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La displasia del gomito

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2007 15:15
29/06/2006 17:14
 
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Nel boxer non è "obbligatorio" effettuare il controllo, a mio avviso intanto che si fa la radiografia alle anche è utile fare anche quella ai gomiti.

COS'E'???
Negli ultimi decenni si è iniziato a discutere a livello internazionale di un complesso di patologie che interessano l’ articolazione del gomito.
Soltanto a partire dal 1989 si è costituito l’ IEWG (International Elbow Working Group) che si è assunto il compito di identificare, definire e classificare gli aspetti patogenetici e le manifestazioni cliniche della displasia del gomito (ED). L’ IEWG si è fatto carico anche di promuovere iniziative utili a informare veterinari, allevatori e detentori di animali predisposti alla ED sulle possibilità di diagnosi precoce, eventuale terapia e soprattutto sulla opportunità di effettuare un programma di ricerca volto alla identificazione ed alla selezione dei riproduttori per ridurre l’ incidenza di tale patologia.

EZIOPATOGENESI
L’ osteocondrosi è la causa più accreditata come originaria per la determinazione di UAP, FCP e OCD . Il precursore cartilagineo non evolve in maniera normale in tessuto osseo in seguito a disturbi nutritivi della cartilagine stessa, e molto spesso diete ipercaloriche, iperproteiche o eccessivo apporto di calcio e/o vitamina D possono complicare la situazione.
Secondo altri autori la crescita asincrona delle singole ossa che compongono l’ articolazione del gomito e più precisamente un ritardo di crescita dell’ ulna rispetto al radio e viceversa a partire dai nuclei di ossificazione distali sarebbero fattori determinanti per l’ insorgere di UAP, FCP o per lo sviluppo anomalo dell’ incavo trocleare con conseguente INC .
La predisposizione genetica è tuttavia determinante nella incidenza della patologia e soltanto la sua gravità può essere influenzata da fattori ambientali ed alimentari.

SINTOMI CLINICI
Sono sostanzialmente riconducibili a zoppia, più accentuata al trotto che al passo, che compare solitamente in maniera saltuaria tra il 4° ed il 6° mese di età. L’ animale tende a sottrarre l’ arto colpito al carico (zoppia da appoggio) e spesso si può notare una lieve deviazione laterale dell’ arto colpito con appoggio a dita divaricate. Il dolore alla palpazione può essere evocato nel distretto laterale (UAP) o mediale (FCP - OCD) del gomito interessato e può essere osservata una ectasia dei fondi ciechi sinoviali con atrofia più o meno marcata dei muscoli dell’ avambraccio a seconda della gravità della situazione e del tempo trascorso dall’ insorgenza della patologia.
Il quadro clinico diventa più evidente con il progredire della malattia e con la comparsa dei fenomeni artrosici secondari (DJD).

DIAGNOSI
La sintomatologia clinica e l’ età di insorgenza possono già dare al veterinario un indirizzo diagnostico che deve tuttavia essere confermato da supplementi di indagine più o meno invasivi a seconda delle difficoltà interpretative che di volta in volta si possono incontrare.
I radiogrammi in proiezione latero-laterale con angolo radio-omerale di 45°-60° (UAP - INC), e nelle proiezioni dorso-palmare e obliqua (FCP - OCD) sono un indispensabile punto di partenza ; sucessivamente si può ricorrere alla TAC, all’ artroscopia o all’ artrotomia esplorativa qualora i dubbi non fossero stati esaurientemente chiariti.
La precocità della diagnosi è da ritenersi fondamentale al fine di poter attuare gli adeguati interventi chirurgici (oggi con esiti sempre più incoraggianti) prima dell’ instaurarsi dei fenomeni artrosici secondari causa del perpetuarsi della zoppia.

RICERCA GENETICA
A partire dal 1991 in seguito ad un accordo tra WSAVA (World Small Animal Veterinary Associations) IEVG, FCI (Federazione Cinologica Internazionale) e Kannel Clubs si è dato inizio ad un programma di controllo della displasia del gomito proponendo uno schema di prevenzione e ricerca a livello internazionale.
La valutazione delle radiografie è effettuata in modo da raccogliere dati accessibili a ricercatori ed allevatori al fine di selezionare gli esemplari più adatti a migliorare la razza. Lo screening radiografico deve essere effettuato con metodica standardizzata a non meno di 12 mesi di età su entrambi i gomiti ; il cane deve essere opportunamente identificato e le radiografie corrispondenti corredate di giudizio devono anch’ esse essere identificate e archiviate per almeno 10 anni.
La presenza di una o più patologie primarie (UAP - FCP - OCD - INC), di sofferenza ossea (osteo sclerosi subtrocleare) o di segni più o meno evidenti di artrosi (osteofiti di dimensioni variabili da 1 a più di 5 mm.) nelle 7 posizioni ben definite dell’ articolazione sono da ritenersi gli elementi che consentono al lettore di formulare il giudizio sulla presenza o meno della patologia e sull’ eventuale livello di gravità (grado 0 - 1 - 2 - 3)

