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Le cardiopatie

Ultimo Aggiornamento: 03/05/2014 02:38
28/06/2006 11:20
 
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Parliamo di salute del Boxer ... malattie congenite ed ereditarie, il più grande luminare sul cuore dei nostri boxerini ci spiega molto bene le varie *tare*

Da: www.fsa-vet.it/prev_cardio.php


COMMISSIONE MALATTIE CARDIOVASCOLARI Questa commissione è presieduta dal Dott. Claudio Bussadori, diplomato del College Europeo di Medicina Interna Veterinaria ECVIM (Cardiology).

FUNZIONI DELLA COMMISSIONE
- Raccogliere dati d’ogni genere riguardo alle malattie cardiovascolari ereditarie dei cani.
- Organizzare indagini epidemiologiche atte a identificare la reale incidenza delle patologie cardiache nelle varie razze canine.
- Fornire linee guida per l’esecuzione di programmi di controllo sulle cardiopatie ereditarie.
- Formare i veterinari che potranno essere coinvolti nei vari programmi di controllo, uniformandosi alle direttive emanate a livello europeo dall’apposito gruppo di lavoro dell’European College of Internal Medicine.
- Diffondere gli aggiornamenti scientifici riguardo all’argomento prodotti dalla commissione stessa, e dai più importanti organismi scientifici internazionali del settore, quali la Società Europea di Cardiologia Veterinaria (ESVC), il College Europeo di Medicina Interna Veterinaria (ECVIM) e il College Americano di Medicina Interna Veterinaria (ACVIM).

CARDIOPATIE EREDITARIE
La notevole diffusione delle cardiopatie congenite nei cani ha portato ad un grande interesse nei confronti di queste da parte di molti cardiologi veterinari, biologi anatomo-patologi e genetisti.
I primi studi di carattere genetico, epidemiologico, anatomico e clinico sulle cardiopatie congenite del cane risalgono al 1976 (Patterson).
Esaminando la letteratura scientifica in materia e gli archivi clinici di alcuni centri specialistici Italiani, Europei e Nordamericani, appare evidente una consistente incidenza di un numero piuttosto esiguo di cardiopatie congenite semplici spesso confinate in alcune razze. Questo primo riscontro ha indicato fin dall’inizio il carattere ereditario della maggior parte di queste malattie. Alcune cardiopatie congenite complesse, più frequentemente identificate nell’uomo e nel gatto, sono di rarissimo riscontro nel cane e non sembra abbiano una reale predisposizione di razza. Queste cardiopatie presenti alla nascita possono derivare da alterazioni cromosomiche occasionali, da infezioni virali intrauterine o sono conseguenti ad un effetto teratogeno da farmaci.
Nell’ambito delle cardiopatie congenite solo quelle ereditate rivestono un interesse di studio per la nostra commissione. Oltre alle cardiopatie congenite ereditarie esistono altre malattie cardiovascolari con predisposizione di razza e sulle quali sono in corso studi clinici epidemiologici e genetici atti a dimostrarne l’ereditarietà; tali cardiopatie non sono congenite, e insorgono infatti nell’età adulta o anche in giovane età, ma sempre dopo la nascita.
In alcune razze canine l’incidenza di tali cardiopatie ereditarie è nettamente superiore a quella che si riscontra nell’uomo o in qualsiasi altra specie di mammiferi; pertanto lo studio delle cardiopatie ereditarie del cane rappresenta un importante campo di ricerca per lo studio della cardiologia comparata.
Dai dati provenienti da vari centri cardiologici dove vengono eseguiti protocolli diagnostici attendibili è possibile desumere che la predisposizione delle singole razze per determinate cardiopatie ereditarie è uguale in tutto il mondo; vi sono solo alcune differenze in termini di percentuale di incidenza in alcune razze tra quei paesi tra i quali non vi sono stati per lungo tempo scambi di genealogie.
I dati riguardanti il nostro paese sono sovrapponibili a quelli di quasi tutto il resto d’Europa.

