo che dice il contrario!

Ovvio che si tende al TIPO....ma se devi buttare qualcoisa tra ipo e iper...butto l'ipo!( Tipo, non prova..ma forse butterei pure quella per tornare all'SCH.H., meglio specificare!)



14/07/2009 21:43
 
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Parole scritte sulla roccia...
Ritengo doveroso riportare un passo del libro del Dottor Bosi "Incontri con il Boxer" per tentare di far capire a molti una cosa.

"Una osservazione che non vorrei lasciare passare è questa: solo la Stockmann è riuscita, in tutti i molti e lunghi anni della sua milizia di allevatrice, a conservare il Boxer nel suo giusto mezzo.
Il che significa due cose: primo, che quella donna aveva idee più chiare di qualunque altro e che il Boxer è sempre frutto di un compromesso che si trova più o meno a metà strada fra due estremi opposti e che ben pochi riescono ad avvertirne la necessità e ancora meno a realizzarla."

Questo è uno dei passi fondamentali fra tutti i suoi scritti..
In poche righe questo grande Uomo ci ha suggerito un segreto del Boxer richiamando un esempio concreto e cioè la grande Stockmann.
Quindi se volete continuare a discutere sulla lunghezza delle canne nasali fatelo pure ma in un altra discussione, tanto è un discorso che non avrà mai una soluzione finchè ognuno pensa, vede e agisce a proprio modo.
Ipertipo ed Ipotipo(ma io preferisco parlare di proporzioni corrette della canna nasale invece di Ipotipo), proprio per quanto sopra riportato sono importanti entrambi x l'allevamento.
Tutti i discorsi sui gusti personali sono irrilevanti e fuorvianti.
Il Boxer deve avere la canna nasale corretta, è consentita giusto appena un filo corta perchè l'evoluzione ha indirizzato la razza in questo senso ma non si deve esagerare con l'ipertipo.

Penso invece sia mooooooolto più utile riflettere su queste poche righe che sono attuali più che mai.
Abbiamo tantissimo da imparare tutti ancora dal Dott. Bosi.

P.S. Ciao Bruno è un piacere leggerti! Ottimo Intervento! [SM=g7474]

Marcello

Boxerita Kennel
www.boxerita.com


Il Mahatma Gandhi ha detto: "Ricordate che in tutti i tempi ci sono stati tiranni e assassini e che per un certo periodo sono sembrati invicibili, ma alla fine, cadono sempre, sempre."
15/07/2009 10:14
 
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Lo so che molti non saranno d'accordo ma da profano quale sono che sta sempre più frequentando questo mondo esprimo la mia teoria in merito.

Canna nasale corretta significa cane di giuste proporzioni come descritto nei libri di Bosi e Perricone.
Giuste proporzioni vuol dire taglia giusta, osso adegeguato , petto largo il giusto e peso corretto per dare al boxer quel mix di forza ,esplosività,capacità di corsa . canna nasale corretta vuol dire morso adeguato.

Canna nasale sempre più corta ha portato a boxer sempre più larghi ( da qualche parte bisogna pur compensare no ?? se riduco le naturali capacità respiratorie e normale che per esempio i toraci si son fatti più larghi e più grossi) ecc.ecc.

La mia teoria non cambia e più ne vedo e più ne resto convinto. Il boxer DEVE stare nei parametri di altezza e di proporzioni corrette per essere quello descritto nello standard. Un torace enorme non è un pregio per me ma un difetto.

Un cane cosi ho stà tra i 32 e i 36 kg di peso !! e di questo ne sono assolutamente convinto.

Le canne nasali ipertipiche hanno portato a generare cani più grossi .
Certo ci saranno state i gusti personali,forse il mercato richiedeva questo non so bene ma penso che il boxer di 30 anni fa era meglio di quelli di oggi !!! e qui mi aspetto di tutto !!



