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La Displasia dell'anca

Ultimo Aggiornamento: 19/02/2015 15:41
28/06/2006 15:58
 
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Disciplinare per il controllo ufficiale della displasia dell'anca e della displasia del gomito dei cani iscritti al libro genealogico.

Approvato con D.M. n° 20688 del 12.3.2002
Art. 1
L'Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI), ai fini dell'attività selettiva di cui all'articolo 10, lettera c) delle norme tecniche del disciplinare del libro genealogico del cane di razza, per il controllo delle malattie ereditarie:
a) displasia dell'anca;
b) displasia del gomito,
si utilizzano i dati raccolti secondo le modalità previste dal presente disciplinare, in conformità alle regole approvate dalla Federazione Cinologica Internazionale (FCI) in data 14.6.1991.
Art. 2
L'Ufficio Centrale del libro genealogico deve:
a) raccogliere ed elaborare i dati provenienti dal controllo delle malattie ereditarie del cane, secondo le indicazioni tecniche elaborate e fornite dalla Commissione Tecnica Centrale (CTC), al fine di predisporre degli studi e dei piani di selezione correlati alla prevalenza delle varie malattie ereditarie nelle diverse razze canine allevate in Italia;
b) stabilire il protocollo per la diagnosi e le certificazioni ufficiali della displasia dell'anca e della displasia del gomito dei cani di razza, in accordo con i protocolli internazionali promossi dalla FCI;
c) registrare sul registro del libro genealogico la valutazione ufficiale per la displasia dell'anca e la displasia del gomito;
d) registrare l'avvenuto controllo della displasia dell'anca e della displasia del gomito sul certificato genealogico.
Art. 3
L'ENCI, su parere conforme della CTC riconosce, ai fini di cui all'articolo 1 e in base a quanto previsto all'articolo 4 del presente disciplinare, l'accreditamento delle Centrali di lettura e dei lettori ufficiali autorizzati a certificare la displasia dell'anca e la displasia del gomito nei cani registrati nel libro genealogico.
Art. 4
Sono Centrali di lettura ufficiale, le Centrali di lettura riconosciute dall'ENCI, sulla base del protocollo di cui all'allegato n° 1.
Art. 5
Con apposito accordo, l'ENCI può delegare le Centrali di lettura ed i lettori ufficiali riconosciuti ad effettuare direttamente la registrazione dell'avvenuto controllo sul certificato genealogico, purché:
a) utilizzino un apposito timbro fornito od approvato dall'ENCI;
b) eseguano la registrazione in un apposito spazio del certificato stabilito dall'ENCI;
c) provvedano a comunicare all'ENCI, nel termine massimo di trenta giorni, il giudizio della lettura ufficiale, fornendo tutti i dati relativi di cui all'articolo 13.
Art. 6
1. Il controllo delle malattie della displasia dell'anca e della displasia del gomito e relative certificazioni veterinarie devono avvenire conformemente alle norme F.C.I. esplicitate nell'allegato n° 2.
2. Le modifiche all'allegato n. 2, conseguenti alle norme approvate dalla FCI, sono direttamente applicabili previa comunicazione al Ministero delle politiche agricole e forestali.
Art. 7
I medici veterinari, che intendono eseguire i controlli ufficiali per queste malattie sui cani di razza iscritti nel libro genealogico del cane di razza, devono essere iscritti ad un Ordine Provinciale e devono sottoscrivere un accordo con una delle Centrali di Lettura ufficiali accreditate dall'ENCI in cui dichiarano anche:
a) di accettare e di seguire il presente disciplinare;
b) di poter disporre di un'apparecchiatura per la diagnostica radiografica a norma di legge;
c) di inviare alla Centrale di lettura di riferimento due radiografie di prova per ciascuna malattia, per dimostrare il corretto posizionamento del cane per l'esame radiografico, a meno che siano già stati accettati come referenti della Centrale prima dell'emanazione del presente disciplinare.
Art. 8
I medici veterinari che hanno stipulato un accordo con una delle Centrali di lettura riconosciute dall'ENCI, provvedono ad inviarvi direttamente il/i radiogramma/i eseguito/i, il certificato genealogico del cane controllato ed il modulo di accompagnamento.
Art. 9
I medici veterinari che hanno stipulato un accordo con una delle Centrali di lettura riconosciute dall'ENCI utilizzano i loro moduli di accompagnamento su cui devono comparire i seguenti dati:
a) nome del cane come da certificato genealogico;
b) numero di registrazione ROI o RSR;
c) sesso e data di nascita del cane;
d) codice d'identificazione del cane (tatuaggio / microchip);
e) nome, cognome ed indirizzo del proprietario registrato sul certificato genealogico;
f) data di esecuzione dell'esame radiografico;
g) nome, cognome ed indirizzo del medico veterinario che ha eseguito l'esame radiografico e suo numero di registrazione presso la Centrale di lettura.
Art. 10
Sul modulo di accompagnamento dell'esame radiografico devono comparire anche le seguenti dichiarazioni:
a) dichiarazione del proprietario del cane sottoposto all'esame radiografico che attesta l'autenticità della sua identità;
b) dichiarazione del proprietario che autorizza la Centrale di lettura a trattenere il radiogramma/i;
c) dichiarazione del medico veterinario che ha eseguito l'esame radiografico di aver verificato l'identità del cane;
d) dichiarazione del medico veterinario di aver eseguito l'esame radiografico con un adeguato stato di rilassamento muscolare del cane.
Art. 11
1. La Centrale di lettura valuta e certifica gli esami radiografici ricevuti dai medici veterinari referenti, applicando le classificazioni della displasia dell'anca e del gomito descritte negli allegati 4 e 5, fornendo anche il Certificato Internazionale di cui all'allegato 6.
2. Le Centrali di Lettura possono integrare le valutazioni sopra riportate con altre valutazioni addizionali (per la displasia dell'anca l'attribuzione del punteggio di Willis adottata da BVA-KC, la classificazione a punti di Fluckiger adottata in Svizzera, la suddivisione in 1° e 2° grado di ciascuno dei cinque gradi della classificazione FCI, proposta dalla stessa FCI).
Art. 12
La Centrale di lettura provvede ad inviare all'ENCI ed alle Associazioni specializzate di razza riconosciute, con cadenza mensile, i seguenti dati relativi alle letture ufficiali eseguite:
a) nome del cane;
b) razza;
c) sesso e data di nascita;
d) numero del certificato libro genealogico;
e) codice d'identificazione del cane (tatuaggio / microchip);
f) nome, cognome ed indirizzo del proprietario;
g) data e tipo di esame eseguito;
h) nome del medico veterinario che ha eseguito l'esame radiografico ed il suo numero di registrazione alla Centrale di lettura di riferimento;
i) giudizio della Centrale di lettura sulla patologia controllata e data della lettura.
Ar. 13
La Centrale di lettura provvede ad archiviare gli esami radiografici pervenuti e certificati, per almeno dieci anni, unitamente alla relativa documentazione (copia del modulo di accompagnamento, copia del certificato genealogico, copia del referto ufficiale), garantendo la sicurezza della conservazione.
Art. 14
In caso di contestazione del giudizio espresso da una Centrale di lettura, la richiesta di appello viene indirizzata all'ENCI e deve essere accompagnata da una certificazione veterinaria che fornisca una valutazione diversa da quella certificata dalla Centrale. Per l'appello, l'ENCI farà riferimento alle apposite Commissioni di esperti internazionali per la displasia dell'anca e per la displasia del gomito approvate dal Consiglio Generale della FCI, secondo le modalità internazionali da esso stabilite.
Art. 15
L'ENCI si riserva la facoltà di procedere a delle verifiche su cani già giudicati, sia per controlli randomizzati, sia per motivato sospetto di irregolarità, richiedendo la ripetizione dell'esame radiografico, con la presenza di un delegato ENCI e del proprietario del cane.
Art. 16
1. Le Centrali di lettura riconosciute dall'ENCI hanno pari dignità, scopi e funzioni.
2. L'allevatore ed il proprietario del cane sono liberi di rivolgersi a qualunque medico veterinario che effettui il controllo ufficiale della displasia dell'anca e/o del gomito, indipendentemente dalla Centrale di lettura cui egli è convenzionato.
3. Le associazioni specializzate di razza che, con approvazione della CTC, richiedono il controllo o l'esenzione (per determinati gradi) da queste malattie per prove di selezione, devono fare riferimento a tutte le Centrali di lettura riconosciute dall'ENCI.
Art. 17
Le Tariffe massime applicate dalle Centrali di lettura ufficiali devono essere concordate annualmente con l'ENCI, in occasione della riunione annuale di cui alla lettera a) dell'allegato 1.
Art. 18
1. Se allevatore o proprietario di cani, il lettore ufficiale non può effettuare diagnosi ufficiale di displasia dell'anca e/o del gomito per soggetti nati nel proprio allevamento o per soggetti che siano o siano stati di sua proprietà.
2. La funzione di lettore ufficiale è incompatibile con l'attività di esperto giudice per le razze soggette al controllo delle displasie dell'anca e/o del gomito.
Art. 19
Nel caso di accertata inadempienza al presente Disciplinare, l'ENCI richiama la Centrale di lettura coinvolta al rispetto assoluto delle norme contenute. In caso di grave o ripetuta inadempienza l'incarico ufficiale può essere revocato.
Art. 20
1. L'ENCI riconosce, per cani di proprietà di cittadini italiani, anche le certificazioni ufficiali rilasciate da altre Centrali di lettura accreditate da Kennel Club di Paesi dell'Unione europea aderenti alla FCI purché aderiscano al presente disciplinare.
2. L'ENCI riconosce inoltre, per cani di proprietà di cittadini stranieri, le certificazioni ufficiali rilasciate da altre Centrali di lettura accreditate da Kennel Club di altri Paesi dell'Unione europea e di Paesi terzi aderenti alla FCI, dall' Orthopaedic Foundation for Animals (OFA) negli Stati Uniti e dalla BVA/KC in Gran Bretagna, solamente se effettuate su cani i cui proprietari siano cittadini dei rispettivi Paesi.
Art. 21
Le modifiche al presente disciplinare, di iniziativa del Ministero delle politiche agricole e forestali entrano in vigore dalla data del relativo decreto di approvazione, quelle proposte dall'ENCI, previo conforme parere della CTC, devono essere trasmesse al Ministero delle politiche agricole e forestali, entro 60 giorni dalla data di delibera della CTC. Le modifiche entrano in vigore dalla data del relativo decreto di approvazione.