LA RICERCA IN EUROPA
In quasi tutte le nazioni Europee è stato attivato un programma di controllo della displasia del gomito con risultati incoraggianti.
Esempio molto significativo mi sembra essere quello svedese poiché in tale nazione è consuetudine assicurare i cani per le cure veterinarie. Il “rischio di razza” relativo a prestazioni veterinarie correlate a patologie del gomito è considerato doppio nelle razze Chow Chow, Rottweiler, S. Bernardo, Bovaro del Bernese rispetto a quello calcolato per il Pastore Tedesco, Golden e Labrador Retriever, pur se ritenute razze a rischio. Dai dati dell’ assicurazione si può inoltre rilevare che il maggior numero di interventi per risarcimento viene richiesto in cani di età inferiore ai due anni e che nei soggetti maschi è doppio rispetto alle femmine.
Da quando però è iniziato un programma sistematico di controllo dei riproduttori per la displasia del gomito il coefficiente di rischio di alcune razze è diminuito in quanto è diminuita in modo significativo l’ incidenza della patologia.

Nella razza BERNESE la presenza di ED nei cani nati nel 1980 era superiore al 54% ; nei cani nati nel 1995 è stata del 28%. Nei ROTTWEILERS nello stesso periodo si è passati dal 50% al 39%.

Nel PASTORE TEDESCO viene controllato solo il 50% della popolazione (per HD - displasia dell’ anca - da lungo tempo, per ED solo da 5 anni). La presenza di HD è passata dal 33% del 1976 al 20% del 1992 mentre i dati relativi alla presenza di ED non sono significativamente mutati tra il 1988 e il 1995.

Ciò dimostra che il successo sulla riduzione di HD e ED è strettamente correlato alla estensione del programma di controllo dei riproduttori e della progenie ; si ritiene altresì importante per favorire il miglioramento genetico delle razze la possibilità di accedere a registri internazionali aperti. La certificazione dei riproduttori per HD e per ED si auspica avvenga in contemporanea consci del fatto che essendo l’ indice di ereditarietà più alto per ED si potranno ottenere risultati più brillanti nel controllo di questa patologia in tempi relativamente brevi.

Anatomia del Gomito

Gomito veduta laterale

Gomito veduta mediale

Proc. Anconeo / Sup art radio Proc coronoideo mediale

LA RADIOGRAFIA

Posizionamento

Latero Laterale Flessa a 45° con supinazione di 15°


Proiezione dorso-palmare con intrarotazione di 15°


Angolo ORU di 45°

Condili Omerali sovrapposti

Dorso palmare corretta

GRADI ED

UAP NON UNIONE (O DISTACCO) DEL PROCESSO ANCONEO DELL’ULNA
FCP NON UNIONE (O FRAMMENTAZIONE)DEL PROCESSO CORONOIDEO DELL’ULNA
OCD OSTEOCONDRITE DISSECANTE DEL CONDILO MEDIALE DELL’OMERO
INC INCONGRUENZA ARTICOLARE
DJD PATOLOGIA ARTIC. DEGENERATIVA

Localizzazione degli ostocondrofiti


GRADO 0

GRADO 1 osteofita < 2 mm sul PA

GRADO 2 osteofita 2-5 mm sul PA capitello radiale / sclerosi subtrocleare

GRADO 3 osteofita > 5mm sul PA e sul capitello radiale / grave sclerosi

CELEMASCHE

CONTROLLO DELLA DISPLASIA DEL GOMITO NEL CANE
La displasia del gomito del cane rappresenta un processo degenerativo articolare di tipo artrosico, evento comune a diverse patologie: frammentazione del processo coronoideo, mancata unione del processo anconeo, osteocondrosi del condilo mediale dell’omero, anomalie della cartilagine articolare ed incongruità articolare.
Per tutte queste patologie è stato accertato un elevato grado di ereditarietà.
CLASSIFICAZIONE DELLA DISPLASIA DEL GOMITO
La classificazione adottata dalla FSA è quella raccomandata a livello internazionale dalla FCI e dalla WSAVA su indicazione del IEWG:
- Grado 0: gomito normale non si riscontrano segni di anormalità

- Grado I°: artrosi leggera è presente una formazione di osteofiti di ampiezza inferiore a 2 mm; e/o appare un aumento di sclerosi dell’osso subcondrale nella regione della parte distale dell’incavo trocleare dell’ulna; e/o appare uno scalino evidente tra la testa del radio e la parte caudale dell’incavo trocleare ulnare nella proiezione sagittale