15/07/2009 14:21
 
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Scrivo da perfetta ignorante... quindi solo due appunti :
un cane che morde non è = cane mordace. I malinois ad esempio che hanno vinto adesso in ring francese, le linee più forti sul costume in questo momento sono tutti cani strasocievoli nella vita. Un cane mordace può esserlo per diffidenza, per iperaggressività, tutte "doti" che non sono doti per un cane VERO nè da sport nè da difesa.
L'ipertipo mi fa sempre paura, spesso va contro ogni logica di vero benessere del cane. Vi potrei fare duemila esempi in duemila razze (nella mia teste senza stop lunghe un km. che danno cani che non stringono e spalle dritte per accentuare il movimento di step che però non permette elasticità nei salti e galoppi VERI). Parlando sempre di ipertipo vi invito a guardare questo filmato

www.youtube.com/watch?v=SRU8UdMnssU

15/07/2009 15:07
 
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Il discorso sulle canne nasali e sugli ipertipi l'abbiamo affrontato più volte e per come la penso io non c'è molto da discutere.

L'ipertipo non solo per canna nasale ma più in generale sulla struttura almeno cranio facciale determina una diminuzione funzionale del boxer.

Mi chiedo perchè si è andato verso gli ipertipi se non per convenienze economiche?

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16/07/2009 11:31
 
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Scusate se intervengo di nuovo ma la questione non riguarda solo la canna nasale e non è che l'accorciamento della canna nasale abbia portato a "cani più larghi",semmai voler aumentare la larghezza della mandibola(e se volete un esempio di mandibola larga guardate quella di Goal di Boxerita) ,l'ossatura etc etc ha portato alla diminuzione della lunghezza della spalla (omero corto metacarpo quasi inesistente)e ha fatto perdere quadratura ai cani
Ma la questione riguarda il boxer in generale. L'ipertipo serve,il Dottore diceva che il tipo è il fine da perseguire ma il cane lo fai con l'ipertipo.E' chiaro che a molti piace vedere una canna nasale corta, è anche più facile da gestire rispetto ad una canna nasale giusta che inevitabilmente ti porterà a ad avere un "minimo" di regione sottorbitale vuota che è difficile da riempire.Le linee dorsali ch eoggi pochi considerano importanti sono state massacrate e secondo me è molto più facile correggere una testa che una linea dorsale.Sono tante le questioni l'unica certezza è che è impossibile dire che il Dottore avesse torto.
16/07/2009 14:44
 
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Porthos se ti riferivi a me su canne nasali corte = ipertipi sono stato ripreso più volte in passato e mi è chiara la differenza, così come mi è chiaro che Bosi non dicesse che gli ipertipi sono da eliminare ma semplicemente da non premiare.

Perchè a un certo punto sono stati premiati?

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16/07/2009 15:13
 
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Sono stati premiati perchè la canna nasale corta piace
Sono stati premiati perchè la maggior parte degli "allevatori" devono vendere
Sono stati premiati perchè ti ripeto che è difficile avere una canna nasale giusta e la regione sottorbitale piena
Sono stati premiati perchè una canna nasale corta ti nebulizza la convergenza o biconvergenza
16/07/2009 15:16
 
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Quindi per una questione economica, grazie, volevo sentirmi dire quello.

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17/07/2009 14:04
 
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Re:
porthos58, 16/07/2009 15.13:

Sono stati premiati perchè la canna nasale corta piace
Sono stati premiati perchè la maggior parte degli "allevatori" devono vendere
Sono stati premiati perchè ti ripeto che è difficile avere una canna nasale giusta e la regione sottorbitale piena
Sono stati premiati perchè una canna nasale corta ti nebulizza la convergenza o biconvergenza




azz ....allora sono stata più volte giudicata in modo sbagliato!!!
la mia cagnetta è sempre stata penalizzata per canna nasale corta, quindi????????.......MAUROOOOOOOOOOOOOOOOOOOO DOVE SEI???
vero è che necessita in manica di invito adeguato, perchè altrimenti alla prima sbatte, però con temperamento,tempra e figurante in gamba la seconda è sua!
17/07/2009 14:18
 
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Chi ha conosciuto Bosi e/o i suoi cani mi sa dire se rispetto alle sue tesi nella realtà prediligeva l'aspetto morfologico, caratteriale o di salute?


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17/07/2009 21:52
 
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e ora mi viene dubbio..."non è che dopo aver letto qui alla ns summer viene in mente di dirci di leggere qualcosa di moderno???????????(vedi post possessività"
Se è così non condivido e invito a leggere Bosi a tutti coloro che amano questa stupenda razza.
Questa è storia di razza non un testo vecchio.
[Modificato da animabella. 17/07/2009 21:53]
18/07/2009 12:24
 
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No questa volta no. Io sono anzi per il vecchio perchè vecchio spesso vuol dire non ipertipico. Perchè nel nome di far appararire al massimo livello quello che è una caratteristica tipica di razza si va spesso contro il benessere e il futuro della stessa razza. Su altri forum stiamo giusto parlando di ipertipo con foto e filmati...
18/07/2009 13:00
 
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Summer è un invito a proseguire la conversazione su altri forum?

