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Le malattie AURICOLARI

Ultimo Aggiornamento: 16/04/2007 15:13
28/07/2006 12:41
 
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Tutte le razze vengono colpite da otiti (infiammazione delle orecchie); alcune però sono più predisposte a motivo della particolare conformazione dell'orecchio o per la presenza di peli.
Otiti da corpo estraneo Cani ad orecchie flesse e pelose quali cocker e setter subiscono spesso, in periodo estivo, la penetrazione di spighe d'erba.Infiggendosi nel canale auricolare, esse provocano un fastidioso disturbo e creano i preupposti per una successiva infezione. L'animale scuote il capo e cerca di grattarsi l'orecchio con I'arto posteriore. In poco tempo il veterinario con l'aiuto di otoscopio e pinza estrarrà la spiga sollevando l'animale da tanto fastidio.Se I'asportazione non avviene nel giro di pochi giorni, dal condotto auricolare inizierà a fuoriuscire un liquido purulento e maleodorante che certamente renderà più lunga e problematica la guarigione.I suggerimenti profilattici in questi casi consistono nel rasare in estate l'interno del padiglione auricolare per diminuire le probabilità di penetrazione delle spighe e nell'evitare di far scorrazzare il proprio cane nei prati pullulanti di queste ariste selvatiche, che possono penetrare anche negli spazi interdigitali. Otoematoma Gli scuotimenti ripetuti del capo provocati da parassiti nel canale auricolare o da corpi estranei facilitano la rottura dei capillari sanguigni al di sotto della cute dell'orecchio.Ne consegue un versamento emorragico, detto ematoma, visibile all'esterno come rigonfiamento. Questa affezione, che ancora una volta colpisce con maggiore frequenza i cani a orecchie lunghe e flesse, necessita della correzione chirurgica.Il semplice svuotamento dell'ematoma è seguito da recidive che provocano una retrazione della cartilagine auricolare con conseguenti danni estetici.I parassiti che regnano nel condotto auricolare di parecchi cani vanno perciò combattuti con molta perseveranza; sarà questa la migliore profilassi contro il verificarsi dell'otoematoma. Otite parassitaria Il nome è di per se esplicativo: è dovuta cioè ad un piccolo parassita che si annida e prolifica all'interno dell'orecchio.L'infestazione avviene per lo più per contatto con altri animali, cani o gatti, ammalati.L'acaro responsabile provoca prurito e fastidio al cane che scuote e si gratta le orecchie.Dal padiglione fuoriesce cerume scuro. Per la guarigione dell'otite parassitaria non è sufficiente l'applicazione degli appositi medicamenti, è necessaria una pulizia continua dell'orecchio.La prevenzione è possibile evitando il contatto con animali colpiti, controllando e pulendo periodicamente le orecchie dei propri animali.

Articolo da "I nostri cani" ARTICOLO

OTITE DIZIONARIO MEDICO
Processo infiammatorio acuto o cronico a carico dell’orecchio. L’otite esterna è caratterizzata da dolore profondo e trafittivo, otorrea sieroematica o otorragia, e ipoacusia di trasmissione. La terapia consiste in instillazioni di antibiotici e anestetici. L’otite media acuta ha due forme di tipo catarrale (trasudativa ed essudativa): la prima è conseguenza di variazioni barometriche e compare con otodinia, acufeni, ipoacusia, autofonia e, talora, vertigini; la terapia consiste nell’instillazione di anestetici e nella paracentesi timpanica, o nel cateterismo tubarico per ristabilire la pervietà della tuba di Eustachio. La forma catarrale essudativa fa seguito invece a un’infiammazione del rinofaringe, propagata alla tuba e alla cavità timpanica; si manifesta con ipoacusia, acufeni, autofonia e vertigini; la terapia è a base di antibiotici. Nelle forme purulente, i batteri giungono alla cavità timpanica per via ematogena, tubarica o attraverso il meato acustico esterno; il decorso consta di tre fasi, rispettivamente iperemica, essudativa e perforativa, con otodinia, cefalea, ipoacusia, autofonia, acufeni e otorrea in caso di perforazione timpanica; la terapia è a base di antibiotici, sulfamidici e analgesici (paracetamolo). I processi cronici sono suddivisi in forme trasudative (glue-ear, con trasudato mucoso denso), timpanosclerotiche (che si curano con la timpanoplastica o la miringoplastica) e purulente (per cronicizzazione di un’otite media acuta purulenta), nelle varietà semplice, granulomatosa o colesteatomatosa. La terapia è medica, con antibiotici e sulfamidici, o chirurgica, con timpanoplastica. Le otiti medie possono provocare infezioni secondarie mastoidee, endotemporali, endocraniche e venose. L’otite a carico dell’orecchio interno insorge in seguito a otite media acuta o cronica, o nel corso di malattie infettive o di intossicazioni; decorre in modo acuto e può cronicizzare; determina forme circoscritte o diffuse, sierose o purulente, con vertigini, nausea, vomito e ipoacusia; anche in questo caso la terapia è a base di antibiotici.