Requisiti delle Centrali di lettura Ufficiale
1. Centri di lettura accreditati
1.1 Le Centrali di lettura per la displasia dell'anca che utilizzano lettori accreditati per la certificazione della displasia dell'anca dal Presidente della Commissione Scientifica della FCI, Prof. Wilhelm Brass, o da un esperto tra quelli indicati dalla FCI come referenti internazionali di appello per la displasia dell'anca, sono di fatto riconosciute dall'ENCI come Centrali di lettura ufficiale per la displasia dell'anca, purché:
a) sottoscrivano un accordo in cui dichiarano di accettare e di seguire il presente disciplinare;
b) ogni Centrale di lettura disponga di almeno un lettore ufficiale accreditato per la displasia dell'anca;
c) i lettori ufficiali delle varie Centrali di lettura si riuniscano almeno una volta all'anno, in presenza del Presidente della CTC o di un suo delegato, per confrontarsi tra di loro sui criteri di valutazione radiografica della displasia dell'anca, portando ciascuno un numero di casi valutati nell'anno precedente, scelti in modo casuale dal Presidente della CTC o da un suo delegato, al fine di effettuare una verifica incrociata e di armonizzare i giudizi forniti da ciascun lettore;
d) i lettori ufficiali non ricadano nelle condizioni di incompatibilità elencate nell'articolo 19 del disciplinare.
1.2 Le Centrali di Lettura per la displasia dell'anca riconosciute dall'ENCI ai sensi del presente articolo possono estendere la loro competenza anche alla lettura per la displasia del gomito purché:
a) disponga di almeno un lettore ufficiale accreditato da un esperto tra quelli indicati dalla FCI come referenti internazionali di appello per la displasia del gomito;
b) i lettori ufficiali accreditati per la displasia del gomito delle varie Centrali di lettura si riuniscano almeno una volta all'anno, in presenza del Presidente della CTC o di un suo delegato, per confrontarsi tra di loro sui criteri di valutazione radiografica della displasia del gomito, portando ciascuno un numero di casi valutati nell'anno precedente, scelti in modo casuale dal Presidente della CTC o da un suo delegato, al fine di effettuare una verifica incrociata e di armonizzare i giudizi forniti da ciascun lettore;
c) i lettori ufficiali non ricadano nelle condizioni di incompatibilità elencate nell'articolo 18 del disciplinare.
2. Accreditamento nuove Centrali di lettura
Una nuova Centrale di lettura, per poter ottenere l'accreditamento dell'ENCI come Centrale di lettura ufficiale, deve poter:
a) disporre di almeno un lettore ufficiale che abbia ottenuto l'accreditamento per la displasia dell'anca e per la displasia del gomito da parte di almeno due esperti ciascuno facenti parte degli elenchi degli esperti internazionali per la displasia dell'anca e per la displasia del gomito approvati dalla FCI, oppure da parte di una Commissione apposita nominata dalla CTC, sulla base di una valutazione correttamente eseguita di almeno cinquanta casi, di diverse razze, di displasia dell'anca e di cinquanta casi di displasia del gomito, scelti a cura della Commissione stessa;
b) ottemperare ai requisiti richiesti dal punto 1;
c) con la stessa procedura di cui alla lettera a) vengono accreditati anche i nuovi lettori ufficiali proposti dalle Centrali di lettura ufficiali già riconosciute dall'ENCI.

