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zampe arrossate...si leccccccaaaaa!

Ultimo Aggiornamento: 10/03/2008 16:00
09/03/2008 11:06
 
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ci risiamo!!!! [SM=x1153449] [SM=x1153449] [SM=x1153449]
pensavo fosse finita ed invece a ricominciato a leccarsi le zampe!!!
ho notato che fra le dita e di colore rosso fuoco.... [SM=x1153456]
tra l'altro è pure raffreddatissima.... stamattina pure tosse e le mancava i respiro.... mercoledi scorso il vet le ha fatto ultra mega antibiotico perchè le usciva muco da tutti i pori.... adesso il muco è sparito ma ha la tosse!!! [SM=x1153449] [SM=x1153449] [SM=x1153449]
09/03/2008 14:19
 
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ti consiglio un vet. specializzato in dermatologia...
c'è ne sono pochi ma ci sono.
09/03/2008 15:23
 
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Ma povera Guenda!
e povera Serena....beh...ora falel assare raffreddori e tossi...e mettile il gentalyn sulle zampe...il cortisone disinfiamma almeno...e poi....poi....cercare davvero la causa, allergica, infettiva, di qualunque tipo sia..
09/03/2008 18:36
 
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non é che ha la rogna rossa?

ciao

http://www.ilboxer.eu

"Un cane,che da giovane ha sofferto la fame,non potrà mai essere sfamato durante tutta la sua vita" Frau Friederun Stockmann
09/03/2008 19:24
 
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Re:
gaejuly, 09/03/2008 18.36:

non é che ha la rogna rossa?

ciao



[SM=x1153432] [SM=x1153432] [SM=x1153432]
per quanto ne so è una malattia che si prende da cucciolissimi...
... adesso me la studio meglio [SM=x1153426] e domani metto pulce nell'orecchio al vet... [SM=x1153435]

09/03/2008 20:16
 
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ce l'ha avuta cagnetto di mia cugina.. eco a te tutto su questa brutta cosa!

La demodicosi, meglio conosciuta da molti cinofili con il termine di "rogna rossa", colpisce prevalentemente i cani di razza e si propaga essenzialmente per contatto diretto dalla fattrice ai cuccioli, durante la fase dell'allattamento. E' una malattia temutissima da tutti i padroni di cani e soprattutto dagli allevatori e cinofili che si occupano di selezione e quindi di riproduzione. E' importante parlarne, in quanto è una malattia del cane dall'esito non sempre prevedibile e per questo costituisce un motivo di grande apprensione nel mondo della cinofilia. Per dare una maggiore dimensione della gravità di questa malattia, negli Stati Uniti l'Accademia Americana di Dermatologia Veterinaria raccomanda di non far riprodurre i cani che sono guariti da demodicosi generalizzata o quelli che in una cucciolata precedente hanno generato cuccioli affetti da rogna demodettica e addirittura vanno oltre, consigliandone la sterilizzazione di tutti i cani che hanno presentato la demodicosi generalizzata in modo da diminuire l'incidenza di questa malattia ed evitare che venga perpetuata. Infatti i dati statistici di cui disponiamo a tutt'oggi prevedono una guarigione dei soggetti che si ammalano del 90%, mentre il restante 10% evolve con gravi complicanze, per cui detta malattia assume un andamento cronico, trasformandosi in una dermatopatia difficile ed inguaribile che è penosa per i cani e frustrante per i padroni che restano profondamente addolorati. Vediamo in cosa consiste e come si manifesta questa malattia di natura parassitaria. L'agente eziologico della rogna demodettica del cane è l'acaro Demodex canis : questo parassita visto al microscopio si presenta con la caratteristica forma di sigaro.