Io sono due mesi che cerco di discutere di questo ma rimaniamo sulle parole, se qualcuno posta foto e filmati magari supportiamo le tesi di Bosi

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18/07/2009 13:09
 
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No assolutamente. Però ho sempre paura di andare ot parlando di altre razze.
Io provo a cercare qualcosa sul boxer ma voi da esperti boxeristi siete sicuramente più competenti e capaci.
18/07/2009 13:22
 
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Articolo di Bosi 1948
L' IMPIEGO DELLA CONSANGUINEITA' NELLA CREAZIONE DI UNA BELLA FAMIGLIA DI BOXER
Il Boxer, cane di utilità prodotto in Germania circa 60 anni or sono, si diffuse in Italia molto più' tardi, quando era gia' noto ed allevato nei paesi europei cinologicamente piu' progrediti. I vari esemplari di tale razza che figurarono nelle esposizioni italiane dell'altro immediato dopo guerra erano pero' tanto lontani dal tipo di perfezione raggiunto nei paesi nordici che giudici stranieri rilevarono stupiti la palese lacuna dei cinofili italiani nell'allevamento del Boxer. Dopo il 1930 furono importati dal loro paese d'origine soggetti tipici quali Bakus del C.re Douglas Scotti, C.A.C e C.A.C.I.B. ed Essa V. Blutenau del Dr. Scanziani. Successivamente vennero la Resy v.d.Wurm , la Vera v.Grunen Inn, Bayard v.d Wurn, per non citare fra i primi importati che quelli che furono poi laureati campioni e che lasciarono maggiori impronte di sé nell'allevamento italiano del Boxer. Il Boxer, nato in Germania col nome di cane degli studenti e cane dei macellai, conquistò ben presto le simpatie del pubblico italiano per l'armonia delle sue linee, per la severita' della sua maschera, la vivace intelligenza e l'istintivo senso della difesa del padrone. In un primo tempo i soggetti piu' qualitativamente presentati alle nostre Esposizioni furono tutti importati. I primi nuclei di allevamento in Italia (allevamenti destinati a lasciare una impronta definitiva nella nostra produzione attuale) si basano su femmine e qualche maschio importati dalla Baviera e dal Tirolo e dotati di qualita' per riuscire degli ottimi riproduttori; il loro sangue ancor oggi, fluisce nei piu' celebri campioni italiani. Ci riferiamo in modo particolare all'importazione della Camp. Rassel v.d.Wurm, della Camp. Vera v.Grumen Inn, di Osko v.d. Wurm e molto piu' tardi di Alf v. Christofsbad. Da Camp. Russel v.d Vurn accoppiata al campione Castor v. Schulzenheim, nacque Raoul di Ponente, il primo soggetto nato in Italia e proclamato campione. Raoul fu soggetto veramente miglioratore, grande razzatore, fu un miracolo di perfezione e di equilibrio costituzionale. Di statura media, aveva un ottimo scheletro, una potente muscolatura, una distinzione e una tipicità inconfondibili. Le doti di questo grande campione si ritrovarono con grande frequenza nei suoi discendenti. Da Rassel ( e molti anche da Raoul ) derivarono poi tutti gli ottimi soggetti prodotti dall' allevamento di Ponente, del Conte E. Douglas Scotti: da Belfina di Ponente, Mirka di Ponente, Remo di Ponente, Ras di Ponente fino a Sita di Ponente, Tita di Ponente (Cacib: esp. Milano 1946) a Marina di Ponente. Dei prodotti della Vera von Grunen Inn, importata dalla signorina I. Morterra e proclamata campionessa italiana, una sola femmina si distinse e fu la Oli, che costituì poi la capostipite dell'allevamento di Dargo. Pero' nella discendenza femminile della Vera , si annoverano ottime fattrici per una buona produzione di pregevoli soggetti e qualche campione. Fra le altre citiamo, oltre la Oli, la Suzel e la Cilly che furono, per un certo tempo fra le fattrici piu' importanti dell'allevamento Virmar. Esaminando la genealogia dei migliori Boxer attuali, appare evidente il grande ruolo tenuto dalle madri-base Russel v.d.Wurm e Vera v. Grunen Inn, nella evoluzione del Boxer in Italia dal 1935 in poi, e l'apporto dato all'allevamento nazionale da queste due femmine, tigrate ambedue, che gli amatori di Boxer ammirarono prima come campionesse sui ring e poi come capostipiti.