Modalità di esecuzione degli esami radiografici per la displasia dell'anca e del gomito nel cane
1. Il controllo ufficiale della displasia dell'anca e della displasia del gomito viene eseguito mediante un esame radiografico effettuato da un medico veterinario sul cane posto in anestesia od in sedazione profonda, per ottenere un adeguato rilassamento muscolare, e nella proiezione radiografica richiesta per ciascuna malattia controllata.
2. La qualità tecnica delle radiografie ed il posizionamento devono essere tali da consentire una diagnosi accurata delle malattie controllate. In caso di qualità o posizionamento inadeguati, la Centrale di lettura richiede al medico veterinario referente di ripetere l'esame radiografico, senza ulteriore spesa per il proprietario del cane.
3. La proiezione radiografica richiesta per il controllo della displasia dell'anca è quella definita dalla FCI come standard 1: proiezione ventro-dorsale delle anche con arti estesi e paralleli tra di loro, paralleli al piano sagittale del cane ed il più possibile paralleli al piano del tavolo radiografico, con rotazione interna dei femori tale da posizionare le rotule all'interno dei condili femorali e bacino simmetrico, con una densità radiografica tale da permettere la visualizzazione del bordo dorsale dell'acetabolo, utilizzando una pellicola radiografica di dimensioni tali da contenere entrambe le articolazioni delle anche ed entrambe le rotule.
4. La proiezione radiografica richiesta per il controllo della displasia del gomito è quella richiesta dalla FCI in accordo con l'International Elbow Working Group (IEWG): proiezione medio-laterale con il gomito flesso a 45°. E' raccomandata, ma facoltativa anche un'ulteriore proiezione in posizione cranio-caudale con gomito esteso e con 15° di pronazione del piede.
5. Sulla radiografia deve comparire il numero di registrazione ROI o RSR, la data di esecuzione della radiografia e le lettere D o S (R o L) ad indicare il lato destro o sinistro dell'anca od il gomito destro o sinistro; questi dati devono essere impressi sull'emulsione della pellicola al momento dello sviluppo, mediante un fototimbro o mediante nastri o lettere radio-opachi applicati sulla cassetta radiografica prima dell'esposizione.
6. L'età minima per il controllo ufficiale della displasia dell'anca e della displasia del gomito varia da un anno ad un anno e mezzo in funzione della razza, come specificato nell'allegato 3.
7. Il medico veterinario, prima di eseguire l'esame radiografico ufficiale deve verificare sul certificato genealogico la corrispondenza del proprietario del cane con il proprietario ivi registrato, la corrispondenza del tatuaggio o del codice di microchip con l'identificazione ivi registrata, il conseguimento dell'età del cane richiesta nell'articolo 12 del disciplinare, e che non figuri un timbro che indichi che il cane sia già stato sottoposto a quell'esame.
8. I cani sottoposti al controllo ufficiale della displasia dell'anca e della displasia del gomito devono essere identificati secondo le modalità previste dalle norme tecniche del libro genealogico.
9. La certificazione ufficiale del grado di displasia deve essere eseguita unicamente presso una Centrale di lettura da un lettore ufficiale riconosciuto dall'ENCI.

Età minima per l'esame radiografico ufficiale nelle varie razze
1. L'età minima per l'esame radiografico per la displasia dell'anca è di 12 mesi per tutte le razze, con le eccezioni seguenti:
a) 15 mesi per le razze Bovaro del Bernese, Grande Bovaro Svizzero, Briard e Rottweiler;
b) 18 mesi per le razze Bullmastiff, Cane da montagna dei Pirenei, Cane di San Bernardo, Dogue de Bordeaux, Alano, Leonberger, Pastore Maremmano Abruzzese, Mastiff, Mastino Napoletano, Terranova e Landseer continentale.
2. L'età minima per l'esame radiografico per la displasia gomito è di 12 mesi per tutte le razze.

Classificazione FCI della displasia dell'anca
Grado A: nessun segno di displasia dell'anca (HD 0 / HD -).
La testa del femore e l'acetabolo sono congruenti. Il bordo craniolaterale appare netto e leggermente arrotondato. Lo spazio articolare risulta netto ed uniforme. L'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° o superiore. Quando inoltre il bordo craniolaterale circonda leggermente la testa del femore in direzione laterocaudale, la conformazione articolare viene definita "eccellente" (A1).
Grado B: articolazione dell'anca quasi normale (HD 1 / HD +/-).
La testa del femore e l'acetabolo appaiono leggermente incongruenti e l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 105° oppure il centro della testa del femore si trova medialmente al bordo acetabolare dorsale con congruità della testa del femore e dell'acetabolo.
Grado C: leggera displasia dell'anca (HD 2 / HD +).
La testa del femore e l'acetabolo appaiono incongruenti, l'angolo acetabolare secondo Norberg è di circa 100° e/o il bordo craniolaterale risulta appiattito. Possono essere presenti irregolarità o segni minori di modificazioni osteoartrosiche a carico del margine acetabolare craniale, caudale o dorsale o della testa e del collo del femore.
Grado D: media displasia dell'anca (HD 3 / HD ++).
Incongruità evidente tra la testa del femore e l'acetabolo con sublussazione. L'angolo acetabolare secondo Norberg è superiore a 90°. Saranno presenti un appiattimento del bordo craniolaterale e/o segni di osteoartrosi.
Grado E: grave displasia dell'anca (HD 4 / HD +++).
Sono presenti modificazioni marcate di tipo displastico delle anche, come lussazione o sublussazione distinta, un angolo acetabolare secondo Norberg inferiore a 90°, un evidente appiattimento del margine acetabolare craniale e deformazione della testa del femore (a forma di fungo o appiattita) o la presenza di altri segni di osteoartrosi.
Tratto da http://www.enci.it/documenti/disciplinare.php?id=9