- Grado II°: artrosi moderata è presente una formazione di osteofiti di ampiezza tra 2 e 5 mm;

- Grado III°: artrosi grave è presente una formazione di osteofiti di ampiezza superiore a 5 mm; l’evidenza di un processo coronoideo mediale frammentato o di una mancata unione del processo anconeo comportano il grado III° indipendentemente dal grado di artrosi presente; anche i cani sottoposti ad interventi chirurgici per patologie del gomito da sviluppo dovrebbero essere classificati come Grado III°

COMMISSIONE DI LETTURA
È composta dagli stessi componenti della Commissione di lettura per la displasia dell’anca, alla cui prassi operativa si rimanda.
I criteri di giudizio che la commissione segue sono quelli stabiliti dall’I.E.W.G. (International Elbow Working Group) e dalla W.S.A.V.A. (World Small Animal Veterinary Association).
Il 28 gennaio 1999, a Fellbach (Germania), la Centrale di lettura FSA è stata accreditata anche per la displasia del gomito dalla commissione ED (Elbow Dysplasia) della Società Tedesca per la Diagnosi Radiologica delle Malattie Ereditarie dei Piccoli Animali (Gesellschaft für Röntgendiagnostik genetisch beeinflußter Skeletterkrankungen bei Kleintieren), composta dal Prof. B.Tellhelm dell’Università di Giessen e dalla Prof.ssa A. Meyer-Lindenberg dell’Università di Hannover.
L’appartenenza alla Gesellschaft für Röntgendiagnostik genetisch beeinflußter Skeletterkrankungen bei Kleintieren, cui aderiscono lettori ufficiali da Germania, Austria, Svizzera, Olanda, Francia e Italia, comporta il mutuo riconoscimento dei giudizi tra i vari lettori ufficiali che sono membri dell’Associazione.

COMMISSIONE DI APPELLO
Viene seguita la stessa prassi indicata per il controllo della displasia dell’anca. Per l’Appello relativo alla displasia del gomito viene fatto riferimento al Prof. B. Tellhelm dell’Università di Giessen (Germania) responsabile della Commissione Gomito all’interno della Gesellschaft für Röntgendiagnostik genetisch beeinflußter Skeletterkrankungen bei Kleintieren.

VETERINARI REFERENTI
Possono eseguire i controlli per la displasia del gomito gli stessi veterinari indicati per il controllo della displasia dell’anca e con gli stessi requisiti.
Al momento della richiesta alla FSA di partecipare al controllo della displasia del gomito nel cane, i veterinari, ad eccezione di quelli che hanno partecipato ad uno dei Corsi di preparazione al controllo delle displasie dell’anca e del gomito promossi dalla FSA, sono pregati di inviare le radiografie dei gomiti di due cani effettuate con le modalità richieste per l’esame ufficiale per dimostrare di essere in grado di effettuare quest’esame radiografico correttamente; in questo modo è possibile evitare o limitare la spiacevole ripetizione di esami radiografici rifiutati dalla Commissione di Lettura perché non giudicabili in quanto non effettuati nel pieno rispetto dei requisiti necessari richiesti.

CANI CONTROLLATI
Possono essere sottoposti al controllo radiografico della displasia del gomito i cani di tutte le razze in cui questo controllo avviene su base volontaria (ad oggi, tutte le razze in Italia).
Potranno poi essere sottoposti a questo controllo i cani appartenenti alle razze le cui Società Cinofile Specializzate lo richiederanno e lo regolamenteranno per la selezione e che avranno stipulato un accordo di riconoscimento con la Centrale di Lettura della FSA.
L’età minima richiesta per l’esame ufficiale è di un anno per tutte le razze.

