Secondo me questa discussione propone in modo evidente la "forbice" tra il mondo allevatoriale e quello proprietario.
Da una parte ci sono le "necessità" allevatoriali di fornire dati REALI e VERITIERI relativamente ad ogni singolo soggetto, al fine di realizzare il bene della razza.
Per fare questo è necessario che l'allevatore non "alteri" con le operazioni di correzione ("sinfiosiodesi pubica" o "triplice osteotomia pelvica") - che devono essere realizzate ben prima di quando il soggetto dovrà essere sottoposto ai controlli ufficiali, che, in questo caso risulteranno "fenotipicamente" buonissimi ma "genotipicamente" assolutamente NON REALI, a discapito della razza.
Dall'altra ci sono le GIUSTISSIME esigenze e richieste del proprietario che ha il sacrosanto diritto di possedere un soggetto SANO (anche se operato in giovane età) e che possa condurre assieme a lui una lunga e tranquilla vita scevra da malanni vari.
E' sempre il solito problema, come conciliare esigenze allevatoriali (e quindi, in teoria, tese al miglioramento ed evoluzione continua in positivo della razza) e le esigenze del privato.
Ovviamente, ma io sono di parte, mi piacerebbe che ci fossero solo allevatori onesti (che sempre e comunque facessero effettuare gli esami ufficiali a TUTTI i loro soggetti e che sensibilizzassero i proprietari dei loro soggetti a fare altrettantio) e proprietari attenti non solo al proprio boxer ma anche alla totalità dei soggetti.
Vorrei sapere la vostra opinione e, nel frattempo, vi linko una riflessione dei Prof. Piccinini e Asnaghi (che, fra l'altro, compartecipano al programma HB in collaborazione con CELEMASCHE, Boxer Club Italia e Università di Padova).
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"Così sia scritto, così sia fatto"