CONTROLLO DELLE CARDIOPATIE CONGENITE EREDITABILI
Tra le cardiopatie congenite, quelle di gran lunga più frequenti e che si riscontrano in un gruppo ristretto di razze sono la stenosi subaortica, la stenosi polmonare, la persistenza del dotto arterioso di Botallo e la displasia della tricuspide.
In Italia durante il periodo dal 1992 al 1999 è stata eseguita un’indagine clinica-epidemiologica dal Dott. Bussadori in collaborazione con l’Istituto di Clinica Medica della Facoltà di Medicina Veterinaria dell’università di Parma e il Boxer Club d’Italia su una popolazione di 500 Boxer asintomatici. Questo studio (JVC) ha dimostrato un’incidenza di cardiopatie congenite in questa razza del 17,8%; tali cardiopatie erano rappresentate solamente da stenosi subaortica, stenosi polmonare o dalle due forme associate.
I risultati di questo studio e le metodiche in esso utilizzate hanno costituito i presupposti del sistema di controllo delle cardiopatie congenite messo in atto dal Boxer Club d’Italia e da alcuni altri Boxer Club d’Europa.

Criteri diagnostici e classificativi da utilizzare per la ricerca della stenosi subaortica e della stenosi polmonare
Le seguenti informazioni forniscono una guida generale per i veterinari ecocardiografisti che sono incaricati di eseguire lo studio e indicazioni per gli allevatori che volessero interpretare il responso ecocardiografico rilasciato dai veterinari esaminatori.
L’esame cardiologico per la ricerca delle cardiopatie congenite deve iniziare con l’identificazione del soggetto e l’immissione dei dati relativi nell’archivio.
Per l’identificazione del soggetto è necessaria una identificazione certa quale l’impianto di un microchip conforme alle specifiche ISO il cui numero verrà riportato nella scheda di referto.
Dato il carattere evolutivo durante tutto il periodo della crescita, l’esame per la stenosi subaortica deve essere eseguito solo nei soggetti che abbiano compiuto l’anno di età.
Dopo l’identificazione il cane viene auscultato e la descrizione del reperto auscultatorio viene riportata nella scheda di referto.
Per l’esame ecocardiografico non è in genere necessaria alcuna sedazione; questa può essere eseguita solo in soggetti altrimenti incontenibili su decisione dell’operatore, previo consenso informato del proprietario. La sedazione deve essere eseguita mediante l’utilizzo di farmaci che non modifichino lo stato emodinamico del soggetto; modalità e dosi di somministrazioni dovranno essere riportati nel referto.
La tricotomia viene eseguita nelle zone di cute prospicenti le finestre ecografiche su indicazione dell’operatore.
Per l’esecuzione dell’esame sono necessari: un apparecchio ecocardiografico con Doppler spettrale pulsato e continuo; il Doppler a codice di colore è fortemente consigliato, ma non indispensabile. L’apparecchio deve essere equipaggiato con sonde settoriali meccaniche o elettroniche con frequenza da 5 a 2,5 MHz e un videoregistratore per archiviare le immagini ottenute che debbono essere tenute a disposizione della commissione.