*** L'allevamento Val di Senio, sorto nel 1938, si proponeva di operare una graduale selezione del Boxer, basandosi sull'accoppiamento di linee geneticamente pregevoli e cercando di accellerare nel tempo, attraverso la consanguineità', la maggior fissazione di quei caratteri che sono richiesti nello Standard ufficiale del Boxer. Ma per evitare i rischi a cui con la consanguineità si può andare incontro fissando insieme con le linee genealogiche allo studio, anche eventuali tare, disfunzioni, squilibri che avrebbero compromesso la seria riuscita del tentativo, si ritenne necessario di dover compiere l'esperimento con soggetti che, oltre alle caratteristiche genealogiche, presentassero un perfetto equilibrio organico; che fossero in una parola, dei normotipi. Non è percio' fuori luogo ritenere che se brillanti risultati si sono ottenuti, questi siano da attribuirsi, sì, all'accoppiamento di linee pregevoli, ma anche al fatto di aver potuto scegliere regolarmente soggetti a normale equilibrio ormonale. Il prof. A.Tagliavini su “Cani di tutte le razze” n.21-22, pag.14,1947, scrive:”La forma esteriore si deve considerare quale plastica della funzione, anche se non esistono armonie delle forme, poco importa : è l'armonia della funzione organica che si deve valutare, è l'armonia delle secrezioni ormonali, che si deve scorgere”. E più avanti lo stesso A., commentando la classificazione adottata dalla Giuria nel giudicare Boxer maschi in una delle ultime Esposizioni cinofile di questo anno, aggiunge: ”Pare che nella classificazione siano tenuti in particolare pregio, oltre al fattore genealogico, la grandezza del soma, l'armonia delle linee e si vada alla ricerca del colosso, del piu' sviluppato, del Carnera del cane. E' vero è vero che questi soggetti costituiscono l'idolatria del pubblico, sono i soggetti di particolare ammirazione, ma sono gli organismi che appartengono a quella singolare categoria di pseudo robusti, perche' le loro funzioni organiche si svolgono sotto varie e particolari secrezioni ormonali in cui l'equilibrio fa difetto. Sono quegli organismi che hanno facili squilibri e scompensi soprattutto nel periodo della crescita. Ed è in questo periodo che mettono maggiormente in evidenza i difetti specialmente scheletrici dovuti alla disarmonia ormonale, difetti che nell'adulto possono scomparire (o rimanere soltanto le stimmate) mentre gli squilibri ormonali rimangono, anche se compensati. Sono gli organi piu' delicati e piu' facili ad ammalare e a soccombere....Le qualità pregevoli del normotipo stanno appunto nell'armonia delle secrezioni endocrine che consente all'organismo una funzionalità' perfetta e siccome questo fattore è in parte ereditario e anche trasmissibile, corregge quindi i difetti di tipi diversi.