Continuando a parlare di patologie ereditarie, mi sembra impossibile non approfondire anche questo argomento.
La displasia dell'anca è una malattia che colpisce generalmente i cani di taglia grande. Il pastore tedesco in primis, ma anche il rottweiler, il labrador, il golden retriever, il setter irlandese, il mastino, i bovari, i mastiff e molti altri, passando ovviamente per tutti gli incroci fra cani predisposti.
Non è questa la sede per trattare la base genetica di questa patologia, ma è comunque importante sapere che non è sempre vero che un maschio ed una femmina non displasici genereranno cuccioli sani, dal momento che la displasia dell'anca, da brava fetentona, ogni tanto salta una generazione e si ripresenta nei nipotini.
Colpisce con gravità variabile le articolazioni coxo-femorali (fra femore e bacino, per intenderci), quasi sempre bilateralmente, causando modificazioni progressive della testa e del collo del femore, oltre che dell'acetabolo (la parte concava del bacino, deputata ad accogliere la testa del femore).
Le due superfici articolari, normalmente uguali e contrarie, non essendo più tali cominciano a fare attrito e quindi a causare dolore. Questo sarà inizialmente saltuario, il cane accuserà una zoppia intermittente soprattutto all'inizio dell'attività fisica, per poi migliorare con il movimento. Le masse muscolari del treno posteriore tenderanno a calare di volume.
Poi, col passare del tempo e con l'aggravarsi della situazione articolare, la zoppia tenderà a peggiorare, fino a quando i fenomeni artrosici concomitanti non costringeranno il cane a movimenti macchinosi e grandi sforzi per coricarsi e rialzarsi.
Oltre alla sintomatologia clinica, il più delle volte anche troppo evidente, la diagnosi di displasia dell'anca (ed eventualmente anche la determinazione della gravità di questa) viene formulata a seguito di un accertamento radiologico. Questo viene richiesto, obbligatoriamente, per tutti i soggetti delle razze predisposte che si vogliono avviare alla riproduzione. Chiaramente ai cani non esenti verrà vietato l'accoppiamento, anche se potranno comunque continuare ad essere degli ottimi compagni per i loro proprietari.
La lastra viene eseguita in anestesia generale per la particolare posizione (scomoda e dolorosa) che il cane deve assumere durante lo scatto e per essere "ufficiale", ovvero per avere una validità legale, deve essere fatta da un veterinario autorizzato ed inviata alla centrale di lettura lastre competente per questa patologia.
La terapia può essere medica (condroprotettori, antinfiammatori, omeopatia, agopuntura, ecc.), anche se il più delle volte è necessario un intervento chirurgico per ovviare al dolore ed alla zoppia conseguente.
I procedimenti chirurgici sono grosso modo tre:
- PROTESI D'ANCA: ne esistono di diversi tipi e di svariati materiali, dalla ceramica ai metalli "tecnologici". Il costo è sempre elevato (svariati milioni), necessita di una tecnica sopraffina e di attrezzature all'avanguardia, il periodo post-operatorio è piuttosto lungo e le possibilità di successo sono purtroppo molto variabili. C'è da dire che, se riesce, il cane tornerà come nuovo. Ma in caso di rigetto dell'impianto le conseguenze possono essere drammatiche.
- TRIPLICE OSTEOTOMIA DEL BACINO: si prefigge di assicurare "copertura" alla testa del femore, ruotando la porzione acetabolare del bacino di quel tanto che basta a sovrastarla. Anche questo è un intervento piuttosto difficile, che presuppone ottime mani e tanta esperienza, ma le nuove tecniche danno risultati a volte sorprendenti. Necessita di un acetabolo in buone condizioni e per questo va effettuato in età precoce, o comunque appena ci si accorge della patologia.
- OSTECTOMIA DELLA TESTA DEL FEMORE: consiste nell'asportazione della testa del femore, che a seguito della malattia tende a diventare quadrata e quindi a causare attrito nell'acetabolo durante il movimento. La conseguenza di questo attrito, come detto, è il dolore, spesso insopportabile, e il dolore stesso è la prima indicazione che ci orienta verso questo intervento. Togliendo la testa del femore, col tempo si viene a formare una nuova articolazione (tenuta salda dalla muscolatura e dal tessuto fibroso che si forma), che, pur essendo meno funzionale di una fisiologica, permette al cane una vita normale, senza sentire male ad ogno passo. I tempi di recupero sono dell'ordine di due-quattro mesi ed i risultati da buoni ad ottimi (ho visto cani operati da pochi mesi lanciarsi in corse sfrenate). I costi sono decisamente più bassi rispetto alle altre tecniche descritte.
Solo un'indicazione: come e più degli altri, questo intervento va effettuato prima che il cane accusi un eccessivo calo delle masse muscolari, che saranno determinanti nel mantenere salda la nuova articolazione dopo l'asportazione della testa femorale.
Tutto questo in poche parole. Sono stati scritti tanti libri in proposito e tante terapie sia mediche che chirurgiche sono state sperimentate, con risultati spesso contraddittori.
L'unica conclusione che se ne può trarre è che in caso di diplasia dell'anca bisogna mettersi nelle migliori mani possibili, perchè è assolutamente necessario trovare un professionista che, oltre ad essere un ottimo ortopedico, ci renda parte integrante dell'intero processo di cura del nostro cane. L'eventuale intervento è solo una parte di questo processo, occupa temporalmente solo poche ore ed è tutta a carico del chirurgo; la riabilitazione post-operatoria, invece, è un iter a volte molto lungo ed è tutta sulle vostre spalle: è qui che dovete poter contare sull'appoggio professionale (e spesso anche morale) del veterinario che avete scelto.

Permettetemi un consiglio, che mi scaturisce dall'aver visto troppi animali malati a causa di incroci fatti a caso: se cercate un cane e lo desiderate di razza, rivolgetevi ad un allevatore serio e qualificato. Non considerate i negozi di animali, non rivolgetevi a chi si vanta di disporre di cuccioli di venticinque razze diverse. Non badate a spese, badate alla salute di chi vi accompagnerà fedelmente per successivi quindici anni.