STUDIO ECOCARDIOGRAFICO DELLA STENOSI SUBAORTICA
Una corretta valutazione ecocardiografica del tratto d’efflusso del ventricolo sinistro richiede una precisa conoscenza dell’anatomia ecocardiografica normale e patologica della regione in esame.
Anatomia ecocardiografica normale del tratto di efflusso sinistro
La geometria del tratto di efflusso sinistro è rappresentabile come un tronco di cono con la porzione più piccola rivolta verso il versante ventricolare delle valvole aortiche e la base larga diretta verso la cavità del ventricolo sinistro.
Il confine anteriore sinistro del tratto di efflusso è rappresentato dalla porzione craniolaterale della parete libera del ventricolo sinistro, la porzione membranosa e quella muscolare del setto interventricolare basale, compreso il trigono fibroso destro e sinistro localizzati subito sotto i lembi aortici coronarici.
Il confine interno destro del tratto di efflusso del ventricolo sinistro è rappresentato dalla base del lembo anteriore mitralico, la quale è relativamente fissa, e subito dorsalmente con il trigono intravalvolare che connette il lembo anteriore mitralico con l’annulus aortico.
Cause di ostruzione dell’efflusso aortico
Almeno il 90% dei casi di stenosi aortica congenita nel cane è fissa e sottovalvolare; la stenosi valvolare con fusione dei lembi o ispessimento degli stessi si presenta in meno del 10% dei soggetti affetti; solo in alcuni casi la stenosi sottovalvolare può essere associata a stenosi valvolare.
Questa associazione può essere sovrastimata in quanto nelle forme sottovalvoari gravi la direzione concentrica del jet del flusso ematico determina una ridotta separazione dei lembi aortici in sistole con una chiusura mesosistolica degli stessi; inoltre un ispessimento dei lembi aortici in caso di stenosi sottovalvolare grave può essere dovuto all’effetto traumatico del jet turbolento, e quindi non dipendente da una lesione ereditata. Tuttavia nelle forme gravi e massive di proliferazione endocardica sottovalvolare si può verificare anche un reale interessamento principale dell’endocardio valvolare.
In alcune razze, ad esempio nel boxer, l’ostruzione può essere prevalentemente conseguente ad un’ipoplasia dell’annulus aortico, spesso associata, della radice aortica.
In altre razze, come Dalmata e Retrievers sono state segnalate varie forme di ostruzione dinamica congenita del tratto di efflusso associate ad ipertrofia setto-parietale del ventricolo sinistro o a displasia della mitrale.
Alcuni casi rari di stenosi valvolare o sottovalvolare non comuni sono stati riportati nel cane, quali la bicuspidia aortica (molto rara nel cane e relativamente frequente nell’uomo), la quadricuspidia aortica (i pochi casi studiati hanno mostrato per altro solo stenosi lievi), nonché corde tendinee anomale che provocavano ostruzioni del tratto di efflusso sinistro.
Classificazione anatomica ed ecocardiografica della stenosi subaortica
La classificazione anatomica della stenosi subaortica del cane accettata in tutto il mondo è quella proposta da Pyle-Patterson, la quale descrive tre classi di gravità che corrispondono molto bene alla classificazione ecocardiografica utilizzata in ecocardiografia umana per la stessa patologia:
- Classe 1: l’endocardio del setto interventricolare si presenta ispessito e forma piccoli noduli (1-2 mm); talvolta questi piccoli noduli sono presenti anche sulla superficie inferiore dei lembi aortici. Questa lesione corrisponde alla stenosi suboartica discreta della classificazione ecocardiografica (tipo 1).
- Classe 2: l’endocardio sottovalvolare presenta un ispessimento fibroso sottovalvolare che riveste quasi completamente il tratto di efflusso, partendo dalla base del lembo anteriore mitralico e si estende al setto interventricolare. Questa forma corrisponde, nella classificazione ecocardiografica, all’ostruzione ad anello fibroso (tipo 2)
- Classe 3: la proliferazione endocardica sottovalvolare forma un restringimento di tutto il tratto di efflusso in senso circonferenziale e per tutta la sua lunghezza. Questa lesione, in ecocardiografia, viene classificata come stenosi subaortica a tipo tunnel (tipo 3).

