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Condroprotettori uso e abuso

Ultimo Aggiornamento: 24/04/2013 11:40
30/06/2006 16:08
 
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I condroprotettori

Quando la zoppia presenta i caratteri di un'affezione ad andamento cronicizzante o progressivo, il problema può assumere un'importanza tale da giustificare la somministrazione di farmaci ad azione antinfiammatoria o di condroprotettori di derivazione naturale.

Uno dei segni patologici di più frequente riscontro in cani e gatti è la zoppia, che rappresenta, nella maggior parte dei casi, l'espressione di un dolore determinato da situazioni traumatiche acute o da affezioni croniche di natura degenerativa a carico dell'apparato locomotore.
Tale sintomo suscita spesso preoccupazione nel proprietario dell'animale, specie se tende a persistere anche dopo uno o due giorni di riposo fisico, accompagnandosi magari a marcata difficoltà deambulatoria, impossibilità a compiere taluni movimenti o reazioni di disagio alla palpazione dell'area corporea interessata.
Se poi la zoppia presenta i caratteri di un'affezione ad andamento cronicizzante o progressivo (capace, in ultima analisi, di condizionare in maniera sensibile la qualità della vita dell'animale), il problema può assumere importanza notevole, tale da giustificare la somministrazione di farmaci ad azione antinfiammatoria o di condroprotettori di derivazione naturale.
Questi ultimi, in particolare, possono rivelarsi molto utili in alcune circostanze in quanto, oltre a tonificare l'apparato locomotore e rinforzare le cartilagini articolari, contribuiscono frequentemente anche a tenere sotto controllo i sintomi meno eclatanti e a rallentare i processi degenerativi responsabili del progressivo peggioramento del quadro clinico.

I principali condroprotettori per uso veterinario

In commercio esistono fondamentalmente due diversi tipi di condroprotettori: quelli di derivazione cartilaginea (tra cui i più importanti sono il condroitinsolfato e la glucosamina) e quelli di derivazione marina (nell'ambito dei quali meritano una menzione particolare il chitosan, l'estratto di Perna canaliculus e la cartilagine di squalo).

Principali condroprotettori di derivazione cartilaginea:
- Il condroitinsolfato
è una sostanza naturale, normalmente presente nella cartilagine, dalla quale viene utilizzata per la costruzione dei proteoglicani necessari al benessere dei tessuti articolari. Il suo apporto esogeno consente alle cellule di ostacolare efficacemente i processi di degradazione e di ristabilire l'omeostasi cartilaginea.
- La glucosamina è uno dei due monosaccaridi che, oltre a formare i dimeri costituenti dell'acido ialuronico (elemento fondamentale per la sintesi dei proteoglicani, cioè i "mattoni" della cartilagine articolare), è in grado - dopo essersi collocata principalmente nel tessuto cartilagineo, dove viene utilizzata dai condrociti - di contrastare il dolore e l'infiammazione.

Principali condroprotettori derivazione marina:
- Il chitosan
, proveniente dal carapace dei gamberi e dei granchi, è una lunga molecola lineare, composta da una successione di unità di glucosamina (che vengono scomposte nel tratto gastrointestinale), legate tra loro mediante ponti glicosidici.
- L'estratto di Perna canaliculus - mollusco della Nuova Zelanda, contenete glicosaminoglicani, acidi grassi essenziali, aminoacidi e minerali, tutti importanti per il nutrimento della cartilagine - possiede un ruolo chiave in caso di disequilibrio del tessuto connettivo.
- La cartilagine di squalo (che contiene aminoacidi e mucopolisaccaridi, oltre a calcio e fosforo in forma altamente biodisponibile) possiede un'azione di inibizione della neoangiogenesi, utile come coadiuvante per limitare l'infiammazione e il dolore delle patologie articolari, ossee e legamentose.

Questi cinque principi attivi sono disponibili sul mercato in associazione ad altre molecole, tra cui soprattutto vitamine e sali minerali.

- L'associazione di condroitinsolfato, glucosamina, zolfo biodisponibile, vitamina C e manganese, stimola la produzione di nuova cartilagine e liquido sinoviale, inibendo il deterioramento cartilagineo, migliorando la lubrificazione articolare, aumentando l'elasticità della cartilagine e riducendo -di conseguenza- l'infiammazione e il dolore.

- L'associazione di condroitinsolfato, solfato manganoso e vitamina E apporta gli ingredienti essenziali per un ottimale mantenimento delle cartilagini articolari.

- L'associazione di condroitinsolfato, glucosamina, quercetina e rutina, ha azione condroprotettrice sopradditiva per lo stress articolare. Il condroitinsolfato e la glucosamina riequilibrano il metabolismo dei condrociti, stimolandone le attività sintetiche e inibendone nel contempo quelle degradative; la glucosamina si è dimostrata altresì capace di proteggere la cartilagine articolare dagli effetti condrolesivi esercitati dai corticosteroidi e da alcuni FANS. La quercetina e la rutina sono bioflavonoidi naturali, capaci di esercitare potenti effetti antiossidanti e antinfiammatori.

- L'associazione di condroitinsolfato, glucosamina, collagene idrolizzato e vitamina E, consente un'efficace azione condroprotettrice e antiflogistica.
L'associazione di condroitinsolfato, glucosamina cloridrato e zinco solfato permette di evitare la degradazione della cartilagine articolari, favorendone la corretta ricostruzione.

- L'associazione di chitosan e condroitinsolfato stimola la sintesi dei componenti della matrice tramite i condrociti, inibisce parzialmente la sintesi e l'attività degli enzimi di degradazione della matrice e garantisce nel contempo una buona azione antinfiammatoria.

- L'associazione di glicosaminoglicani (principalmente condroitinsolfato, eparansolfato e acido ialuronico), molluschi e crostacei, acidi grassi Omega-3, vitamina E, selenio, zolfo e aminoacidi, può contribuire a migliorare la funzionalità dell'apparato locomotore, soprattutto in caso di accresciute esigenze, miglioramento della qualità della vita negli animali anziani, protezione cellulare di tendini, cartilagini e articolazioni.

- L'associazione di acidi grassi superiori (Omega-3), acido eicosapentaenoico, acido docosaesaenoico, vitamina E e selenio, è importante quale biofattore nutrizionale avanzato, fisiologico e senza effetti collaterali, nel trattamento di zoppie, invecchiamento (fenomeni degenerativi articolari da senescenza), displasia, spondilopatie e osteocondrite.

- L'associazione di condroitin solfato da cartilagini animali, cartilagine di squalo, chitosano, lievito di birra secca, lattosio, cellulosa microcristallina, amido di mais e silice colloidale arresta la degradazione delle cartilagini e del collagene favorendone la ricostruzione, migliora la struttura e l'elasticità ed esplica un effetto antidolorifico persistente.

- Anche la somministrazione di preparati fitoterapici si è dimostrata utile per il controllo del dolore articolare e della zoppia nel cane e nel gatto: l'associazione di Boswellia, gambo d'ananas, ribes nero, ginseng indiano, vitamina C e vitamina E, esercita una potente azione antinfiammatoria, antidolorifica, antiedemigena e antiartritica, oltre che ad avere effetto tonificante e attività protettiva contro i radicali liberi, promuovendo nel loro insieme una naturale stimolazione della funzionalità motoria; l'associazione di estratto secco di frassino (Fraxinus excelsior) e di artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) ha una marcata attività antidolorifica e antiflogistica a livello articolare ed è particolarmente indicato nelle patologie articolari croniche e per la somministrazione a lungo termine.
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