Dr. Luigi Zappoli
Tratto da: http://www.millenniumdogs.net/frames.htm

Un po' di sana polemica da Valeria Rossi
La bella immagine di un cane che corre sulla neve è sempre un piacere per gli occhi: ma i cani di grande taglia non sempre possono correre così, perché molti di essi sono colpiti da displasia dell'anca.
Si sta facendo davvero abbastanza per fermare, o almeno limitare la diffusione di questa tara genetica?
Esaminiamo i motivi per cui la displasia, nonostante i controlli sempre in aumento e l'interesse di un numero sempre più alto di Società specializzate, non sembra diminuire in modo significativo e continua ad affliggere il nostro panorama cinofilo.
La displasia dell'anca, ormai stra-controllata da tutti i maggiori Club, NON sta scomparendo dal panorama cinofilo italiano.
Una lievissima diminuzione in realtà c'è stata, ma non tale da giustificare gli sforzi delle moltissime Società Specializzate e soprattutto degli allevatori e dei privati, che hanno speso complessivamente un vero mare di soldi per testare i loro cani.
Quali sono le cause di questo insuccesso?
La prima è sicuramente da ricercarsi nel famigerato "ancora ammesso", (HD2), ma anche nel "quasi normale" (HD1), in cui il "quasi" è tutto un programma.
Che significa, infatti, "quasi normale?"
Guardando l'altro lato della medaglia, significa anche "quasi anormale"!
In realtà questa non è una certezza, è solo un sospetto: significa che le anche del cane probabilmente resteranno in ottima forma per tutta la sua vita…ma che non siamo disposti a scommettere sui suoi geni.
Quanto agli "ancora ammessi", questi soggetti manifestano proprio un leggero grado di displasia.
Nella stragrande maggioranza dei casi non manifesteranno mai sintomi evidenti, e in moltissimi casi produrranno anche figli fenotipicamente esenti: ma sono dichiaratamente portatori dal punto di vista genetico.
Eppure sui loro pedigree viene apposta comunque la "A" che dichiara la sanità dell'animale, e che gli permette di accedere alla riproduzione selettiva.
Questa scelta ha una motivazione zootecnica forse discutibile, ma anche comprensibile: infatti, nelle razze a rischio di displasia (e cioè quasi tutte quelle di media e grande taglia) i "quasi normali" e gli "ancora ammessi" rappresentano un'immensa fetta del patrimonio genetico disponibile, che sarebbe impensabile dover perdere.
Forse varrebbe la pena di escludere dalla riproduzione questi cani, se così facendo si fosse assolutamente sicuri di cancellare la displasia dalla faccia della terra: ma il punto è che sulla displasia non sappiamo ancora abbastanza, non conosciamo tutti i geni interessati e dobbiamo basarci solo sulle manifestazioni fenotipiche.
Mantenere in riproduzione solo i soggetti HD0 significherebbe solo aspettare di vedere quali e quanti dei loro figli, nipoti e pronipoti manifesterebbero comunque una forma più o meno grave di displasia: a questo punto elimineremmo anche quelli…e poi ricominceremmo daccapo con una nuova serie di "esenti virtuali".
Alla fine, forse, arriveremmo a un lieto fine in cui sono rimasti solo cani davvero esenti al cento per cento dal punto di vista genetico: ma quanti sarebbero? Mille? Cento? O forse dieci?
Non ha alcun senso, ovviamente, distruggere una razza per eliminare una malattia: è molto più logico continuare ad escludere dalla riproduzione solo i casi più gravi, in cui è probabile che la displasia procuri reali problemi (perché non va dimenticato che spesso il decorso della malattia è completamente asintomatico, e che "displasico" non è necessariamente sinonimo di "zoppo").
Detto questo, però, salta fuori un altro problema, a mio avviso ben più grave: e cioè il significato della parola "controllo".
Scientificamente, il controllo di una patologia si effettua studiando ed analizzando l'incidenza della malattia su un campione significativo di soggetti.
Questo è il primo, indispensabile passo per arrivare alla comprensione della patologia stessa e per cominciare a stilare un piano di miglioramento genetico.
Ma è davvero questo che si sta facendo in cinofilia?
Assolutamente NO.
Quando si arriva dal veterinario oggi non ci si preoccupa di partecipare a una ricerca scientifica, ma solo di sapere se QUEL cane è "pulito"...e di NON FARLO SAPERE A NESSUNO se per caso non lo è!
Questo significa che la lastra verrà inviata alla centrale di lettura solo nel caso in cui il soggetto risulti esente: in caso contrario si fa "come se non fosse successo niente", si torna a casa molto incavolati...e la lastra si butta via, fingendo di non aver mai sottoposto il cane ad alcun controllo.
Quel soggetto, otto volte su dieci, ha comunque finito la sua carriera e non verrà usato in riproduzione, perché grazie al cielo non sono poi moltissimi gli allevatori/proprietari così privi di scrupoli da infischiarsene del reperto (anche se qualcuno purtroppo c'è).
Però abbiamo ugualmente due gravi conseguenze, e cioè:
a) i dati forniti dalle centrali di lettura sull'andamento della malattia in una determinata razza sono clamorosamente falsati.
Allo stato attuale delle cose sembrerebbe che alcune razze avessero quasi debellato la malattia, mentre i realtà i dati che arrivano alla centrale sono solo quelli dei cani sani.
Inutile dire che su una base di questo tipo si può instaurare un buon business, ma non una ricerca seria.
b) problema molto più grave: si leva dalla riproduzione il cane X che manifesta la patologia, ma non si fa assolutamente la stessa cosa con un ipotetico fratello che (magari per aver goduto di condizioni ambientali migliori) ha una lastra migliore e rientra tra gli "ufficialmente esenti".
Questo significa che si potrebbe lastrare un'intera cucciolata di sei soggetti, cinque dei quali gravemente displasici e uno "ancora ammesso", o magari "quasi normale".
Bene, il soggetto "esente" potrà riprodurre a suo piacimento: e se per caso è un bel cane, che vince in esposizione, riprodurrà a più non posso.
Ma quanti dei suoi figli, secondo voi, saranno esenti da displasia?
Il suo corredo genetico è quello di un cane seriamente interessato da questa patologia, ed è praticamente certo che "appesterà" tutta la sua discendenza.
E il brutto è che questo potrebbe anche avvenire con il proprietario in assoluta buona fede! Infatti lui non sa nulla dei fratelli del suo cane, perché le loro lastre non sono mai arrivate alla centrale di lettura e i risultati non compaiono su alcun bollettino.
Ufficialmente questi cani risulteranno "non testati", per un motivo o per l'altro, e faranno magari i cani da compagnia senza alcuna velleità riproduttiva: ma il fratello che potremmo definire "casualmente esente", specie se appartiene a una razza molto diffusa, può fare cinquanta o cento monte all'anno, dando vita a un range di trecento-seicento cuccioli ANNUI potenzialmente displasici.
E tutto questo partendo da UN singolo cane!
Se moltiplichiamo il fenomeno per tutti i fratelli esenti di cani "non lastrati", e se aggiungiamo i cani lastrati e dichiaratamente displasici che coprono lo stesso facendo cuccioli non da show ma "da compagnia" (come se questi cani avessero minor diritto alla salute), ecco che cominciamo a spiegarci perché gli sforzi di allevatori seri, società specializzate e proprietari di singoli soggetti non stiano portando risultati apprezzabili.
Ma c'è un modo per arginare questo fenomeno?
Certamente: perché il fenomeno NON POTREBBE esistere senza i veterinari compiacenti, che si prestano al gioco del "prima faccio la lastra e poi timbro il pedigree" (che è esattamente il contrario di quanto prescritto dai regolamenti).
Quindi basterebbe effettuare controlli sui veterinari abilitati...che proprio in quanto "abilitati" da un'Associazione dovrebbero dare certe garanzie.
Una lastra e una lettura della stessa, in teoria, dovrebbe saperle fare qualsiasi veterinario regolarmente laureato.
Se c'è bisogno di centrali di lettura, di veterinari abilitati e così via, è proprio per garantire la correttezza di un servizio che invece, all'atto pratico, è lasciato alla libera interpretazione del singolo.
E come pensate che si regoli, il singolo veterinario libero di scegliere, nei confronti di un allevatore che può portargli (o NON portargli) un centinaio di cani all'anno e consigliare (o NON consigliare) quel veterinario ai propri clienti?
Scienza e coscienza sono bellissime cose...e dare il via alla riproduzione di un cane displasico è sicuramente cosa esecrabile.
Ma dover mantenere un famiglia curando animali dopo essersi inimicati, magari, l'allevatore più prestigioso della città...be', neanche questa è una cosa troppo carina, credetemi.
Il fatto è che la cinofilia italiana si trova un po' nelle condizioni del nostro Paese al tempo di "mani pulite": la scorrettezza era talmente generalizzata che il singolo "corretto"non si sentiva migliore degli altri.
Si sentiva un perfetto idiota.
Anche nel nostro ambiente non sarebbe male una generica operazione "guinzagli puliti" che facesse un po' di chiarezza sui confini tra legalità e "inciuci": soprattutto nel settore sanitario, che è indubbiamente il più importante di tutti e dove basterebbe qualche controllo "random" dei veterinari abilitati per mettere fine alle compiacenze scorrette.
In caso contrario continuerà a succedere quello che emerge da questa breve intervista al dottor Zappoli, ortopedico di Bologna e collaboratore della nostra rivista (che essendo a favore della cinofilia pulita cerca di avvalersi soltanto di coadiutori in linea con la sua politica editoriale):

