| | | OFFLINE | Post: 1.130 | Registrato il: 07/09/2006
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Quello che volevo dire, aprendo qs discussione, è che il dovere, almeno come lo vedo io, lo inserisco dopo, quando il cane conosce gli esercizi. Per cui sorprese varie servono a costruire nel cane il concetto di revier, vai, guarda dentro, vieni, ecc. poi una volta capito il concetto subentra il dovere, li fai o niente piacere = affronto.
Quando si parla di gioco nell'addestramento, sembra che il cane faccia ciò che vuole, e viene contrapposto al metodo classico dove il cane deve fare.
Senza contare che tutti quelli che lavorano "per dovere" inseriscono salamotti, palline, cuscini, figuranti ecc nei revier...ma tutti, dai tedeschi ai cecoslovacchi che sono ritenuti maestri per certi " versi". Il dovere se il cane sbaglia cambia filosofia e diventa elettrico, ma per farlo andare stimoli di ogni genere, questa è la realtà dell'addestramento di oggi, in tutte le razze.
Se il cane dovesse lavorare per me, perchè glielo chiedo allora neanche i bocconi in pista avrebbero senso.
Se un cane lavorasse per il piacere di ricevere l'approvazione del conduttore, allora dovrebbe fare l'obbedienza felice, senza guinzaglio che lo trattiene, mentre lancio di lato la pallina, il salamotto, e c'è il figurante dietro al revier, e al mio "Bravo" saltarmi addosso felice e non correre a recuperarsi uno dei rinforzi citati prima, compreso il figurante. |