Esecuzione pratica dell’esame ecoDoppler per la ricerca della stenosi subaortica
L’esame inizia con il cane posto in decubito laterale destro su un apposito tavolo da ecocardiografia, con l’area cardiaca posizionata in corrispondenza dell’apposito buco nel tavolo.
Da questa posizione, ponendo il trasduttore sull’aia cardiaca, è visualizzata la scansione parasternale destra asse lungo, si studiano le morfologie del ventricolo sinistro del tratto di efflusso sinistro, l’annulus aortico e la valvola, i seni di Valsalva con l’ostio coronarico sinistro e l’inizio della radice aortica, l’atrio sinistro e la valvola mitrale, nonché le corde tendinee e i muscoli papillari. In questa scansione vengono visualizzati anche il ventricolo e l’atrio destri con l’apparato valvolare tricuspidale.
In questa prima fase dell’esame vengono valutati soprattutto l’esistenza di anomalie a carico del tratto di efflusso sinistro e dell’apparato valvolare aortico, alla ricerca di ostruzioni fisse o dinamiche.
Negli studi eseguiti sulle ostruzioni dell’efflusso aortico ereditarie del cane le ostruzioni subaortiche fisse sono risultate di gran lunga le più frequenti.
Un attento esame delle strutture aortiche e sottoaortiche, eseguita con apparecchi di buona qualità, può escludere o confermare la presenza di lesioni anche molto piccole quali quelle corrispondenti ai noduli sottovalvolari della prima classe di Pyle e Patterson, che non dovranno essere confuse con la normale iperecogencità dell’annulus aortico.
In seguito, dalla stessa scansione devono essere poi valutate eventuali altre anomalie a carico dell’apparato mitralico del ventricolo sinistro e degli atri.
Dalle finestre ecocardiografiche parasternali sinistre, con il cane posto in decubito laterale sinistro, attraverso scansioni oblique viene studiata la morfologia della radice aortica, della giunzione sino-tubulare e del primo tratto dell’arco aortico, al fine di identificare ipoplasie diffuse o localizzate che possono determinare stenosi sovraortiche.
Per lo studio Doppler del flusso aortico è indispensabile una buona qualità del segnale e un corretto allineamento del flusso con il fascio ultrasonoro; sono perciò necessari sonde a frequenza più bassa possibile e l’approccio sottocostale con il cane posizionato in decubito laterale destro.
Il Doppler, sia a codice di colore sia spettrale ad onda pulsata, deve essere usato per mettere in evidenza eventuali turbolenze del flusso e la loro localizzazione.
Con il Doppler spettrale ad onda continua si misura la velocità di picco del flusso aortico. Deve essere studiata, inoltre la morfologia dello spettro del flusso con il Doppler pulsato o continuo.
Tale morfologia si presenta, infatti, alterata in corso di ostruzioni dinamiche.
La maggior parte dei dati citati in letteratura riporta come valore normale una velocità di picco aortico inferiore a 2 metri al secondo; anche se si possono vedere, soprattutto nei boxer, soggetti normali, cioè senza anomalie anatomiche, con flusso laminare in aorta con velocità di picco tra i 2 e i 2,5 metri al secondo.
Sono definiti affetti da stenosi subaortica i soggetti che presentano tutte e tre le seguenti caratteristiche:
- Presenza di una qualsiasi ostruzione dell’efflusso aortico.
- Presenza di turbolenze del flusso.
- Velocità di picco aortico maggiore di 2 metri al secondo.

Partendo dalla velocità di picco del flusso aortico attraverso la formula di Bernoulli modificata viene calcolato il gradiente di picco tra aorta e ventricolo sinistro.
In base a questo gradiente viene stabilita la gravità della stenosi in tre classi:
1. Lieve: gradiente di picco fino a 50 mm/Hg
2. Moderata: gradiente di picco fino a 80 mm/Hg
3. Grave: gradiente di picco oltre 80 mm/Hg