D: Dottor Zappoli, come si comporta quando esegue una lastra ufficiale?
R: Naturalmente appongo il timbro prima di fare la lastra, perché è solo così che si dovrebbe fare.
D: Quante lastre non ufficiali effettua, nel corso di un anno?
R: Moltissime, anche perché sto eseguendo diversi interventi di sinfisiodesi pubica giovanile, una tecnica chirurgica di recentissima scoperta (siamo ancora pochissimi ad applicarla) e che ritengo assolutamente geniale. L'obiettivo è quello di modificare l'inclinazione del bacino ancora in crescita, determinando la chiusura precoce di alcuni punti della sinfisi pubica tramite l'utilizzo di un elettrobisturi, mentre il resto viene lasciato libero di crescere.
Il risultato è quello di avere un acetabolo maggiormente "coprente" e quindi un'articolazione decisamente più stabile: cani con gravi displasie, operati precocemente, a un anno possono risultare "0" alla lettura ufficiale...ed è per questo che spiego sempre ai proprietari che accetterò di operare il cane solo se mi sarà consentito, durante lo stesso intervento, di sterilizzarlo. Un soggetto che da cucciolo manifesta già segni clinici di displasia va assolutamente tolto dalla riproduzione.
Poiché questa tecnica operatoria è efficace soprattutto su cani fino ai cinque mesi di età, ecco che non solo faccio moltissime lastre preventive, ma anche molto precoci.
D:Quindi lei è un veterinario abilitato a fare lastre ufficiali, per di più è all'avanguardia per quanto riguarda le tecniche chirurgiche ortopediche e quindi gode della fiducia di moltissimi clienti che si rivolgono a lei per le lastre preventiva...però timbra prima di fare la lastra.
Premesso questo, vuole dirci quante lastre ufficiali esegue, mediamente, in un anno?
R: Una o due. Non di più.

Non crediamo di dover aggiungere altro.
Tratto da: http://www.tipresentoilcane.com/Archivio/Leggi.php?id=ControlloDis&Mese=Luglio&anno=2002


La displasia dell'anca
La displasia dell'anca è stata praticamente ignorata in Italia,in ambiente boxeristico, fino agli anni ’70. La nascita in Italia del Centro di Lettura CeLEmaschE,creato e fortemente voluto Dal Dott Cesare Pareschi, ha contributo con la propria opera diagnostica a fornire i dati fenotipici della patologia.
Ciò ha contribuito a far crescere nell'allevatore la cultura del controllo sanitario e soprattutto ha dato modo ai genetisti di elaborare degli studi genetici,

L'introduzione della ricerca preventiva da parte del Boxer Club d'Italia, in forma ufficiale avvenne nel 1985 (dopo 10 anni circa rispetto alla SAS)per merito di alcuni allevatori attenti alla salute della razza, che hanno sottoposto il "problema" ai dirigenti del Boxer Club d'Italia dell'epoca, i quali si sono occupati dell'aspetto sanitario con il preciso obiettivo di assicurare un futuro, il più sano possibile, alla razza Boxer.

La displasia cos'è?
La displasia dell’anca, la cui sigla è "HD", è una patologia molto conosciuta in numerose razze canine.

l' ereditarietà è di tipo poligenico.Le razze di taglia grande e di taglia gigante sono colpite con maggior frequenza e gravità. E' consigliabile, anche se non ci sono da parte della Società specialistica, particolari divieti nella riproduzione, che i riproduttori siano controllati per questa patologia.


CLASSIFICAZIONE DELLA DISPLASIA DELL'ANCA

# GRADO A. / 0 : nessun segno di displasia dell'anca
# GRADO B. / 1 : articolazione dell'anca quasi normale
# GRADO C. / 2 : leggera displasia dell'anca
# GRADO D. / 3 : media displasia dell'anca
# GRADO E. / 4 : grave displasia dell'anca
metodologia:
Quando un cane esegue la radiografia dell'anca in modo ufficiale, viene trattenuto il pedigree presso il veterinario che esegue l'esame radiologico per poi essere spedito insieme alla radiografia alla Centrale di Lettura, la quale apporrà un timbro sul pedigree con il grado di displasia riscontrato.
Tratto da: http://www.amareilboxer.com/index.php?option=com_content&task=view&id=39&Itemid=54
Modificato da Adminsoloboxer 04/07/2006 1.57

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Le radiografie
POSIZIONAMENTO
BACINO in POSIZIONE SIMMETRICA
FEMORI DISTESI
PARALLELI
BEN RUOTATI( con rotule al centro della troclea articolare)