Ad uno dei due apici c'è la testa, con un robusto apparato buccale e da adulto è provvisto di quattro paia di zampe simili a moncherini, disposti simmetricamente per circa metà della lunghezza del corpo, segue poi la coda e nell'insieme misura fino a 40x300 micron. Questo acaro che si annida nei follicoli piliferi della cute del cane, spesse volte è stato isolato anche su cani clinicamente sani, nei quali vivono di solito solo pochi esemplari ed in forma saprofita, ovvero senza dare il minimo accenno di malattia e questa potrebbe essere una possibile spiegazione per cui si può avere la trasmissione della malattia dalla madre apparentemente sana ai cuccioli durante l'allattamento. Succede, quindi, che il contagio subito in tenerissima età resta latente per mesi e delle volte per anni fino a quando ad alcuni soggetti capitano situazioni di stress improvvisi che provocano condizioni di diminuita resistenza fisica con probabile caduta delle difese immunitarie. Un esempio piuttosto ricorrente può essere costituito dal primo calore per le femmine; infatti è noto a molti degli addetti ai lavori che la fascia di età fra i sette ed i nove mesi, è quella in cui la malattia si evidenzia con maggior frequenza e questo soprattutto nelle femmine. Il parassita che era sempre stato in fase dormiente, prende improvvisamente a proliferare attivamente provocando i caratteristici segni clinici della malattia. Parlando dei sintomi, una premessa che desidero fare è che in questa malattia di solito non c'è presenza di prurito, sintomo che invece è costantemente presente nel caso della rogna sarcoptica o scabbia. A denunciare la comparsa della demodicosi di solito i primi segni che si evidenziano consistono nella presenza di piccole aree cutanee alopeciche, cioè prive di pelo, che si manifestano per lo più attorno ad un occhio o ad entrambi oppure sul muso o sulle zampe ed inoltre le stesse aree sono anche eritematose e con desquamazione.

La gran parte dei soggetti che manifestano questi sintomi con appropriate cure guariscono, in poche settimane, ad un massimo di tre mesi, però va detto che diversi di loro, anche senza alcuna cura egualmente guariscono; in misura decisamente ridotta la malattia può essere complicata da piodermite profonda più o meno marcata ed in questi casi la situazione diventa drammatica. Questa triste realtà è determinata dal ruolo giocato dai fattori immunitari che secondo molti ricercatori è ancora in gran parte da chiarire.

Con molta probabilità si pensa che i casi di guarigione spontanea che si verificano nelle forme localizzate dei giovani soggetti siano conseguenza della risposta immunitaria cellulomediata in grado di arrestare la proliferazione dell'acaro, situazione che non si verificherebbe nei soggetti carenti come quelli che vanno poi incontro a forme di demodicosi generalizzata. Secondo studi recenti è stato dimostrato che la produzione di interleuchina (IL-2) è determinante nella difesa dell'organismo verso la demodicosi. Un'eventuale carenza di interleuchina, sostanza che svolge un ruolo determinante per l'attivazione dei macrofagi (cellule attive nella difesa dell'organismo in grado di neutralizzare vari agenti patogeni), costituisce un fattore predisponente della demodicosi del cane, in quanto favorirebbe la proliferazione degli acari e la conseguente demodicosi generalizzata, con e senza piodermite secondaria. Un'ulteriore complicanza è quella derivante dalla successiva infezione batterica, che in primo luogo determinerà un ulteriore aggravamento dello stato di immunodepressione e poi si avrà la formazione di pus che avvolgerà il parassita, creando così una pellicola protettiva che lo renderà ulteriormente irraggiungibile all'azione diretta dei prodotti acaricidi usati per debellare la malattia, quindi il cane sarà incapace di liberarsi in modo definitivo dei parassiti e per questo la malattia quando è complicata da piodermite, diventa ribelle ad ogni terapia ed è considerata inguaribile.
La malattia viene considerata generalizzata, quando le aree che presentano lesioni cutanee da cui è possibile isolare il parassita vivo sono almeno cinque ed in diversi punti del corpo. Con questa forma anche le lesioni sono molto più estese e macroscopiche, con ampie zone alopeciche, croste, eritema. Tale gravissima forma di demodicosi personalmente l'ho diagnosticata diverse volte in soggetti affetti da Leishmaniosi. Questa associazione è sicuramente favorita da un quadro di immunodepressione sistemica che è sempre presente in corso di Leishmaniosi canina. Parliamo ora della terapia che richiede massimo impegno e grande costanza sia da parte del veterinario che del padrone, sin dall'inizio, quando la malattia viene diagnosticata. Al momento della diagnosi non si può prevedere quale sarà il decorso e per questo anche la prognosi da emettere, di fatto dovrà essere "riservata" e questo fino a quando le terapie praticate avranno confermato l'eradicazione dell'acaro che però non sarà mai totale, perché la malattia può ripresentarsi per crisi immunitarie. Per curare la rogna demodettica sono stati utilizzati diversi prodotti acaricidi. L'impiego dell'Amitraz si è rivelato il meno tossico ed il più efficace rispetto a tutti gli altri utilizzati, quali il Benzoil benzoato, il Rotenone e gli Esteri fosforici. Quest'ultimo è stato usato sia per trattamenti topici che per via orale, ma la sua efficacia è considerata molto scarsa soprattutto nei confronti della forma generalizzata cronica. Ultimamente, soprattutto nelle forme di rogna demodettica generalizzata dove è stata notata una resistenza alla terapia con Amitraz sono state impiegate nuove sostanze ad azione acaricida quali l'Ivermectina e la Milbemicina ossima. I successi ottenuti dai diversi ricercatori con queste nuove terapie ci fa ben sperare per il futuro, anche se in realtà viene segnalato il rischio di possibili reazioni tossiche in caso di uso di Ivermectina con dosaggi alti, oltre ad essere controindicata per i cani collie ed i suoi incroci.