STUDIO ECOCARDIOGRAFICO DELLA STENOSI POLMONARE
Esecuzione pratica dell’esame ecoDoppler per la ricerca della stenosi polmonare
La preparazione dell’animale all’esame e le strumentazioni utilizzate sono le stesse usate per l’esame della stenosi subaortica.
Le scansioni indicate per lo studio morfologico dell’apparato valvolare polmonare sono quelle ottenute dalla parasternale destra asse corto, o dalla parasternale sinistra asse corto craniale, da dove spesso risulta meglio evidenziata l’arteria polmonare principale e la sua biforcazione.
La posizione per ottenere il miglior allineamento del Doppler con il flusso polmonare è molto variabile da soggetto a soggetto; in alcuni cani si ottiene un miglior segnale dall’emitorace sinistro mentre in altri, con morfologie toraciche diverse, il segnale migliore si ottiene dalle due scansioni destre. In ogni caso la velocità del flusso polmonare deve essere misurata con il Doppler continuo da tutte le scansioni esplorabili; viene poi tenuto in considerazione il miglior segnale ottenuto con la velocità di picco più elevata. La velocità del flusso può variare in funzione del respiro; va ritenuto comunque normale un flusso laminare con velocità massima inferiore a 1,9 metri al secondo.
Classificazione anatomica ed ecocardiografica della stenosi polmonare
Gli anatomo patologi classificano la stenosi polmonare in valvolare, sopravalvolare e sottovalvolare.
La stenosi dell’apparato valvolare polmonare è il risultato di più malformazioni dei lembi valvolari e dell’annulus polmonare.
Si può osservare una fusione commissurale dei lembi che possono risultare sottili o moderatamente ispessiti, ma più frequentemente si evidenzia displasia della valvola polmonare con lembi di spessore di diverso grado, senza fusione delle commissure con ipoplasia dell’annulus.
In questo caso l’effettiva riduzione di dimensioni dell’orificio utile è conseguenza sia dell’ipoplasia anulare, sia del grado di ispessimento del lembo displasico immobile.
La stenosi polmonare sopravalvolare è descritta come un restringimento dell’arteria polmonare principale o delle sue branche o un’ostruzione membranosa appena sopra la valvola.
Quest’ultima situazione è estremamente rara e un restringimento dell’arteria polmonare principale può essere osservato in associazione con grave ipoplasia dell’annulus polmonare.

Stenosi polmonare sottovalvolare
La stenosi polmonare sottovalvolare può essere causata da:
- Anello fibroso anomalo localizzato appena sotto la valvola (raro e sempre associato a displasia valvolare).
- Ipertrofia muscolare (stenosi dinamica, più evidente quando s’incrementa la contrattilità miocardica).
- Arteria coronaria anomala tipo R2A.
In quest’ultima malformazione, una grande arteria coronaria singola origina dal seno aortico coronario di destra dividendosi subito nelle branche di destra e sinistra. L’arteria coronaria principale di sinistra circonda e comprime il tratto d’efflusso ventricolare destro appena sotto la valvola polmonare, prima di dividersi nelle arterie coronarie discendente di sinistra e circonflessa di sinistra.
Nella nostra esperienza, per ottenere alcuni parametri prognostici, dividiamo i pazienti con stenosi polmonare in due gruppi che chiamiamo TIPO A e TIPO B.
Per includere un cane nel gruppo appropriato, prendiamo in considerazione il diametro dell’annulus polmonare come caratteristica anatomica più rilevante.
o Nel tipo A: il diametro anulare è normale; questo tipo di stenosi polmonare è caratterizzata da una fusione commissurale da moderata a grave e da ispessimento dei lembi valvolari; la dilatazione post stenotica dell’arteria polmonare è molto comune, ma non correlata alla gravità dell’ostruzione.
o Nel tipo B: l’anello è ipoplasico; questo tipo è più comune nei cani brachicefali, tipo boxer e bulldog (inglese e francese). Il modello anatomico è caratterizzato dall’ipoplasia dell’annulus polmonare e ispessimento grave dei lembi valvolari immobili. Un modo semplice per valutare l’ipoplasia dell’annulus è quello di calcolare il rapporto tra il diametro dell’anello aortico e l’anello polmonare (l’asse lungo 2D) dove un rapporto > 1,2 indica ipoplasia dell’annulus polmonare. In questo tipo di stenosi polmonare, le cuspidi polmonari sono molto ispessite, mentre la parete del ventricolo destro e il setto interventricolare sono spesso ipertrofici. La dilatazione post stenotica della arteria polmonare principale è rara, anche in presenza di alto gradiente, suggerendo una ipoplasia dell’arteria principale.
Vengono definiti affetti da stenosi polmonare i soggetti che presentano tutte e tre le seguenti caratteristiche:
- Presenza di una qualsiasi ostruzione dell’efflusso polmonare.
- Presenza di turbolenze del flusso.
- Velocità di picco polmonare maggiore di 1,9 metri al secondo
.