Dall'applicazione dei criteri esposti appare l'importanza del lavoro espletato nell'ambito costituzionalistico, inteso a mettere in rilievo i migliori organismi a beneficio dell'allevamento”. I criteri esposti dal Tagliavini, nel chiaro articolo citato, furono gli stessi che costantemente furono tenuti presenti fin dall'inizio dell'allevamento e la loro importanza risalta maggiormente qui, se si tiene presente che si lavorava su una consanguineità abbastanza stretta che avrebbe aumentato le possibilita' di trasmissione ai discendenti di tare costituzionali eventualmente presenti. Inoltre, sempre dalle chiare parole di Tagliavini, scaturisce un'altra considerazione che confuta l'affermazione di una corrente di appassionati del Boxer, i quai sostengono che “il Boxer è un cane da difesa e deve percio' anzitutto essere un cane robusto e massiccio” e valutano massa e robustezza esclusivamente sulla base della “tradizionale corda centimetrata”. E' evidente, secondo noi, che queste caratteristiche esteriori debbano essere sostenute essenzialmente da una solidita' interiore, costituzionale, dovuta appunto, a quell'equilibrio delle funzioni organiche senza del quale non si può parlare di vera robustezza degli individui, perche' non vi è robustezza senza sanita'. Musetta femmina fulva (altezza cm 56 peso kg.24 a sviluppo completo) , nata l'11 febbraio 1938 da Mitsuko Ras v. Vessania e Milly, doveva essere la base dell'allevamento. Musetta non era un soggetto eccezionale per il gran pubblico, data la sua modesta mole, ma si distingueva per l'armonia delle linee, per la potenza, l'agilita', la prontezza e vivacita' dei riflessi. Questo cetificato possedeva una interessante genealogia (vedi estratto genealogico) allacciandosi alla pregiata corrente dei Von Dom (una delle famiglie piu' rappresentative dell'allevamento tedesco del Boxer) attraverso la linea maschile del padre e la linea ascendente maschile del nonno materno Kuli v. Aargau. L'ascendente materna Camp.Resy v. d. Ichstadt derivava da Hansl v. Biederstein, figlio della campionessa internazionale Daisy v.Biederstein e di Caesar v. Deutenkoffen che è figura all'origine di molti pedigree di campioni italiani e stranieri. Caesar v. Deutenkoffen a sua volta, è nonno paterno e materno della Resy v. d. Ichstadt. Per le sue caratteristiche costituzionai normali o quasi normali e per il fattore genealogico, Musetta dava garanzia di essere una fattrice di gran pregio.

La irreperibilità di discendenti maschi della campionessa Resy v. d. Ichstadt impedì di realizzare il programma che l'allevatore si era prefisso in un primo tempo, e cioe' di fissare maggiormente attraverso un appropriato impiego della consanguineità, la bella corrente di sangue di questa campionessa. Si prese allora in considerazione un'altra pregiata corrente genealogica che in Germania aveva costituito la linfa dell'allevamento Von der Wurm e che era costituita, in linea discendente dal trinomio Iwein v.Dom, Sigurd v. Dom, Zimmt v. Dom. Da Zimmt v. Dom e Uni v. Wurm erano nati la campionessa internazionale Rassel v.d. Wurm ed il campione Pitt v.d.Wurm. Dal fratello pieno di Zimmt, Zorn v. Dom, era nata la Dina von Konigsee, madre della Cilly v. Konigsee , campionessa internazionale, e madre a sua volta di alcuni soggetti' d'alta classe, fra cui la campionessa italiana Vera v. Grunen Inn. Percio' l'allevamento Val di Senio ritenne opportuno l'acquisto di Sita di Ponente (vedi genealogia) nella cui genealogia figurava per ben tre volte la suddetta corrente di sangue. Figlia di Raoul di Ponente e Mirca di Ponente rappresentava oltre la linea Russel v. d. Wurm-Zimmt ecc, la linea Castor v. Schulzenheim, Claus Von Schillerstadt-Caesar v. Deutenkoffen come dall'albero genealogico riportato. Sita di Ponente (nata il 21/06/40) era di mantello fulvo, maschera nera, piccola macchia bianca al petto e alle 4 estremità . Di statura non molto elevata (56 cm.) di solida ossatura e potenti masse muscolari, dotata di una testa tipica ed espressiva, univa alla potenza, l'eleganza e la perfezione delle linee somatiche e una ben evidente armonia costituzionale. A 9 mesi dall'esposizione di Verona del 1941 ottenne il 1° premio nella sua classe e la qualifica di “molto buono”. Come stallone per le due fattrici fu scelto Osko v.d.Wurm (vedi genealogia) che era stato importato recentemente dalla Germania dal sig. Dradi di Ravenna. Osko era allora un giovane stallone , figlio di Zimmt v.Dom e della Fratzi v.d.Wurm nato nel 1939. Alto 58 cm., aveva un ottimo tronco appiombi perfetti bellissima incollatura, con mantello fulvo scuro, raso e brillante. Genealogicamente offriva esattamente quello che si cercava , essendo figlio di quel Zimmt v. Dom sulla cui ascendenza si era fissata la nostra attenzione, e di Fratzi v.d.Wurm che discendeva dal campione Pitt v.d. Wurm e quindi fratello pieno della Rassel v.d.Wurm. La morte precoce delle due femmine Musetta e Sita di Ponente non permise che di avere una sola cucciolata di ognuna delle fattrici. Da Osko v.d. Wurm e Musetta era nata il 14 novembre 1941 una cucciolata di 8 soggetti, che ceduti in giovane età, non furono potuti seguire, nella grande maggioranza, nella loro carriera. Di essi due maschi riuscirono soggetti di alto pregio e riscossero generali simpatie, ma, per la sospensione delle Mostre durante il periodo bellico, non furono mai esposti. Una femmina invece, Amba Val di Senio, fu conservata come fattrice. Essa elevò la mole della madre, di cui conservo' l'eleganza, la potenza e la distinzione. Di mantello fulvo dorato uniforme, a sviluppo completo raggiunse l'altezza di cm. 58, con una ossatura e uno sviluppo delle masse muscolari adeguato. L'Amba partecipo' a una sola esposizione: a quella internazionale di Monza del 5 ottobre 1947, ove in un lotto molto numeroso di competitrici e a 6 anni di età, veniva qualificata “molto buono” e classificata 4° in classe libera, preceduta nell'ordine dalla figlia Duccia Val di Senio, che conseguiva il CACIB (1), dalla Marina di Ponente (futura fattrice dell'allevamento Val di Senio) CAC (2), e dalla campionessa svizzera Cita Von Clarahoff. Dalla Sita di Ponente e Osko v.d.Wurm nacquero invece tre maschi il 17/5/1943, di cui uno, Bandinelli Val di Senio, fu seguito in tutte le fasi del suo sviluppo. Bandinelli è il ritratto della madre, anche nell'equilibrio delle sue secrezioni endocrine . Armonico di linee, assomma in sé, al massimo grado, equilibrio, potenza, distinzione. Tipicissimo di testa, presenta un tronco potente, con un torace ampio e profondo, ben vicino a terra; con un magnifico attacco di reni, che sono larghi e muscolosi, arti arti perfettamente in appiombo e piedi di gatto, andatura corretta ed elastica. In esposizione Bandinelli ha conseguito due qualifiche di “eccellente” e una di “molto buono”. Per le sue caratteristiche fisiche e la sua linea genealogica, Bandinelli Val di Senio fu ritenuto stallone ideale per l' Amba Val di Senio.