ESAME RADIOGRAFICO
L’esame radiografico viene eseguito sul cane anestetizzato o profondamente sedato, possibilmente in contemporanea con l’esame radiografico per la diagnosi di displasia dell’anca.
Devono essere radiografati entrambi i gomiti con la cassetta radiografica posta sul tavolo a contatto con il gomito, senza l’impiego di griglie antidiffusione.
È richiesta una proiezione medio-laterale del gomito mantenuto in flessione di circa 45°, senza pronazione né supinazione del piede, con sovrapposizione dei condili laterale e mediale e con il fascio radiogeno centrato sui condili.
Per quest’esame è indicata una pellicola del formato 18 x 24 e di un tipo che permetta un sufficiente dettaglio delle strutture ossee.
Oltre alla proiezione medio-laterale in flessione di 45°, obbligatoria, è raccomandata anche una proiezione sagittale antero-posteriore con arto esteso, anche se facoltativa.
L’esposizione, lo sviluppo, il fissaggio, il lavaggio e l’essiccatura della pellicola devono essere tali da fornire una radiografia tecnicamente ben eseguita e ben leggibile.
L’esposizione deve essere adeguata per ottenere un’immagine non mossa, con sufficiente penetrazione del tessuto osseo dei condili omerali in modo da poter valutare il profilo del processo anconeo ad essi sovrapposto.
Al momento dell’esposizione devono risultare impressi sull’emulsione della pellicola, mediante l’impiego di numeri e lettere di piombo o con fototimbro, i seguenti dati: lettera R o D ad indicare il gomito destro del cane, lettera L o S ad indicare il gomito sinistro del cane; data di esecuzione e numero di L.O.I. o L.I.R. (dal pedigree); non devono figurare dati che indichino il nome del cane, dell’allevamento, del proprietario o del veterinario referente.
L’esame radiografico deve essere spedito alla FSA con la massima solerzia, assieme al relativo modulo compilato in ogni sua parte, mediante spedizione postale come raccomandata con avviso di ricevimento (AR), eventualmente assieme all’esame radiografico per la displasia dell’anca, utilizzando buste semirigide di dimensioni opportune che possono essere richieste alla FSA.
Il veterinario referente allega alla documentazione la somma richiesta dalla FSA al proprietario del cane per ogni pratica inviata, come rimborso delle spese di segreteria della FSA, solo nel caso in cui il controllo della displasia del gomito venga effettuato non in contemporanea con quello della displasia dell’anca.
La pellicola radiografica, dopo la lettura ufficiale, viene trattenuta ed archiviata nella sede della FSA.

IDENTIFICAZIONE DEL CANE
Alla presenza del proprietario del cane il veterinario referente verifica la corrispondenza del tatuaggio ENCI di allevamento indicato sul pedigree con quello presente sul cane; in caso di mancanza del tatuaggio o di tatuaggio illeggibile, ne fa menzione su una dichiarazione allegata al modulo di accompagnamento.
L’identificazione permanente del cane ai fini del controllo della displasia del gomito viene eseguita al momento dell’esame dal veterinario referente mediante identificazione elettronica, ottenuta con l’inserimento, nella regione sinistra del collo, di un microchip conforme allo standard ISO (FDX-B) o con il riscontro di un microchip inserito in precedenza da altri enti e rilevabile con un lettore conforme allo standard ISO.

ANALISI STATISTICA E GENETICA DEI DATI
Un Istituto Universitario viene incaricato di svolgere un’analisi statistica ed uno studio genetico sui dati raccolti con il controllo della displasia del gomito nel cane al fine di poter trarre utili indicazioni sull’evoluzione epidemiologica di questa patologia e sui risultati ottenuti con il suo controllo.

REGISTRO APERTO
Seguendo le raccomandazioni della Commissione FCI, dell’I.E.W.G. e del Comitato internazionale WSAVA, ed in accordo con l’ENCI o con le singole Società Cinofile Specializzate, i dati raccolti potranno confluire anche in un registro aperto alla libera consultazione da parte degli allevatori al fine di poter conoscere la situazione di ciascun cane, dei suoi antenati, paralleli e discendenti, relativamente alla presenza o meno di displasia dell’anca.
L’utilizzo di questo registro aperto viene favorito mediante rapporti periodici da pubblicare sulle riviste specializzate. Il registro, operativo presso la FSA come sistema informatico, costituisce una banca dati che può essere consultata anche mediante internet in base ad eventuali accordi specifici con l’ENCI o con le singole Società Cinofile Specializzate.

COMMISSIONE DI VERIFICA
Questa funzione viene svolta dall’analoga Commissione istituita per il controllo della displasia dell’anca, con la stessa prassi operativa.

COSTO DELL’ESAME RADIOGRAFICO
Per l’esecuzione dell’esame radiografico da parte del veterinario referente viene corrisposto un onorario in funzione del numero di pellicole esposte. Viene suggerita ai veterinari l’applicazione delle tariffe minime sancite dai vari Ordini professionali in considerazione del carattere zoofilo che riveste questo controllo per la salvaguardia del benessere animale. La spedizione dell’esame radiografico alla FSA mediante raccomandata AR viene addebitata come spesa al proprietario del cane.

FSA
Modificato da Vega boxer 29/06/2006 18.07

Paola con Swan e Dixie
http://www.tequyla.it/
29/06/2006 17:19
 
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Post: 4.016
Registrato il: 30/05/2006
Sesso: Maschile
Classe Campioni
Selezionato BF
mercoledì prossimo andrò a fare le lastre ufficiali della displesia dell'anca e oltre alla spondillosi mi faranno anche quella del gomito, visto che sono all'università dovrei pagare poco poco... sperem

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