La classificazione di gravità della stenosi polmonare in base al gradiente di picco è uguale a quella adottata per la stenosi aortica e divide la stenosi polmonare in tre classi di gravità:
1. Stenosi polmonare lieve gradiente di picco fino a 50 mmHg
2. Stenosi polmonare moderata: gradiente di picco fino a 80 mmHg
3. Stenosi polmonare grave: gradiente di picco oltre 80 mmHg



Da: www.boxerclubitalia.it/sanita/classificazione_cardiopatie_pyle_patte...

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Buone notizie arrivano dal convegno allevatori BCI

Tratto Da: http://www.amareilboxer.com/index.php?option=com_content&task=view&id=185&Itemid=9

Al convegno allevatori del BCI, svoltosi il 21 Maggio 2005 a Milano c/o l’ENCI, il Dott. Claudio Bussatori ci ha definitivamente confermato che gli allevatori di boxer stanno lavorando bene infatti un dato significativo emerge fra tutti:
da un primo screening effettuato sulla razza dal 1992 al 1999 su una popolazione di 500 Boxer asintomatici si dimostrò che l’incidenza di cardiopatie congenite in questa razza era del 17,8%; tali cardiopatie erano rappresentate solamente da stenosi subaortica, stenosi polmonare o dalle due forme associate.
Oggi prima di tutto siamo fieri di poter dire che il Boxer rappresenta in Europa la popolazione canina cardiologicamente più controllata al mondo (controllata non significa colpita) . In Italia si è verificato un notevole aumento dei cani controllati e su questi un abbassamento della percentuale fino al 8, 56% di boxer affetti da stenosi subartica e poco più del 3% affetti da stenosi polmonare
Finalmente ci è giunto anche un esaustivo chiarimento sui soffi e sul metodo di diagnosi. Soprattutto il Dott Bussadori ha rimarcato che la sola auscultazione non può essere sufficiente per diagnosticare la patologia.
Il Dott. Bussatori ha spiegato, con parole molto semplici e comprensibili per tutti, che possono esserci soggetti con soffi, anche di intensità 2/6 e 3/6 non cardiopatici.
Infatti ci ha detto che su 1118 boxer risultati sani 581 presentano un soffio e 537 no. Mentre è rarissimo che un Boxer cardiopatico non presenti anche il soffio.
Ha sottolineato che il soffio non è una diagnosi, pertanto la presenza del soffio potrebbe non voler dire che l’animale è patologico. La diagnosi può avvenire solo tramite l’accertamento per mezzo dell’esame ecografico attraverso il quale si verifica la presenza o meno della lesione.
Inoltre ci ha detto che in passato erroneamente si è usata la velocità massima aortica come criterio diagnostico, questo non era corretto e si sono creati dei falsi positivi. Uno studio su 66 Boxer ha fatto sì che si potesse accertare che la velocità da sola non è in grado di specificare la diagnosi, pertanto solo la velocità sommata alla presenza o all’assenza della lesione permette la diagnosi certa.
Ha inoltre sottolineato che in ambito di cardiopatie non esiste una diagnosi di “sospetto”, ma solamente: cardiopatia lieve o moderata o grave.
Il Dott. Bussatori ha inoltre evidenziato che il prossimo step sarà individuare e classificare il tipo di stenosi polmonare, ovvero la stenosi polmonare A (meno grave) e B (più grave) .
La redazione

Modificato da Adminsoloboxer 04/07/2006 2.06

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Non posso aggiungere altro per ora in questa discussione....argomento importante per la razza, trattato in modo completo, chiaro ed esauriente!!! Grande Paola!!! [SM=x1153382] [SM=x1153382] [SM=x1153382]

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Eheheh ...non c'è nulla di mio ... ho solo fatto una ricerchina

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Ma una ricerca con cognizione di causa!!! Anche riportare documentazioni altrui non è così semplice e scontato...se non si ha la cognizione di ciò che si sta riportando e dell'argomento trattato, si possono riportare anche documentazioni fuorvianti e molto spesso le ricerche sono solo atte ad avvalorare solo ciò di cui si è già convinti, perdendo di vista la vera e corretta informazione (cosa che tristemente vedo spesso fare).