Da questo accoppiamento risultava, fra l'altro, irrobustiva al massimo grado la corrente di sangue Zimmt V. Dom- Sigurd v.Dom -Iwein v. Dom , in piu' la femmina portava, sia pure diluita nelle varie generazioni, la linea Resy v. d. Ichstadt -Hansl v. Bieder-Daisy v. Biederstein, la cui importanza abbia gia' precedentemente sottolineata; e il maschio la linea Castor v. Schulzenheim- Glaus v. Schillerstadt- Caesar v. Deutenkoffen, il cui valore era pure cospicuo. Dal primo accoppiamento di questi due soggetti nacquero, il 23 settembre 1945, 5 maschi e 1 femmina, Duccia di Val di Senio. Dei maschi, Dardano Val di Senio, ottenne, nell'unica Esposizione a cui prese parte, la qualifica di “molto buono”; Daimon, dopo aver figurato in una o due Esposizioni italiane, fu esportato in America dal Capitano Luis Cerruti dell'Armata americana in Italia. Ma chi diede la grande conferma di essere sulla giusta via, fu la Duccia di Val di Senio che, debuttante alle esposizioni a 6 mesi di eta', a 1 anno aveva gia' conseguito il 1° CAC e aveva lasciato vedere le sue non comuni possibilità. La sua carriera miglioro' ancora sensibilmente nel secondo anno di età, in cui si puo' dire che non ebbe rivali sui rings italiani. Dopo la conquista di 5 CAC e 2 CACIB, otteneva, infine allo scadere dei 24 mesi di eta', la proposta definitiva di campionato (P.D.C) a Monza il 5/10/1947, che la laureava praticamente campionessa italiana. La splendida carriera di questa femmina è riassunta dai dati sotto riportati che ci esimono da qualsiasi commento. Fino a 1 anno di età partecipa a 5 esposizioni e consegue n°4 primi premi; n° 5 secondi premi; n° 3 qualifiche “molto buono”, n°2 qualifiche “eccellente”; n.1 CAC (1) Secondo anno di età: n. 9 esposizioni; n 13 primi premi; n3 secondi premi; ottiene sempre qualifica di “eccellente”; n.4 CAC; n.2CACIB; n.10 premi d'onore e speciali. Il secondo accoppiamento di Bandineli- Amba era ancora piu' fertile di soddisfazioni per l'allevatore e portava nuove conferme e nuove luci nella via intrapresa. Il 24 giugno 1946 nascevano sette cuccioli. Di questi, tre, finora, sono stati esposti alle Mostre italiane e tutti con risultati lusinghieri, conseguiti attraverso una marcia ancora piu' rapida della sorella maggiore. Due femmine infatti, nate come s'è visto, nel giugno del 1946, a ottobre del 1947 avevano gia' conseguito il campionato. I migliori prodotti prodotti di questa cucciolata sono: Ely di Val di Senio: fulvo dorata, debutta con un “eccellente” a 9 mesi a Verona; consegue il 1 CAC un mese e mezzo dopo a Modena e poi prosegue dividendo gli allori con la sorella maggiore nelle diverse Esposizioni a cui prende parte. Il 5 ottobre si presenta a Monza per la proposta definitiva di campionato, avendo gia' conseguito 4 CAC e numerosi primi premi.