Tratto da: http://www.vetclub.it/baypervet/pdf_speciale/derma_scarampella_otite.pdf
Otite Esterna
Col termine otite esterna si definisce l’infiammazione del padiglione auricolare e del condotto uditivo. Questa condizione è molto comune nel cane meno frequente nel gatto e può essere indotta da un singolo agente causale oppure può essere il risultato della somma di più fattori.
Cause primarie, Cause secondarie e Fattori perpetuanti.
I fattori predisponenti sono quelle condizioni che aumentano il rischio che l’otite esterna si sviluppi. Fra questi ricordiamo le conformazioni anatomiche del padiglione che ostacolano una
normale ventilazione del condotto uditivo e le patologie ostruttive quali i polipi nasofaringei nel gatto e le neoplasie delle ghiandole ceruminose nel cane e nel gatto.
Le cause primarie sono tutte quelle condizioni che sono in grado, da sole, di causare otite esterna.
Tra le più importanti ricordiamo i corpi estranei, gli acari della rogna otodettica, le malattie allergiche quali atopia, allergia alimentare e i difetti di cheratinizzazione primari quali seborrea idiopatica, o secondari ad endocrinopatie.
Le cause secondarie comprendono invece quei fattori che possono causare l’otite in un orecchio che già presenta anormalità o che contribuiscono all’instaurarsi dell’otite associandosi ad uno o più fattori predisponenti. Le più comuni cause secondarie sono rappresentate dai batteri e i lieviti.
Infine i fattori perpetuanti sono rappresentati da tutti quegli elementi che ostacolano la guarigione dell’otite e sono il risultato delle alterazioni patologiche della cute e degli annessi del condotto uditivo indotte dall’infiammazione cronica.
I fattori predisponenti, le cause primarie e secondarie singolarmente o in associazione sono responsabili dell’instaurarsi dei fattori perpetuanti.
Quadro clinico
Il segno clinico più comune di otite esterna è rappresentato dallo scuotimento della testa e dal grattamento del padiglione. Talvolta è possibile osservare anche la presenza di otoematomi o di dermatiti acute umide facciali.
L’aspetto del padiglione auricolare può fornire molti elementi utili alla diagnosi. Esso può presentarsi eritematoso, gonfio, con presenza di scaglie, croste, ulcere, alopecia e/o presenza di
essudato più o meno maleodorante. La presenza di scaglie e croste localizzate prevalentemente al margine del padiglione auricolare è suggestivo di rogna sarcoptica nel cane e notoedrica nel gatto,
nonché di leishmaniosi, di adenite sebacea e di seborrea idiopatica nel cane.
Eritema, edema, e, nei casi cronici, iperpigmentazione della faccia interna dei padiglioni auricolari sono comunemente apprezzabili in cani con atopia o allergia alimentare.
La presenza di ulcerazioni alla faccia interna del padiglione e all’orifizio esterno del condotto uditivo sono osservabili in corso di infezioni da Pseudomonas spp., Candida o di malattie
immunomediate (penfigo volgare, penfigoide bolloso, reazioni da farmaco.
Anche l’aspetto dell’essudato può fornire informazioni utili. Un essudato scuro e granuloso (a fondo di caffè) è suggestivo di otite parassitaria, mentre un essudato marrone-giallastro dall’odore dolciastro e pungente è osservabile in corso di otiti sostenute da lieviti (Malassezia) e da stafilococchi. La presenza di un essudato cremoso giallo-verdastro e maleodorante è invece suggestivo di infezione da Pseudomonas spp.
Con la palpazione del condotto è possibile apprezzare la presenza di alterazioni proliferative e/o di calcificazione nonché valutare la presenza di prurito o di dolore. Un otite pruriginosa è suggestiva di malattie allergiche, parassitarie o di infezioni da lieviti (Malassezia), mentre la presenza di dolore
alla palpazione è riscontrabile in corso di gravi infezioni batteriche (Pseudomonas aeruginosa).
La presenza di alterazioni proliferative e calcificazione del condotto testimonia un processo infiammatorio o infettivo cronico ed in questi casi la prognosi è riservata.
Con l’esame otoscopico è possibile esaminare il condotto uditivo esterno, individuare la presenza di corpi estranei e valutare l’integrità della membrana timpanica. Tuttavia va ricordato che il timpano non è interamente visualizzabile con questo esame e nei casi dubbi sono necessarie tecniche specifiche (timpanometria, esplorazione con sondino naso-gastrico)
Qualora sia presente otite monolaterale è consigliabile esaminare l’orecchio sano per primo. Questo accorgimento evita di trasmettere l’infezione da un orecchio all’altro.
In caso i condotti uditivi siano edematosi e dolenti, o sia presente iperplasia e stenosi, è necessario prescrivere una terapia antifiammatoria e antibiotica per 5-7 giorni prima di sottoporre il soggetto a visita otologica.
Diagnosi
La diagnosi di otite esterna è semplice ed è basata sul riscontro dei segni clinici caratteristici. E’ tuttavia importante, in particolare nelle forme croniche, accertare la presenza di una concomitante otite media. Quest’ultima può manifestarsi con segni clinici del tutto sovrapponibili a quelli presenti in corso di otite esterna oppure con segni tipici quali dolore all’apertura dell’articolazione temporomandibolare, edema ed infiammazione dei tessuti in prossimità delle bolle timpaniche, e sindrome