Per me invece, il tuo è stato un ottimo lavoro e completo!!! [SM=x1153382] [SM=g27828]


Modificato da Ale e Casper 28/06/2006 14.57

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lunedi prossimo Zeus deve fare l?ecdopler... sperem ben va, già mi hanno detto che ha un soffio

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Ciao Vega...posso aggiungere due cosette alla tua esemplare esposizione?
Ero di persona al convegno di Milano dell'anno scorso e con Bussadori ho pure rissato per benino...come sai!
Una cosa importantissima che non è stata evidenziata nella tua relazione, Bussadori ha detto che le stenosi aortiche sono drasticamente diminuite ma ha anche detto che le stenosi della Polmonare sono invece aumentate e non poco.
Seconda cosa, non pensare MAI che da boxer sani o certificati tali nascano solo cani sani...ricordare che la genetica è bastarda. Questo vale per la stenosi Polmonare in primis ma anche per l'Aortica.
Bussadori ha preso una strada che permette di non buttare via i falsi patologici ma apre la strada ai falsi sani...sono qui a testimoniarlo.
Da Ricordare bene che ci sono ipotesi sulla trasmissione delle delle due patologie, ma sino ad oggi una parola chiara e netta di chiarificazione manca.
09/07/2006 17:55
 
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Rimango ad un'autosomica dominante quasi come assodata... e quindi con teorie di trasmissibilità praticamente già note... mi sono perso qualcosa?

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09/07/2006 18:07
 
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E già...fosse stata a trasmissione autosomico dominante era facile liberarci della stenosi Aortica...invece pare di no...si vocifera di poligenico...e se di dominate si tratta...a penetrazione selettiva...quindi bastarda come poche, può anche saltare due o tre generazioni e rifare capolino.
Insomma, rischiamo che alla fine ci dicano che la trasmissione è come quella della displasia dell'anca...e se è così....si limita ma non si debella mai. [SM=x1153394] [SM=x1153395] [SM=x1153394] [SM=x1153395] [SM=x1153384]

Mi sono scottata con ste storielle, ora sono sempre più restrittiva nel valutare il cuore...mi basta un nonno risaputamente malato per evitare....e se non son presa per il collo....0/6° per favore e con velocità di flusso sotto l'1.70 per aorta e 1.50 per polmonare.
Ma si sà che se mi limito a quelli...butto i 3/4 dei boxer italici... [SM=x1153420] [SM=x1153420] [SM=x1153419] [SM=x1153419] [SM=x1153420] [SM=x1153420] [SM=x1153419] [SM=x1153419]
09/07/2006 18:11
 
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Quindi alleli e geni estremamente bastardi...

Comunque messaggio chiaro a tutti: controlliamo sempre.

A proposito si vocifera di un HB del cuore a brevissimo... chissà che non spunti qualcosa di interessante anche se, considerate le ipotesi di trasmissibilità non ancora assodate... diventa problematico effettuare interpolazioni che non siano anche a livello "astrologico" (o per chi crede: San Culazio aiutaci tu).

"Così sia scritto, così sia fatto"
17/08/2006 22:53
 
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Dalle ultime news (almeno0 per mne) di Bussadori, per migliorare i cuori, come indirizzo di allevamento il suo unico consiglio è di guardare il diametro aortico che più grande è e meglio è. Tenendo presente che varia anche in funzione della taglia (in una femmina quindi è comunque più piccolo rispetto ad un maschio).Lo scrivo usando le sue testuali parole di una settimana fa, quando sono andata a fare gli eco a Vega e Ariel (entrambe ok).

Negli ultimi referti infatti, Bussadori ha inserito questo dato.

Considerando che il dato viene inserito solo ora, non sarà facile da reperire (oltre al fatto che non ci sono parametri indicativi). Personalmente penso intanto di ricontattarlo per farmi dare anche il diametro aortico dei miei boxer che l'hanno fatto precedentemente, visto che come dato è stato raccolto anche se non veniva fornito a noi.