L'esame radiografico viene effettuato sul cane sedato farmacologicamente e mantenuto in decubito dorsale; si richiede una proiezione ventro-dorsale ad arti estesi, mantenuti in adduzione, paralleli alla colonna vertebrale e tra di loro e ruotati internamente, possibilmente paralleli anche al tavolo radiografico, in perfetta simmetria e con sovrapposizione delle rotule alla parte centrale della troclea femorale.
La simmetria viene testimoniata dall'aspetto speculare che devono assumere i fori otturati e i rami e le ali dell'ileo.
Un posizionamento sbagliato, sia per mancanza di simmetria del bacino, sia per adduzione insufficiente od eccessiva dei femori, pregiudica la possibilità di effettuare una lettura precisa.
Per ottenere un posizionamento adeguato il dorso del cane deve essere contenuto in un apposito sostegno a doccia con gli arti fissati al tavolo radiografico mediante lacci e nastro adesivo o contenuti manualmente. In caso di posizionamento insoddisfacente l'esame deve essere ripetuto fino a ottenerne uno conforme alle caratteristiche richieste.
In presenza di patologia che rendesse impossibile ottenere un posizionamento perfetto, devono essere inviati almeno due radiogrammi con il miglior posizionamento ottenuto.
L'esposizione, lo sviluppo, il fissaggio, il lavaggio e l'essicatura della pellicola devono essere tali da fornire una radiografia tecnicamente ben eseguita e ben leggibile.
L'esposizione deve essere adeguata per ottenere un'immagine non mossa, con sufficiente penetrazione del tessuto osseo della testa del femore in modo da poter valutare il bordo dorsale dell'acetabolo ad essa sovrapposto.
Le dimensioni della pellicola radiografica devono essere tali da contenere le ali dell'ileo e le rotule. Per la maggior parte delle razze sottoposto a questo controllo è indicato il formato 30x40cm.
Al momento dell'esposizione devono risultare impressi sull'emulsione della pellicola, mediante l'impiego di numeri e lettere di piombo e/o con fototimbro e/o con punzonatura, i seguenti dati: lettera alfabetica utile a distinguere il lato destro dal sinistro del cane; eventuale data di esecuzione e punzonatura di identificazione del radiogramma che dovrà essere uguale a quella presente sul formulario e sul pedigree originale da inviare alla CeLeMaSchE e uguale a quella apposta sull'orecchio sinistro sulla parte interna della grassella sinistra del cane esaminato; non devono figurare dati che indichino il nome del cane, dell'allevamento e del proprietario.
L'esame radiografico deve essere spedito alla CeLeMaSchE , assieme al suo formulario compilato in ogni sua parte, mediante spedizione postale raccomandata con avviso di ricevimento (AR), utilizzando buste semirigide di dimensioni opportune che possono essere richieste alla CeLeMaSchE.
La pellicola radiografica, dopo la lettura ufficiale, viene trattenuta ed archiviata per almeno 10 anni nella sede della CeLeMaSchE.

“A” (-0-NORMALE HD
•Testa del femore/acetabolo: CONGRUENTI
•Angolo di Norberg PARI o SUPERIORE a 105°



“B” (-1- SOSPETTA o QUASI NORMALE)
1^ situazione: Testa femore/acetabolo
NON CONGRUENTI in minima misura
•2^situazione:a) Congruenza mantenuta
b)ANGOLO DI NORBERG INFERIORE a 105°



“C” (-2- LEGGERA HD o ANCORA AMMESSA)
•Testa femorale/acetabolo chiaramente NON CONGRUENTI
•Angolo di Norberg INFERIORE a 105°
•Margine cranio/laterale acetabolare APPENA APPIATTITO



“D” (-3- MEDIA HD)
Testa del femore/acetabolo chiaramente INCONGRUENTI
•APPIATTIMENTO bordo anteriore acetabolo
•SINTOMI OSTEOARTROSICI



“E” (-4- GRAVE HD)
•DEFORMAZIONI DISPLASICHE chiaramente visibili alle articolazioni
•SUBLUSSAZIONE o addirittura LUSSAZIONE
•Forte APPIATTIMENTO bordo cranio/laterale dell’acetabolo
•DEFORMAZIONE della testa del femore
•Altri sintomi artrosici


Tratto da: http://www.celemasche.it/nuova_pagina_1.htm


Modificato da Vega boxer 28/06/2006 16.24
Modificato da Adminsoloboxer 04/07/2006 2.00

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Caspita che post...complimenti paola..bellissimo e completissimo...una chicca [SM=x1153385]
28/06/2006 16:45
 
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Qualche immagine dettagliata

L'acetabolo (evidenziato in blu) è la cavità articolare facente parte dell'osso ileo (bacino) che alloggia la testa del femore formando di fatto l'articolazione dell'anca. E' detto spazio articolare la minima distanza che separa la fossa acetabolare dalla testa del femore. Nello schema sono indicate, le "repere articolari", quelle linee ondulate che indicano lo stato di buona salute dell'articolazione.


Z- Rotazione interna ed esterna
X- Traslazione flessione ed estensione
Y- Adduzione ed abduzione

www.canedapastoretedesco.info/Documenti/classificazione%2...

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ok
va bene l'informazione,ancor meglio la possibile prevenzione [SM=g27811]
ma quando scopri che è proprio il tuo a esser malato [SM=x1153420] ,anche se te lo sei appena portato a casa....te lo tieni bello stretto!!!!!
28/06/2006 16:57
 
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Quello è certo
Non so chi sarebbe capace di "rendere" un cane displasico ... io no ... cuore di mamma ... ormai quando entrano in casa è fatta siamo già innamorati [SM=x1153405] [SM=x1153405]

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ora molti allevamenti di garantiscono i cani senza displasia(per un anno) e si prendono carico di un'eventuale spesa veterinaria in caso di displasia grave... io incrocio tutto per ora e spero

12/07/2006 14:55
 
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Ma e' vero che se te ne accorgi troppo tardi (cira dopo l'anno e mezzo) non ci puoi fare piu' nulla?
In caso di risultato positivo ma inferiore al massimo, ci sono cose particolari da fare oda evitare per il cane?
Senza esami, ci sono andature caratteristiche per almeno avere un sospetto di displasia nel cucciolo?
12/07/2006 18:17
 
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Per soggetti con displasia conclamata (diciamo da C in su': amalia non mi picchiare) le norme di condotta sono precauzionali, attenzione ai salti, alle scale, alle "sfuriate galoppanti", al "lavoro" (per chi porta i cani ad addestramento sportivo sarebbe meglio evitare) insomma... quello che faremmo noi se avessimo un problema alle articolazioni del femore: riposo e evitare sforzi inutili.

Inoltre in soggetti con questo tipo di patologia è indispensabile controllare il loro peso affinché uno smodato aumento di peso non porti l'articolazione a "lavorare" di più per sostenere la massa. Purtroppo questo a volte non succede, anzi, proprio il contrario: i proprietari, per una sorta di compensazione affettiva, tendono a viziare ulteriormente i propri beniamini perché "sè malato poverino, almeno che mangi tanto" ATTEGGIAMENTO SBAGLIATISSIMO.

Chirurgicamente parlando, per soggetti displasici al di sotto dei 3-6 mesi abbiamo già parlato nel 3D "Controlli sanitari in età giovane", per i soggetti più attempati si può tentare con l'artrodesi (saldatura dell'articolazione preceduta da un "allineamento" il più possibile corretto delle parti dell'articolazione), ma non ho dati relativamente al successo di questo intervento nei confronti della displasia (non ne ho mai visti eseguire sui boxer...) e, sinceramente, mi pare troppo invasivo.