di Horner. In corso di otite media la membrana timpanica appare opaca, biancastra, talvolta bombata, non necessariamente rotta. Alcuni autori infatti hanno segnalato che nel 59% dei casi di
otite media la membrana timpanica è intatta.
L’esame citologico dell’essudato presente nel condotto uditivo ci permette di valutare la presenza di infezione, di colonizzazione batterica o di seborrea. Esso fornisce informazioni sugli agenti infettivi presenti e sul tipo di risposta immunitaria dell’ospite. In particolare la presenza di granulociti
neutrofili con batteri in sede intra-cellulare testimonia la presenza di infezione, mentre la sola presenza di numerosi batteri frammisti al cerume e cellule epiteliali di sfaldamento è indicativa di sovra-crescita batterica.
Per convenzione la presenza di Malassezia spp. è da considerarsi patogena quando ad immersione il numero dei lieviti è superiore a quattro.
L’esame colturale e l’antibiogramma sono indicati quando è presente otite media o una grave otite esterna sostenuta da batteri bastoncellari (Pseudomonas spp., Proteus spp.) che necessitano una terapia antibiotica per via sistemica.
Terapia
I passi fondamentali necessari per curare l’otite esterna sono rappresentati da un’accurata pulizia del condotto uditivo seguita da un’adeguata terapia topica e, nei casi che lo richiedono, sistemica che controlli l’infezione e l’infiammazione. Tuttavia dobbiamo sempre ricordare che non è possibile aspettarsi una guarigione duratura senza aver identificato e controllato i fattori predisponenti, le cause primarie e i fattori perpetuanti.
Il lavaggio auricolare consente di asportare il cerume e gli essudati dal condotto uditivo. Questi ultimi contengono tossine batteriche e detriti che contribuiscono all’infiammazione e possono inattivare alcuni farmaci applicati localmente (gentamicina, polimixina, enrofloxacina).
La terapia topica è indicata in corso di otite esterna ed i principi attivi devono essere scelti in base al quadro clinico e agli esiti dell’esame citologico. La scelta del veicolo è molto importante e dipende dal tipo di essudato presente. Lesioni desquamative, crostose con presenza di cerume secco
beneficiano maggiormente di veicoli oleosi, mentre per lesioni essudative ed umide sono più indicate lozioni o soluzioni acquose.
In caso di eritema, edema e alterazioni patologiche progressive è indicata l’applicazione topica di glucocorticoidi. Essi riducono il prurito, l’eritema, l’edema e la produzione di essudato e inducono atrofia delle ghiandole sebacee e una riduzione della fibrosi del condotto. Per l’approccio iniziale sono indicati cortisonici potenti come betametasone valerato o fluocinolone acetonide, mentre come terapia di mantenimento è consigliabile passare a cortisonici meno potenti come l’idrocortisone allo
0,5-1%.
L’applicazione di antibiotici è indicata in caso che sia presente infezione. Nelle otiti in prima presentazione è indicato l’uso di preparazioni contenenti neomicina e polimixina mentre l’uso di
antibiotici più potenti (gentamicina, enrofloxacina, tobramicina) deve essere riservato ai casi più gravi o recidivanti.
Nelle otiti purulente, in particolare in quelle sostenute da Pseudomonas spp., è importante rimuovere l’essudato dal condotto prima di applicare la terapia poiché il pus può inattivare
l’antibiotico (polimixina). Lavaggi frequenti con acqua e aceto (1:1) o Tris EDTA mantengono il
condotto pulito
e ottimizzano l’azione della terapia antibiotica. In particolare è stato accertato che il
Tris EDTA potenzia l’attività di gentamicina, enrofloxacina, amicacina e neomicina.
L’applicazione di preparazioni antifungine (miconazolo o clotrimazolo all’1%) è indicata nei casi in cui l’esame citologico abbia evidenziato la presenza di un aumento significativo della popolazione di lieviti (più di quattro per campo ad immersione).
La terapia sistemica è indicata nei casi di grave otite esterna, in presenza di alterazioni patologiche progressive che hanno causato la stenosi del condotto uditivo e quando è presente otite media. La scelta dell’antibiotico deve essere subordinata ai risultati dell’esame colturale e dell’antibiogramma e, nel caso sia possibile una scelta, è consigliabile privilegiare gli antibiotici che penetrano meglio i tessuti ossei e/o che abbiano una riconosciuta efficacia nel trattamento delle otiti medie.
Nei casi di otiti medie in cui è presente anche Malassezia deve essere associata una terapia antifungina per via generale.
La terapia antibiotica e/o antifungina deve essere continuata sino ad una settimana dopo la completa guarigione clinica.
Quando il condotto uditivo è molto edematoso ed infiammato o sono presenti alterazioni patologiche croniche che causano la stenosi del condotto uditivo è consigliabile somministrare cortisonici anche per via generale per un breve periodo.
Nei casi in cui sia presente una grave stenosi del condotto, o in quelli che non rispondono in maniera soddisfacente alla terapia per via orale è possibile avvalersi della somministrazione intra-lesionale di tramcinolone acetonide.