Al contrario l'uso della Milbemicina oltre ad avere buoni margini di sicurezza dal punto di vista della tossicità, è risultato anche molto efficace nel trattamento delle demodicosi generalizzate croniche. Il dosaggio consigliato da alcuni autori che hanno sperimentato questo farmaco è di 1mg/kg per via orale, suddiviso in due somministrazioni giornaliere e per un periodo di tre mesi.
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10/03/2008 07:38
 
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Ovviamente, tutti quelli che hanno visto un cane affetto da rogna rossa, sanno che con i problemi di Guendolina non ci azzecca nulla!

Nel leggere quello scritto apocalittico ho alzato un sopracciglio.....come allevatrice la preoccupazione della rogna rossa non mi ha mai sfiorato manco da lontano, sò che è praticamente endemica nel bulldog.
Tre cani di una mia cucciolata l'hanno avuta...3 su tre, tutti attorno ai 10/12 mesi,lieve guarita in una mese, la madre ovviamente non ha mai avuto sintomi, la cucciolata successiva di 6 cuccioli non ha avuto nulla di nulla. La madre era Polpetta, per altri motivi non ha più fatto pupini.
Ho sentito che a Mariangela è accaduta la stessa cosa, più fratellini della stessa cucciolata ad una madre che ne aveva fatte 3 sane prima di quella...una sola cucciolata colpita.
Di sicuro ci sono fattori genetici...brutti incontri genetici tra babbi e mamme? Altrimenti la cosa saltellente ora si ora no non si spiega.
Comunque non è certo il leccarsi una zampa un sintomo di rogna rossa! Non dà prurito.....
10/03/2008 08:19
 
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[SM=g27819] Guendina ...povera patata!
ma leggendo i post degli esperti del forum... direi di non fasciarsi la testa prima di romperla. [SM=g27812]
le probabilità che possa essere rogna rossa sono una su un milione [SM=x1153384] !
ti consiglio comunque di mettere la pulce nell'orecchio al vet. magari è uno spunto per raggiungere la vera causa! [SM=g27829]
Incrociamo le dituzze! [SM=g27838]
10/03/2008 10:13
 
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intendevo mettere la pulce nell'orecchio al vet per fare esami.... [SM=g27832]
non perchè credo che abbia la rogna rossa.... [SM=x1153459]
cmq ero completamente ignorante di sta malattia e mi sono illustrata... [SM=x1153397]
10/03/2008 16:00
 
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tana per Birra
Com'è ovvio la mia nanetta [SM=x1153405] aveva la rogna rossa (sembra che qua non se ne scampi una!! [SM=x1153419] ) e, tranquilla Serena, come dice la strega, secondo me non centra nulla con il problema di Guenda! [SM=g27837]
E comunque in tre mesi di Interceptor (una pastiglia al giorno, dosaggio peso-mg che non ricordo) e spugnature con Demotick (ogni 4 giorni) siamo usciti vittoriosi! [SM=x1153385]

Faby & Birra
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