Nel boxer la displasia è "generalmente" asintomatica grazie al tono muscolare della razza, sta di fatto però che andature a leprotto (parallelismo della battuta dei piedi), difficoltà motorie sul posteriore, "stanchezza" del posteriore e difficoltà nell'effettuare movimenti tipo salto o difficoltà nell'alzarsi possono essere considerati sintomi di una grave displasia.


Modificato da Adminsoloboxer 12/07/2006 18.47

"Così sia scritto, così sia fatto"
12/07/2006 18:56
 
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Scritto da: Framac. 28/06/2006 17.25
ora molti allevamenti di garantiscono i cani senza displasia(per un anno) e si prendono carico di un'eventuale spesa veterinaria in caso di displasia grave... io incrocio tutto per ora e spero



Quelli seri sì...

"Così sia scritto, così sia fatto"
12/07/2006 20:51
 
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Un par di ciuffoli!!!!!
Per garantire un cane si deve essere come minimo autolesionisti altro che storielle belle!
Parere personale di una che si fà in dieci per evitare l'evitabile....
Ciò non toglie che la displasia dell'anca è un vizio redibitorio..si dice così? E che il propietario del cane malato può pretendere il risarcimento del prezzo del cane o la sostituzione dello stesso....io da perfidona sostituirei....[SM=x1153403] [SM=x1153403] [SM=x1153403] [SM=x1153403] [SM=x1153403] [SM=x1153403]
No dai...scherzo...ma non tanto tanto....sono così stanca di sentire sempre e solo dar contro alla classe allevatoriale, dar ragione sempre e solo ai vet seppur incompetenti e ladroni, di non sentir mai dire quel padrone è un deficente ed ha rovinato un gran cane. [SM=g27825] [SM=g27826] [SM=g27825] [SM=g27826] [SM=g27825] [SM=g27826] [SM=g27825] [SM=g27826]
12/07/2006 21:05
 
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Dovesse succedermi una cosa del genere COL CAVOLO CHE QUELLA PERSONA POTREBBE CHIEDERMI UNA SOSTITUZIONE: se gli va bene gli do i soldi in mano a casa mia, altrimenti non mette nemmeno più piede in casa mia con i miei boxer.
Sono stradisposto a farmi in 10000 per le cure del boxerotto... ma uno che mi chiede la sostituzione... lo mando aff in 5 minuti. (a meno che non siano passati 2 giorni da quando lo ha preso). Ma scherziamo davvero? Tu vorresti restituirmi un cane che ha qualche problema (sempre ammesso e non concesso che sia vero) e che vive con te da un anno? E se tuo figlio ha dei problemi che fai, la stessa cosa, lo riporti indietro??? Guarda, riprenditi i soldi, dammi il boxer e conta fino a 100000 kilometri prima di girarti indietro verso di me.

A parte questo quoto Amelia ma sono fermamente convinto che essere allevatore significhi anche serietà in queste cose e, comunque, visto che siamo in tema HB e controlli, se la "persona" è giusta e tu hai lavorato bene problemi non ce ne saranno mai.

Per quanto riguarda i vet caliamo veli pietosi: il 90% sono completamente impreparati da qualunque punto di vista (almeno sul boxer) e più che cuciturine e antibiotici non sanno fare e prescrivere: figuriamoci se possono fare diagnosi di displasia o altro su cani che vedono una volta nella loro vita, però hanno quel stramaledetto pezzo di carta e... l'ingenuità dei proprietari.

Ho tanti di quegli esempi che potrei riempire il forum... ebbene: il 100% dei casi "strani" o non risolti dal vet, li ha risolti l'allevatore, ci credete?

"Così sia scritto, così sia fatto"
13/07/2006 08:16
 
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Si si, forse tu lo sai gia', ma io ho penato 2 mesi per la diarrea e il vet, continuava a darmi disinfettanti, stringenti, ecc...alla fine vado dall'allevatore, cambio crocc e tutto a posto, e potrei raccontartene anch'io di incompetenze ...
Modificato da paolosa 13/07/2006 8.16
13/07/2006 16:00
 
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Io invece voto per la sostituzione di Amelia, ma non per altro, solo per testare l'amore per il boxerotto in questione [SM=x1153403]

Se la famiglia è giusta, mi aspetto un grosso NO con tanto di insulti (e a quel punto possiamo parlare sul da farsi con tutta la disponibilità di quiesto mondo)...altrimenti il cane lo riprendo, ma al posto della "sostituzione", gli ridò i loro soldini possibilmente tirati dietro, coi quali potranno tranquillamente andare da UN'ALTRA parte a prendersi il "sostituto" perchè i miei non li rivedono più! [SM=x1153394]

Ale, il branco e Casper dentro di me per sempre!
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13/07/2006 16:04
 
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Re:

Scritto da: Ale e Casper 13/07/2006 16.00
I gli ridò i loro soldini possibilmente tirati dietro, coi quali potranno tranquillamente andare da UN'ALTRA parte a prendersi il "sostituto" perchè i miei non li rivedono più! [SM=x1153394]



Possibilmente in monete da 2 euro così fanno pure male [SM=g27834]

Paola con Swan e Dixie
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13/07/2006 16:20
 
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Bhe, a me sembra il minimo, e qualcuno proprio contando su questo ci marcia, offrendoti solo il cambio del cucciolo :leggi
13/07/2006 20:08
 
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Bravissima Ale, voto 110 e lode...hai capito perfettamente perchè ho detto che io proporrei la sostituzione del cane!!!!!!
Geniale fanciulla.... [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385] [SM=x1153385]
14/07/2006 08:00
 
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Quindi dite che e' solo una provocazione...ed invece di lasiar perdere e di mandare semplicemente al diavolo, bisogna insistere sul rimborso?
14/07/2006 11:00
 
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Ripeto, per legge in camera di commercio....si, in camera di commercio, è indicata la displasia dell'anca come di una cosa con "garanzia", soddisfatti o rimborsati...o sostituisci il cane o rendi il prezzo di vendita, non ci son ciuffoli....è così!
Figuratevi che gioia la mia che sò bene quanto l'ambiente può influire sul risultato......
Si, la mia era una provocazione, non sostituirei mai il cane, lo riprenderei indietro e gli cercherei casa più consona e darei il vil denaro per prendere un cucciolo dove cavolino vogliono.
Resta fermo che se uno mi si presenta e dice che ha reso un cane per displasia e ora vuole da me un pupo...con un calcio finisce a Pò! :palate :palate :palate :palate
14/07/2006 12:46
 
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:O))

E il limite di 1 anno da cosa e' dato? Per legge la garanzia non dovrebbe essere di 2 anni?
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