OTOEMATOMA DIZIONARIO
Eematoma del padiglione auricolare di solito localizzato nella metà superiore, tra pericondrio e cartilagine. Può essere, raramente, spontaneo, in soggetti denutriti o con labilità vascolare o diatesi emorragica; più di frequente è dovuto a un trauma del padiglione a direzione tangenziale. La terapia consiste nella puntura evacuativa con fasciatura compressiva e, se l’otoematoma si riforma, nell’incisione curvilinea; tali pratiche vanno accompagnate da adeguata copertura antibiotica.

FILE IN PDF MOLTO INTERESSANTE

MALASSEZIA

Sebo e sudore si mescolano a formare una emulsione che costituisce il film di superficie. Questo strato lipidico agisce sia da barriera fisica, inibendo il passaggio di acqua e sostanze idrosolubili, sia da barriera chimica, poiché veicola molti fattori di difesa specifici ed aspecifici. Nel cane, a differenza che nelle altre specie animali, questo film non sigilla i follicoli piliferi, che restano così beanti e più soggetti ad attacchi da parte di batteri e lieviti patogeni. Questa è forse un’altra ragione per cui i cani sono più soggetti di altre specie a follicoliti batteriche e infezioni follicolari da Malassezia.
Una produzione eccessiva di sebo, ad esempio nelle razze con difetti di cheratinizzazione, favorisce la proliferazione di lieviti lipofili (Malassezia).