Mi sarebbe anche piaciuto avere delle indicazioni ulteriori per sapere quando considerarlo "schifido", in media o ottimo, ma non sono riuscita a farmi dare alcuna indicazione in questo senso.

Ale, il branco e Casper dentro di me per sempre!
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19/09/2006 17:00
 
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ARTICOLO INTERESSANTISSIMO DA LEGGERE !!!!

Paola con Swan e Dixie
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20/09/2006 13:57
 
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Ho guardato e ricercato in rete per trovare i valori di riferimento al diametro dell'aorta e della polmonare ... nda ad ora non si trova nulla.
Ricordo però al 2° ecocardio di Tito il veterinario di Livorno mi aveva detto questa cosa dei diametri e mi aveva rilasciato tutta la documentazione che non ho più [SM=x1153448] [SM=x1153448] [SM=x1153448] [SM=x1153448]

Paola con Swan e Dixie
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20/09/2006 14:41
 
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A Fine ottobre devo fare l'ufficiale(non perchè ne ho fatti di non ufficiali!!!) a Rassy e a Quebec detta Greta...bimba data in affido l'anno scorso(bimba nera che piace a Vegotta bella! [SM=g27836] )....vedo se riesco a strappare valori dalle fauci di Bussadori! [SM=x1153391]
14/11/2007 12:38
 
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preso contatto con il cardiologo.... vediamo a quando l'appuntamento!!!!
26/02/2008 09:58
 
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News....
Baba, attenta come un furetto, ci ha lincato altrove questo

www.boxerclubitalia.it/comunicati/comunicato_bussadori.pdf

direi che è da leggere con attenzione....e che come spesso accade nei comunicati, non è del tutto esaustivo e chiaro.
Le voci che circolano in tal senso le sento da mesi...ora mi auspico un incontro chiarificatore con il Club e con il Dott. Bussadori....a me quelle stringate parole non bastano!
26/02/2008 10:58
 
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ma se un cane risulta "ricontrollabile" dopo 2 anni dal primo esame verrà annotato nell'asame ufficiale???
e questo comporterà conseguenze se il cane dovrà fare selezione???
26/02/2008 21:46
 
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E soprattutto...sino ai tre anni e al secondo controllo...niente bimbi!Ovvio...se ti interessa non usare cani rischiosi in riproduzione....

Mi chiedo perchè il testo sia comunque così criptico.....sarà per evitare le famose preselezioni?

Comunque, nel tempo, ho scoperto come è, di che dimensioni è, il famoso anulus aortico dei cani da caccia...abbondantemente sopra i 2 cm di diametro! Quindi i boxer devono tendere là....tendi tu che tendo anch'io....chissà chi ci arriva!
Comunque io dei cani su quei valori...boxer, li ho già trovati!
27/02/2008 12:27
 
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Re:
kichi3, 26/02/2008 10.58:

ma se un cane risulta "ricontrollabile" dopo 2 anni dal primo esame verrà annotato nell'asame ufficiale???
e questo comporterà conseguenze se il cane dovrà fare selezione???




non ho capito/non so cosa [SM=g27833] ci sia scritto sul certificato nel caso in cui vi è ' diagnosi incerta '.............

per LA Selezione, da regolamento www.boxerclubitalia.it/regolamenti/regolamento_di_selez...
Art. 5 e) deve risultare l' esenzione da stenosi ( aortica e polmonare )
27/02/2008 13:13
 
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il comunicato del Prof. Bussadori parla di ipoplasia dell’anulus aortico....
se nel primo controllo viene rilevato.... si dovrà fare un secondo controllo dopo 2 anni!!! quindi il cane è da "rivedere"

so che nella selezione guardano solo l'esenzione da stenosi sia aortica che polmonare...

ma se un cane "rivedibile" entro questi 2 anni si presenta alla selezione passandola... e magari al secondo controllo gli risulta la stenosi aortica.... in questi casi che si fa???
c'è da rivedere il regolamento della selezione???
c'è da ritirare il cane dall'elenco dei selezionati.... o tutto resta per come si trova??? [SM=g27832]

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