Este di Val di Senio: la carriera di questa femmina è ancor piu' brillante: debutta a Roma in maggio conseguendo il 1° CAC; in settembre a Tricesimo e a Vicenza si aggiudica il 2° e 3° CAC necessari per la P.D.C. Tre esposizioni, tre CAC; 2 premi d'onore, 5 premi speciali, 6 primi premi. A Monza il 5 ottobre 1947, con la sorella Duccia ed Bly ottiene anche essa la P.D.C. Accadde allora il fatto, forse piu' unico che raro, di tre sorelle piene nate nello spazio di 9 mesi, che conseguono il titolo di campione. Quale ambita ricompensa alla decennale fatica, segnata da sacrifici, di ansie, di attese, che la guerra minaccio' di rendere vano nella sosta invernale sul Senio determinando con le numerose rovine, anche la morte della bella e preziosa Sita di Ponente. Dopo Este ed Ely, il terzo asso della lettera E è Ergo. La sua scarsa partecipazione alle esposizioni di quest'anno gli ha preclusa la scalata a un titolo che altrimenti non gli sarebbe sfuggito. Ha debuttato in primavera a Napoli con qualifica di “eccellente”. Successivamente a Roma ottiene il suo primo CAC. Poi non viene presentato. Ma l'inizio è lusinghiero come lusinghiero il giudizio del giudice svizzero Freytag, che a Roma gli assegna il CAC. Campione o no anche Ergo si allinea, degno fratello, a lato delle tre campionesse.

***

Attraverso la stretta consanguineità' e l'opera oculata e cauta di scelta dei riproduttori in base alla loro genealogia e alla loro costituzione biotipologica, si è arrivati alla produzione suindicata, esaltando, a mezzo della consanguineità stessa, le caratteristiche razziali del Boxer. La produzione futura poggera' (oltre che sulla Amba di Val di Senio) su Furia di Val di Senio (“eccellente” 1 in classe giovani, Esposizione 30 novembre 1947, Modena) e Faida Val di Senio; inoltre si giovera' di un'altra femmina pregevole: la Marina di Ponente (2 CAC), fulva, nata il 26/6/46 da Bret di Virmar e Tita di Ponente. Genealogicamente ripete, nella linea materna, la corrente predominante della Val di Senio (Tita da Russel v.d. Wurm e Osko v.d. Wurm); dal lato paterno apporta due correnti nuove: una che attraverso Bret di Virmar risale ad Alf v. Christofsbad, capostipite dei Virmar, l'altra che, attraverso Suzel, risale alla Vera v. Grunen Inn di cui abbiamo parlato all'inizio di questa nota. Come molti discendenti della Rassel v. d . Wurn, Marina di Ponente accoppia solidita' scheletrica, potenza delle masse muscolari, conformazione raccolta e poderosa all'equilibrio costituzionale e dà garanzia di successo nella riproduzione. Linee genetiche pure e immunita' da tare organiche e costituzionali saranno ancora criteri basilari per la scelta degli stalloni destinati alle future fattrici allo scopo di conservare e rinsaldare la buona costituzione biotipica e l'armonia delle linee somatiche degli attuali prodotti.

Dott. TOMASO BOSI

(dicembre 1948)
18/07/2009 13:24
 
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qui ci son foto di campioni famosi del periodo 1970/80
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