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[Modificato da Vega boxer 28/07/2006 15.28]


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28/07/2006 13:53
 
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Di' la verità...l'idea delle malattie dell'orecchietto ti è venuta per Taike he??????
Lei mi è giunta con otite cronica...nota bene, orecchie tagliate, curata in tutti i modi non ne è mai guarita, le si sono formati nel tempo diversi otoematomi da grattamento, dopo la terza operazione( nel risveglio della secondo si è pure beccata un colpo di calore che se non preso alla velocità del fulmine mi avrebeb reso orfana di Kottina!!!!!) ho lasciato perdere e i successivi si sono auto aggiustati...con il risultato delle orecchie tagliate che si piegano...entrambe in una stessa direzione così sembra sempre contro vento...pora Kotti!!!!! [SM=x1153425] [SM=x1153425] [SM=x1153425]
28/07/2006 14:00
 
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No l'idea mi è venuta per il simil spinone di mia mamma che ho fatto operare giusto giusto una settimana fa e poi ho pensato alla Taike...quindi 1+1= parliamo delle malattie auricolari [SM=x1153413]

Paola con Swan e Dixie
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31/07/2006 15:56
 
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paola... ma è normale che ogni volta che ti penso [SM=g27836] mi gratto [SM=g27833]... saranno mica tutti questi 3D di malattie[SM=x1153399]


[SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436]

02/08/2006 11:45
 
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Re:

Scritto da: Framac. 31/07/2006 15.56
paola... ma è normale che ogni volta che ti penso [SM=g27836] mi gratto [SM=g27833]... saranno mica tutti questi 3D di malattie[SM=x1153399]


[SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436] [SM=x1153436]


[SM=x1153383] [SM=x1153383] [SM=x1153383] [SM=x1153383] [SM=x1153383] [SM=x1153383]

Vabbè ma la sezione salute serve a questo, a fare conoscere le malattie ecc...
Quindi ... [SM=x1153394] [SM=x1153394] [SM=x1153394] svolgo un servizio e tu mi dici queste cose ... :palate :palate

Paola con Swan e Dixie
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02/08/2006 14:26
 
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ah ah ah ah

hai ragionissima[SM=g27811], ma io mi gratto lo stesso [SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828][SM=g27828]

08/08/2006 07:37
 
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Voi cosa fate per la pulizia delle orecchie??? Forse l'ho già chiesto? Non ricordo, ricordo pero' che qualcuno mi aveva detto di non usare acqua (nemmeno un fazzolettino inumidito), ma mi aveva consigliato un goccio di olio jonshon (ma come si scrive??? [SM=g27814] )...pero' a me non quaglia...voi che ne dite? per il momento Fiona non ha cerume, e quindi non le pulisco ...faccio bene?
08/08/2006 10:20
 
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io uso delle gocce apposite che si mettono nelle orecchie, massaggi un pò e poi, tu con un salto gulmineo ti devi allontanare e il cane squota la testa buttando fuori il cerume, non ricordo il nome ma credo si trovi in tutti i pet-shop

08/08/2006 10:29
 
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ma lo metti anche se di fatto non le ha sporche? Anche perche' la mia essendo in giro, sdraiandosi per terra con le orecchie oleose, accumula piu' sporcizia...temo
08/08/2006 11:05
 
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Zeus non ha cerume ma ogni tanto glielo metto lo stesso, male non gli fa, mi ha detto il vet

08/08/2006 12:37
 
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Clorexiderm Oto...credo sia chiami così....lava e disinfetta orecchiette belle da boxeretto! [SM=g27836]
08/08/2006 12:45
 
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quindi il consiglio e' di usarlo ugualmente? e con che frequenza?
08/08/2006 12:55
 
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Io detto di usare????? Mai dissi ciò...io scrissi il nometto del prodottino.... [SM=x1153404] [SM=x1153404] [SM=x1153404] [SM=x1153404] [SM=x1153404] [SM=x1153404]
08/08/2006 12:56
 
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e che fo allora?? tu cosa mi consigli?
08/08/2006 15:21
 
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io lo metto una volta ogni tanto, quando mi ricordo, il mio vet mi dice di usarlo una volta a settimana, perchè dici di non usarlo?

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